Storia della letteratura italiana/Poliziano: differenze tra le versioni

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Le ''Stanze per la giostra del magnifico Giuliano de' Medici'' vengono scritte in onore di Giuliano de' Medici, fratello del Magnifico, per la sua vittoria a una giostra militare nel 1475, un torneo all'epoca ancora molto diffuso. La sua composizione è però lenta e viene interrotta alla morte di Giuliano nel 1478. In totale comprende 171 ottave: 125 per il ''Libro I'' e 46 per il ''Libro II''. L'opera è stata poi pubblicata molto più tardi, nel 1494.
 
Il poema ha un duplice scopo: rilanciare il valore della letteratura in volgare con un'opera ambiziosa e celebrare la grandezza della signoria dei Medici.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | p=228 }}</ref> È quindi un'opera encomiastica, che celebra la famiglia Medici e, attraverso essa, la poesia stessa (viene proposta l'analogia Lorenzo-lauro, cioè l'alloro, simbolo della poesia). Poliziano opera una trasfigurazione della realtà in chiave mitica, idilliaca. I personaggi e i fatti narrati sono riportati in chiave mitologica (Giuliano viene chiamato addirittura Iulo, come il figlio di Enea nell<nowiki>'</nowiki>''Eneide'' di Virgilio). La Firenze del XV secolo viene così sublimata in un mondo ideale, fuori dal tempo,
 
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Il ''Libro II'' si apre con l'esaltazione di Lorenzo il Magnifico, sia come politico sia come poeta. Nelle ottave successive Venere cerca di convincere Iulo a organizzare un torneo in onore di Simonetta. L'opera, però, è incompiuta: la narrazione si interrompe a questo punto e il tema della giostra e della vittoria non sono neppure trattati. }}
 
Le ''Stanze'' sono ricche di simboli, molti dei quali sono ripresi dalla filosofia neoplatonica. Tuttavia queste immagini e questi movimenti rimandano a significati non sempre precisi e coerenti, ma si limitano ad alludere a valori nobili ed elevati. Poliziano vuole infatti esaltare Giuliano e la famiglia Medici non con la filosofia, ma attraverso la bellezza formale della sua poesia. Usa uno stile e un linguaggio nuovi per la letteratura in volgare, mescolando elementi eterogenei: espressioni del toscano corrente vengono usate accanto al ben più raffinato linguaggio di Dante, Petrarca e Boccaccio. Non mancano inoltre citazioni dotte da poeti latini e greci. Il tutto dà alle ottave di Poliziano un carattere estremamente prezioso e raffinato.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | pp=228-229 }}</ref>
 
== L'''Orfeo'' (o ''Fabula di Orfeo'') ==
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== Poesia latina e greca ==
La produzione letteraria di Poliziano comprende anche componimenti in latino e greco. Già durante l'adolescenza, il poeta aveva tradotto parti dell<nowiki>'</nowiki>''Iliade'' in latino. In seguito in questa lingua avrebbe scritto odi, elegie ed epigrammi su argomenti all'epoca diffusi: invocazioni amorose, epicedi (componimenti funebri), invettive, elogi. In greco invece scrisse alcuni epigrammi prendendo a modello l<nowiki>'</nowiki>''Antologia Palatina'' (una raccolta di epigrammi greci databile al IV secolo d.C.). La poesia latina e greca di Poliziano segue i princìpi della ''voluptas'', cioè del piacere generato dalle parole, e della ''docta varietas'', cioè la volontà di guardare a modelli letterari diversi.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | p=226}}</ref>
 
== Lezioni e prolusioni ==
Di Poliziano ci è giunta una serie di manoscritti delle sue lezioni e prolusioni sia in versi sia in prosa. Di queste, quattro costituiscono le ''Sylvae'', poemi in esametri che riprendono l'opera del poeta latino Stazio: ''Manto'' (1482), ''Rusticus'' (1483), ''Ambra'' (1485), ''Nutricia'' (1486). I ''Miscellanea'' (''Cose miste''), invece, sono un insieme di scritti che raccolgono i risultati dei suoi studi, per la maggior parte nel campo filologico. Inoltre al momento della morte, nel 1494, aveva appena concluso la sistemazione delle sue ''Epistualae'' in dodici libri.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | pp=229-230}}</ref>
 
== Note ==