Diritto del commercio internazionale/Documenti richiesti per l'export e import: differenze tra le versioni

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I documenti richiesti si possono raggruppare in tipologie. Sei tipologie base, che si possono prendere come un semplice modello di partenza, sono: documenti di trasporto, commerciali, sanitari, di conformità (e.g. halal e kosher), assicurativi e altro (e.g., di origine e finanziari come ad esempio le cambiali, che sono pure un [[Metodi di pagamento internazionali|metodo di pagamento internazionale]]). Questi documenti, se usati nel commercio internazionale, sono in inglese e possono essere anche essere scritti in due o tre lingue.
 
== Introduzione, UCP 600 e ISBP 745 ==
{{Vedi anche|Norme ed Usi Uniformi relativi ai Crediti Documentari|Prassi bancaria internazionale uniforme|Incoterms}}
Ci sono documenti richiesti all’esportatore/venditore e documenti richiesti all’importatore/compratore/cliente. Alcuni sono d'obbligo e/o molto diffusi, mentre altri dipendono dall'accordo tra le parti o dalle regole e leggi di singoli stati o unioni di stati in materia di import e export. Altre ancora riguardano la tipologia di prodotto. Possono cambiare nel tempo e si affiancano ai dazi e tariffe da pagare, se presenti (nelle zone di libero scambio e free trade zones non sono presenti). Questi documenti si esibiscono alle dogane durante i controlli e/o si spediscono alle banche o al compratore stesso per autorizzare il pagamento, laddove pattuito nel contratto di compravendita (che a sua volta è un documento legale ed è il più fondamentale e stabilisce gli accordi fondamentali in materia, per esempio, di [[Incoterms]] e [[alternative dispute resolution]]). Per esempio, in uno dei [[metodi di pagamento internazionali]] il compratore può pagare appena riceve i documenti (Documents against payment; payment upon receipt) o 30/60/90 giorni dopo la ricevuta di un documento (la fattura o documenti che provano l'avvenuto caricamento della merce su un mezzo pronto per partire, e.g. la polizza di carico marittima).
 
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In teoria, una gran quantità di formalità procedurali da sbrigare per l'import e l'export può essere (anche) usata in senso opportunistico come barriera amministrativa per limitare l'importazione e esportazione di beni e dunque può essere usata come misura [[Protezionismo|protezionistica]] nascosta al posto dei dazi e tariffe.
 
Un gruppo di standard ICC collegata all'ambito dei documenti per l'export e import e ai [[metodi di pagamento internazionali]] è la [[Prassi bancaria internazionale uniforme]] (International Standard Banking Practice, ISBP), contenuto nella pubblicazione n. 745 della Camera di Commercio Internazionale e frutto di una revisione della seconda versione (ISBP 681) approvata nel 2013 (le prime due versioni sono la ISBP 645 del 2002 e la ISBP 681 del 2008). Anch'essa tratta le lettere di credito ma non provoca conflitti con le UCP ([[Norme ed usiUsi uniformi|NormeUniformi erelativi Usiai UniformiCrediti Documentari]]). A livello gerarchico, le UCP (per i crediti documentari) come fonte sono superiori alla ISBP. La ISBP parla anche di altri documenti richiesti per l'export e import come la polizza di carico marittima (Bill of Lading B/L), la Non-Negotiable Seaway Bill, il certificato di origine, la lista di imballaggi/distinta dei colli (packing list), la weight list, il certificato sanitario e fitosanitario e la fattura commerciale (invoice). La pubblicazione si focalizza su prassi standard (non sono 'norme') per l'esame dei documenti laddove vengono richiesti per sbloccare un pagamento (contesto di credito documentario) e sull'interpretazione delle norme UCP. Per "esame" si intende la compilazione a regola d'arte dei documenti da parte di chi li ha emessi e non il controllo della veridicità di questi ultimi, che è un compito che non spetta alla banca e di cui quest'ultima non ha responsabilità.
 
== Documenti richiesti per l'export e l'import in base alle sei tipologie ==