Gesù e il problema di una vita/Capitolo 10: differenze tra le versioni

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* ''Il Sabbath è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il Sabbath!''<ref>{{passo biblico2|Marco|2:27}}.</ref>
* ''La vita di uno non consiste nell'abbondanza delle cose che possiede''.<ref>{{passo biblico2|Luca|12:15}}.</ref>
Gesù spesso usava ironia e paradosso per capovolgere la saggezza prevalente:
* ''Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati.''<ref>{{passo biblico2|Matteo|5:3-4}}.</ref>
* ''Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39 Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.''<ref>{{passo biblico2|Matteo|10:38-39}}.</ref>
* ''Ma per voi però non sia così; anzi chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve.''<ref>{{passo biblico2|Luca|22:26}}.</ref>
Ovviamente, queste non erano solo giochi di parole; riflettevano il fatto che il Regno in effetti capovolgeva tutto. E Gesù non diceva soltanto cose in modo straordinario: diceva anche cose straordinarie. Sia i contenuti che la sua presentazione di tali contenuti erano rimarchevoli.
 
Che i suoi ascoltatori fossero ostili o addolorati, Gesù sembra sapesse sempre cosa dire. In un'occasione, gli fu chiesto se fosse giusto pagare tasse ai romani. Domanda questa molto difficile e delicata: se rispondeva "no" sarebbe sicuramente stato arrestato, se rispondeva "sì" si garantiva la perdita del supporto popolare. Successe questo:
 
{{q|Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?". Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: "Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo". Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?". Gli risposero: "Di Cesare". Allora disse loro: "Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio". A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono.|{{passo biblico2|Matteo|22:15-22}}}}
La risposta di Gesù, rimasta insuperabile in duemila anni, converte una sfida contro di lui in una contro i suoi ascoltatori.
 
== Le Parabole ==