Gesù e il problema di una vita/Capitolo 13: differenze tra le versioni

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== L'Ultima Cena ==
Verso la sera del giovedì, Gesù e i suoi seguaci si riuniscono per un pasto, l'"[[w:Ultima Cena|Ultima Cena]], in una sala ai piani superiori in un edificio a Gerusalemme.
 
Raccontano l'ultima cena di Gesù i quattro vangeli:
* ''[[w:vangelo secondo Matteo|Matteo]]'' {{passo biblico|Mt|26,20-30}}
* ''[[w:vangelo secondo Marco|Marco]]'' {{passo biblico|Mc|14,17-26}}
* ''[[w:vangelo secondo Luca|Luca]]'' {{passo biblico|Lc|22,14-39}}
* ''[[w:vangelo secondo Giovanni|Giovanni]]'' {{passo biblico|Gv|13,1-20}}.
 
L'istituzione dell'eucaristia in particolare è citata anche da [[w:Paolo di Tarso|Paolo di Tarso]] nella ''[[w:Prima Lettera ai Corinzi|Prima Lettera ai Corinzi]]'' {{passo biblico|1Cor|11,23-26}}.
Quest'ultimo testo è considerato normalmente più antico dei precedenti in quanto risale circa all'anno 59.
 
Gli accordi furono fatti in segreto, presumibilmente per prevenire l'arresto di Gesù. Il tempo stava scadendo per i capi religiosi e cominciavano a disperarsi di non riuscire a catturarlo. Tuttavia non c'è alcun accenno di urgenza o di disperazione nell'atteggiamento o nelle azioni di Gesù durante il pasto: rimane in totale controllo degli eventi.
 
=== Ubicazione del cenacolo ===
Secondo quanto dicono i vangeli sinottici, il giovedì mattina i discepoli si presentarono a Gesù e gli chiesero in quale luogo egli volesse celebrare la [[w:Pesach|Pasqua ebraica]]<ref>[[w:Vangelo secondo Matteo|Mt]] {{passo biblico|Mt|26,17-18}}; [[w:Vangelo secondo Marco|Mc]] {{passo biblico|Mc|14,12-13}}; [[w:Vangelo secondo Luca|Lc]] {{passo biblico|Lc|22,7}}</ref>. Gesù mandò due discepoli (Luca specifica [[w:San Pietro|Pietro]] e [[w:Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]]<ref>[[w:Vangelo secondo Luca|Lc]] {{passo biblico|Lc|22,8}}</ref>) in città dicendo loro che avrebbero incontrato lungo la via un uomo con una brocca d'acqua, diretto verso la casa del suo padrone. I due avrebbero dovuto seguirlo e chiedere al padrone di casa se era possibile per Gesù celebrare la Pasqua nella sua dimora.
 
Il segno dato ai due apostoli era abbastanza singolare, essendo infatti l'ufficio di attingere l'acqua riservato ordinariamente alle donne. Diverse le ipotesi riguardo al proprietario della casa, senza dubbio un simpatizzante di Gesù. L'opinione meglio accreditata è quella che vede nel padrone del cenacolo il padre, o comunque qualche parente, di [[w:San Marco|Marco]], il futuro evangelista (ritenuto da certa tradizione come il giovinetto fuggito nudo durante l'arresto di Gesù<ref>Abraham Kuruvilla, THE NAKED RUNAWAY AND THE ENROBED REPORTER OF MARK 14 AND 16: WHAT IS THE AUTHOR DOING WITH WHAT HE IS SAYING? [http://homiletix.com/wp-content/uploads/2012/01/Kuruvilla-JETS-2011.pdf], in JETS 54.3 (Settembre 2011) 527–45.</ref><ref>{{en}} [[w:Universidad de Navarra|Universidad de Navarra]] (1992), ''The Navarre Bible: Saint Mark's Gospel'', (2nd edition), Dublin: Four Court’s Press, p. 172.</ref>).
 
Verso il 530 l'arcidiacono Teodosio infatti, descrivendo la sua visita a Gerusalemme, parlando della chiesa della ''[[w:Sancta Sion|Sancta Sion]]'', ritenuta come il luogo dell'ultima cena, afferma: ''Ipsa fuit domus sancti Marci evangelistae'' ("Questa fu la casa di San Marco evangelista")<ref>''De situ Terrae Sanctae'', p. 141</ref>. Questa affermazione doveva senza dubbio fondarsi su un dato molto antico essendovi inoltre una seconda testimonianza, quella del monaco cipriota Alessandro, che descrive la chiesa della ''Sancta Sion'' come dimora di Maria, madre di Marco.<ref>''Acta Sanctorum, Junii'' p. 434</ref>
 
=== "Uno di voi mi tradirà" ===
[[File:Giotto di Bondone - No. 29 Scenes from the Life of Christ - 13. Last Supper - WGA09214.jpg|thumb|240px|<small>''[[w:Ultima Cena (Giotto)|Ultima Cena]]'', [[w:Giotto|Giotto]], [[w:Cappella degli Scrovegni|Cappella degli Scrovegni]], Padova</small>]]
Terminata la [[w:lavanda dei piedi|lavanda dei piedi]], riportata dal solo [[w:Vangelo secondo Giovanni|Vangelo di Giovanni]], Gesù riprese posto a tavola. Egli occupava senza dubbio il posto più onorifico e gli apostoli avevano dibattuto su chi dovesse sedersi nel posto più vicino a lui. Essendo la tavola a semicerchio, secondo una moda dell'epoca, i divani erano disposti radialmente all'esterno del semicerchio. Gesù occupava dunque il posto centrale al vertice del semicerchio e, a quanto dicono i vangeli, erano Pietro, Giovanni e Giuda Iscariota i commensali più vicini a lui. Alla destra di Gesù stava Pietro, alla sinistra Giovanni, che poteva così appoggiare la testa sul petto del maestro<ref>{{passo biblico2|Gv|13:23-25}}</ref> e a fianco di Giovanni stava Giuda, abbastanza vicino a Gesù.
 
Questi, mentre gli apostoli continuavano la cena, rivelò che uno di loro l'avrebbe presto tradito. I discepoli, entrati in confusione, chiesero al maestro chi di loro fosse il traditore e per ultimo Giovanni, su consiglio di Pietro, avvicinatosi a lui, gli chiese di mostrarglielo. Ai tempi in cui viveva Gesù si era soliti mettere sul tavolo alcuni vassoi comuni nei quali si intinge il pane o le erbe amare. Gesù, secondo il Vangelo di Giovanni, intinse dunque un boccone di pane e lo porse a Giuda Iscariota dicendo: «Quello che devi fare, fallo presto»<ref>[[w:Vangelo secondo Giovanni|Gv]] {{passo biblico|Gv|13,26-28}}.</ref>; nessuno dei commensali comprese però il significato di tale gesto e Giuda ebbe dunque la possibilità di alzarsi e di andare via. I vangeli di Marco<ref>''Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io?». Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!»''. ({{passo biblico2|Marco|14:17-21}}).</ref> e di Matteo<ref>''Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto»''. ({{passo biblico2|Matteo|26:20-25}}).</ref>, diversamente da quello di Giovanni<ref>''Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Di', chi è colui a cui si riferisce?». Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose allora Gesù: «È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto». Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa, oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte»''. ({{passo biblico2|Giovanni|13:21-30}}).</ref>, riportano invece che Giuda Iscariota fu identificato come il traditore perché intinse contemporaneamente a Gesù la mano nel piatto e - in merito al momento di tale identificazione - sempre secondo Marco<ref>''Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io?». Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto.» [...] Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio»''. ({{passo biblico2|Marco|14:17-25}}).</ref> e Matteo<ref>''Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.» [...] Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio»''. ({{passo biblico2|Matteo|26:20-29}}).</ref> questa avvenne prima che Gesù istituisse l'eucaristia, a differenza di Luca<ref>''Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio». Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi. Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò''. ({{passo biblico2|Luca|22:14-23}}).</ref> che la pone successivamente a questa istituzione.<ref>Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 934.</ref><ref>Bibbia TOB, ''Nuovo Testamento'', Vol.3, Elle Di Ci Leumann, 1976, p. 275.</ref><ref>Raymond E. Brown, The Death of the Messiah Vol. 2, Anchor Yale Bible, 2010, p. 1398.</ref> <br>Il ''[[w:Vangelo secondo Giovanni|Vangelo secondo Giovanni]]'', si discosta dai vangeli sinottici anche in merito a quando [[w:Satana|Satana]] sarebbe entrato in Giuda Iscariota: Giovanni<ref>''[...] Rispose allora Gesù: «È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò". E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto»''. ({{passo biblico2|Giovanni|13:21-27}}).</ref> riporta, infatti, che Satana entrò in Giuda proprio durante l'Ultima cena, appena quest'ultimo prese il boccone che Gesù gli aveva offerto, mentre invece, secondo il [[w:Vangelo secondo Luca|Vangelo di Luca]]<ref>''Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo. Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla. Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare»''. ({{passo biblico2|Luca|22:1-8}}).</ref>, Satana sarebbe entrato in Giuda già qualche giorno prima dell'Ultima cena.<ref>Raymond E. Brown, The Death of the Messiah Vol. 1, Anchor Yale Bible, 2010, pp. 244, 292.</ref><ref>Bart Ehrman, ''Il vangelo del traditore'', Mondadori, 2010, pp. 50, 67.</ref>
 
=== L'istituzione eucaristica ===
{{Immagine grande|The Feast in the House of Levi by Paolo Veronese (edited 2).jpg|800px|La ''[[w:Convito in casa di Levi|Convito in casa di Levi]]'' di [[w:Paolo Veronese|Paolo Veronese]], Venezia, [[w:Gallerie dell'Accademia|Gallerie dell'Accademia]]: in origine era anch'essa un'''Ultima Cena'', ma il soggetto fu cambiato in seguito a una denuncia all'[[w:Inquisizione|Inquisizione]], che riteneva che il quadro si discostasse eccessivamente dalle rappresentazioni tradizionali dell'episodio evangelico. Cristo è la figura al centro, sotto al secondo portico}}
Mentre la cena continuava, Gesù, improvvisamente, prese del pane e, dopo aver pronunziato la preghiera di benedizione, lo spezzò e dandolo ai discepoli disse: "Prendete e mangiate<ref>[[w:Vangelo secondo Matteo|Mt]] {{passo biblico|Mt|26:26}}; [[w:Vangelo secondo Marco|Mc]] {{passo biblico|Mc|13:22}}</ref>. Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me".<ref>[[w:Vangelo secondo Luca|Lc]] {{passo biblico|Lc|22:19}}</ref>.
 
«Poco dopo prese un calice colmo di vino e dopo averlo benedetto allo stesso modo disse: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati."»<ref>[[w:Vangelo secondo Matteo|Mt]] {{passo biblico|Mt|26:27-28}}; [[w:Vangelo secondo Marco|Mc]] {{passo biblico|Mc|14:23-24}}; [[w:Vangelo secondo Luca|Lc]] {{passo biblico|Lc|22:20}}</ref>
 
Gli apostoli rammentarono l'avvenimento nelle prime comunità cristiane, tanto che Paolo di Tarso, nelle sue [[w:Prima lettera ai Corinzi|lettere ai Corinzi]]<ref>[[w:Prima Lettera ai Corinzi|1Cor]] {{passo biblico|1Cor|11:23-29}}</ref>, presentò l'[[w:eucaristia|eucaristia]] come un rito nel quale il fedele mangiava e beveva davvero il corpo e il sangue di Gesù. Quel gesto, secondo l'apostolo, sarebbe inoltre un collegamento fra l'ultima cena e la successiva passione, essendo in entrambi i momenti il suo corpo donato e il sangue versato.
 
Giovanni è l'unico a tacere sull'avvenimento, concentrandosi principalmente sulla lavanda dei piedi e sugli ultimi insegnamenti di Gesù ma vi è un precedente riferimento all'istituzione eucaristica nel capitolo 6 e precisamente nella frase, pronunciata da Gesù: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete".<ref>[[w:Vangelo secondo Giovanni|Gv]] {{passo biblico|Gv|6:35}}</ref>
 
Si è discusso a lungo se [[w:Giuda Iscariota|Giuda]] abbia partecipato o no all'eucaristia, i vangeli di Matteo e Marco infatti inseriscono la rivelazione del suo tradimento (e di conseguenza la sua uscita dal cenacolo) prima dell'istituzione eucaristica mentre Luca la inserisce dopo. Giovanni non parla dell'eucaristia e dunque non venne preso in esame. Alcuni padri della Chiesa credettero che Giuda fosse presente al convito mentre altri lo negarono. Essendo i vangeli, unica fonte storica sulla vita di Gesù, discordanti riguardo alla cronologia degli avvenimenti, la questione non potrà mai avere soluzione.
 
Fu oggetto di dibattito anche la ricerca delle origini di tale rito eucaristico, essendo infatti da alcuni creduto tale racconto come un'interpolazione successiva, inserita su influenza di Paolo. Si pensò dunque ai primitivi riti di [[w:totemismo|totemismo]] e di [[w:teofagia|teofagia]] e più accuratamente s'investigarono i riti di [[w:Iside|Iside]] e [[w:Osiride|Osiride]], di [[w:Dionisio|Dioniso]] e soprattutto del dio [[w:Mitra (divinità)|Mitra]]. Gli antichi romani credevano che l'eucaristia fosse un atto di [[w:cannibalismo|antropofagia]], poiché i cristiani dicevano di mangiare il corpo di Gesù e berne il suo sangue e usarono questo rituale come motivo di persecuzione.
 
== Getsemani ==