Storia della letteratura italiana/Accademia dell'Arcadia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Gian BOT (discussione | contributi)
m Bot: uniformazioni varie (note, link)
Gian BOT (discussione | contributi)
m Bot: uniformazioni ortografiche
 
Riga 35:
La rottura con il passato recente teorizzato dall'Arcadia si inserisce nel più ampio quadro della penetrazione in Europa del razionalismo cartesiano. Bisogna precisare che la sua diffusione al di fuori della Francia spesso non riguarda i suoi principi o le sue formule, bensì il suo spirito, inteso come tentativo di ricondurre il sentimento alla ragione. In questo modo perdeva di interesse l'attenzione barocca per i lati oscuri dell'animo umano e per la loro classificazione. Al contrario, viene a delinearsi un uomo ideale i cui impulsi sono equilibrati e dominati da una lucida analisi. Allo stesso modo, anche la letteratura deve essere estremamente elegante e lucida, evitando ogni complicazione di carattere psicologico e ricorrendo a una lingua semplice e immediata.<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | p= 430 }}</ref>
 
Gli esiti più importanti di questi assunti si ritrovano nella poesia di [[../Pietro Metastasio|Pietro Metastasio]]. Tra i poeti della prima generazione si ricordano Petronilla Paolini Massimi (1683-1726), Faustina Maratti Zappi (1680-1745) e il marito [[../Giambattista Felice Zappi|Giambattista Felice Zappi]], Eustachio Mafredi (1674-1739). Nelle generazioni successive alla nitidezza espressiva si affianca l'attenzione per le forme esteriori della vita contemporanea, e così oltre ai temi pastorali si affacciano anche immagini tratte dalla società aristocratica, figure gradevoli ma prive di spessore che caratterizzeranno il gusto cosiddetto rococò. Tra gli autori a esso ricollegabili ci sono [[../Paolo Rolli|Paolo Rolli]], Tommaso Crudeli (1703-1745), Carlo Innocenzo Frugoni (1692-1768). Varianti della poesia arcadica proseguono anche nell'Ottocento con Jacopo Vittorelli (1749-1837) e Giovanni Meli (1740-1815).<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | p= 462 }}</ref>
 
== Diffusione della cultura arcadica ==