Storia della letteratura italiana/Illuminismo in Italia: differenze tra le versioni
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Fino alle rivoluzioni americana e francese, gli illuministi criticano le strutture dell'antico regime senza però entrare in aperto contrasto. Molti intellettuali preferiscono piuttosto collaborare con i sovrani, e in vari paesi d'Europa si afferma una forma di assolutismo illuminato, come Federico II di Prussia. Il governanti orientano il loro potere assoluto agli ideali illuministici. Vengono così eliminati i residui del potere feudale e viene limitato il potere della Chiesa, che nel corso del Settecento conosce un periodo di debolezza. Tuttavia le contraddizioni dell<nowiki>'</nowiki>''Ancien regime'', portate alla luce da una lunga serie di guerre (tra cui la guerra dei sette anni, 1756-1763), poteranno a un rivolgimento politico e alla fine dell'assolutismo.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 2001 | Einaudi | Torino | p=483 }}</ref>
L'Italia durante la seconda metà del secolo è estranea ai conflitti che interessano l'Europa. La pace di Acquisgrana (1748) ha infatti creato una situazione di equilibrio tra i Borbone a sud e gli Asburgo a nord. Si avvia così il processo di modernizzazione, anche se più lentamente rispetto a quanto accaduto in Francia e Inghilterra. L'assolutismo illuminato della corona austriaca promuove in particolare varie riforme negli
== Caratteri dell'Illuminismo ==
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D'altra parte, nonostante il carattere internazionale, l'Illuminismo presenta caratteri diversi a seconda del paese in cui si afferma. In Italia è forte l'influenza di autori francesi come Montesquieu, Voltaire, Diderot e Rousseau, che vengono letti e tradotti. La cultura inglese, invece, è conosciuta principalmente per i romanzi. Gli intellettuali italiani, tuttavia, smorzano gli aspetti più audaci dell'Illuminismo d'Oltralpe e si soffermano maggiormente sulle questioni civili e politiche che riguardano la penisola italiana.
Spesso gli illuministi italiani sono chiamati a collaborare con il potere. Tuttavia per la maggior parte questi intellettuali provengono dal clero o dalla nobiltà, e la loro azione riformatrice sembra più orientata a cercare il rinnovamento senza però arrivare a rotture radicali. In generale la tradizione culturale italiana è costretta ad aprirsi alle novità provenienti dall'Illuminismo. Manca però una borghesia solida, in un paese diviso in vari
== Nuovi mezzi per trasmettere la cultura ==
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