Gesù e il problema di una vita/Capitolo 15: differenze tra le versioni

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ă{{Gesù e il problema di una vita}}
{{Immagine grande|Pilon-risenchrist2.jpg|526px|''Cristo risorto'', scultura in marmo di [[w:Germain Pilon|Germain Pilon]] (c.1570)}}
 
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Se la credenza della risurrezione fosse sorta anni dopo e a grande distanza dal luogo e tempo della crocifissione e sepoltura, allora potremmo sospettare che stiamo in presenza di un mito. Ma non fu così: la prima predicazione della risurrezione avvenne entro poche settimane dagli eventi della prima Pasqua, nel raggio di un paio di chilometri dal luogo dove Gesù era stato sepolto e di fronte a persone che erano state testimoni di tutto.<ref>{{passo biblico2|Atti|1:22;2:24,32;3:15}}.</ref>
;Il ruolo delle done come testimoni<br/>
Nella nostra cultura siamo inclini a sorvolare sul fatto straordinario che i primi testimoni della risurrezione furono donne. Nella cultura ebraica del tempo, alle donne non era permesso di essere testimoni legali. Nel Talmud, compilazione della Legge ebraica, viene dichiarato che: "Sebbene la donna sia soggetta ai comandamenti, ella è squalificata dal fornire testimonianza".<ref>''Baba Kamma'' 88a; cfr. anche Flavio Giuseppe, ''Antichità'' 4:8-15. È significativo che quando, in 1 Corinzi 15, Paolo narra le apparizioni di Gesù, egli specificamente ometta le apparizioni alle donne. Sapeva che i suoi lettori non sarebbero stati convinti da prove basate sulla testimonianza di donne. Se i resoconti della risurrezione fossero stati inventati, o finanche pesantemente riscritti, non si sarebbe data così tanta importanza alla testimonianza di donne.</ref>
 
 
;La natura inaspettata della risurrezione<br/>