Greco antico/Verbi contratti: differenze tra le versioni

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Questi verbi formano una classe particolare di verbi in -ω in cui il tema esce in vocale (α, ε, ο), la quale si contrae a contatto con le vocali tematiche. La coniugazione non presenta differenze da quella normale. Le doppie forme dell'ottativo singolare attivo si spiegano in questo modo: dal momento che l'ottativo plurale attivo dei verbi in -μι si trova ad avere la medesima forma di questi (διδοῖμεν come φιλοῖμεν, τιθεῖτε come δηλοῖτε ecc.) per analogia si sono applicate al presente dei verbi contratti le stesse uscite in -ιη- dei verbi in -μι al posto di quelle usuali dei verbi in -ω (-οι.μι, -οι.ς, -οι ecc.), comunque attestate. Queste forme analogiche, che riguardano solo il presente attivo, sono dette ''ottativo attico'', sebbene ce ne siano tracce anche in Omero. In seguito, nella koinè, le forme con -ιη- furono estese anche al resto delle persone<ref>Giacinto Agnello, Arnaldo Orlando, ''Manuale del greco antico. Con un profilo di greco moderno'', Palumbo, 1998.</ref>.
 
Un gruppo abbastanza numeroso di verbi appartenenti alla 1a coniugazione è caratterizzato dal fatto che il tema del presente termina in vocale. Ciò determina delle conseguenze nella coniugazione dei tempi derivati dal presente (cioè del presente stesso e dell'imperfetto). Ricorda infatti che tutte le desinenze di questi due tempi iniziano in vocale.
Da tenere presente che le vocali '''ι''' e '''υ''' seguite da vocale rimangono invariate e non determinano contrazione.
Inoltre i temi del presente della prima coniugazione non terminano mai in '''η''' e '''ω'''.
Di conseguenza i verbi interessati a questo discorso sono quelli il cui tema del presente termina in '''α''', '''ε''' oppure '''ο'''.