Gesù e il problema di una vita/Capitolo 8: differenze tra le versioni

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Due punti sorgono comunque in merito a questi Settanta. Primo, essi non erano in nessuno modo discepoli di "seconda classe". '''Il gruppo includeva anche donne''' (cfr. sezione seguente), donne che stettero ai piedi della croce di Gesù fino alla fine (a differenza di altri che fuggirono), e molte delle sue apparizioni furono agli appartenenti di tale gruppo: alle donne, appunto, a Cleopa e al suo compagno, a "più di cinquecento fratelli" come cita Paolo.<ref>Cfr. {{passo biblico2|Luca|24:1-11;13-35}}, {{passo biblico2|1Corinzi|15:6}}.</ref> Secondo, è questo gruppo più numeroso e variato di seguaci, e non i Dodici, che ci forniscono un modello di chi dovesse poi costituire la chiesa.
 
=== Le donne nei Vangeli ===
{| class="noprint" style="float:right; width:40%; border:1px solid silver; margin-bottom: 1.5em; margin-left:1.0em; margin-right:auto; background:#ffcc80; text-align:justify; padding:2px;" cellspacing=5
| style="padding:7px; border:1px solid silver; background:#c6dbf7;"|[[File:Jesus Revolution.svg|35px]] '''GESÙ E LE DONNE'''
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[[File:Wüger Kreuzigung.jpg|thumb|left|200px|<small>[[w:Maria Maddalena|Maria Maddalena]] in ginocchio in una scena ''[[w:Stabat Mater (arte)|Stabat Mater]]'' di [[w:Gabriel Wuger|Gabriel Wuger]], 1868</small>]]
=== I Vangeli canonici ===
Nei [[Vangelo|Vangeli]] [[Gesù]] è presentato vicino ai più deboli, per esempio bambini, lebbrosi e donne.
 
Con queste ultime Gesù si comporta in modo liberale: difende una [[prostituta]] dal [[linciaggio]],<ref>
''[[Vangelo di Giovanni]]'' {{passo biblico2|Giovanni|8,7}}</ref> dialoga di religione con una [[samaritani|samaritana]] (cioè una reietta, secondo le concezioni [[ebrei|ebraiche]]),<ref>''[[Vangelo secondo Giovanni]]'' {{passo biblico|Giovanni|4,4-42}}</ref> permette a una malata (l'[[emorroissa]]) di toccarlo e la guarisce per la sua fede.<ref>''[[Vangelo secondo Marco]]'' {{passo biblico|Marco|5,25-34}}</ref>. Infine, Gesù risorto si rivela per primo a due donne.
 
Questo atteggiamento ha di sicuro comportato dello scandalo non solo tra i suoi detrattori, ma anche tra i suoi più intimi.<ref>''[[Vangelo secondo Giovanni]]'' {{passo biblico|Giovanni|4,27}}</ref> Paolo, pur riconoscendo pari dignità ai due sessi, chiede comunque alle donne, per non scandalizzare la gente, di rimanere sottomesse ai propri mariti.<ref>''[[Lettera agli Efesini]]'' {{passo biblico|Efesini|5,22}}</ref>
 
=== I Vangeli apocrifi ===
{{clear}}
L'eguaglianza tra uomini e donne nelle comunità cristiane fu difesa nel ''[[Vangelo secondo Filippo]]'' che fa di [[Maria Maddalena]] «la consorte di Cristo. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la baciava spesso sulla bocca. Gli altri discepoli allora gli chiesero: - Perché ami lei più di tutti noi? - Il Salvatore rispose chiedendo loro: - Perché non vi amo come lei?»,<ref group=Nota>''Vangelo secondo Filippo'', 64, 5</ref> e lo gnostico ''[[Dialogo del Salvatore]]'' fa di Maddalena, con Filippo e Tommaso, il discepolo preferito «che parlava come una donna che conosceva il Tutto».<ref>''Dialogo del Salvatore'' III, 139, 12-13</ref>
==== Maria Maddalena ====
[[w:Maria Maddalena]]
 
Nel ''[[Vangelo di Maria]]'', dopo la [[crocifissione]], Maddalena insegna agli apostoli, suscitando la reazione di Pietro, irritato di dover ascoltare lei, «preferita di molto a tutti noi» e Levi gli fa osservare che «se il Salvatore l'ha fatta degna, chi sei tu per rifiutarla? Certamente il Signore la conosce molto bene. Perciò l'ha amata più di noi».<ref>''Vangelo di Maria'', 17, 18 e 18, 15</ref>
 
==== Maria Maddalena ====
(cfr. [[w:Maria Maddalena]])
 
== Le donne delle comunità cristiane primitive ==
=== Le posizioni delle lettere di Paolo ===
{{citazione|Voglio tuttavia che sappiate questo: Cristo è il capo di ogni uomo, l'uomo è capo della donna e Dio è capo di Cristo. Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto, disonora il suo capo; al contrario, ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, disonora la sua testa, perché è come se fosse rasa. Se una donna, dunque, non vuol portare il velo, si faccia anche tagliare i capelli! Ma se è vergognoso per una donna essere rasa, si copra col velo. L'uomo, invece, non deve coprirsi la testa, perché è immagine e gloria di Dio; mentre la donna è gloria dell'uomo. Infatti, l'uomo non ebbe origine dalla donna, ma fu la donna ad esser tratta dall'uomo; né fu creato l'uomo per la donna, bensì la donna per l'uomo|Dalla ''[[Prima Lettera ai Corinzi]]'' (1Cor 11, 3 - 9)}}
 
Si fa risalire a norme dettate da [[Paolo di Tarso]] la sottomissione delle donne nelle comunità cristiane ma la sua posizione appare contraddittoria. Paolo insiste nel tentativo di conciliare la predicata uguaglianza di tutto il genere umano («non esiste più né [[giudaismo|giudeo]] né [[gentili|gentile]], né uomo né donna», ''[[Lettera ai Galati]]'' {{passo biblico|Galati|3,28}}) con il consiglio alle donne di sottomettersi ai propri mariti. Nella ''Lettera ai Romani'' {{passo biblico|Romani|16}}, egli raccomanda la diacona Febe e saluta Giunia, «segnalata tra gli apostoli ed è stata in Cristo prima di me»; nella ''[[Prima lettera ai Corinzi]]'' ({{passo biblico|1Corinzi|11,5}}) le donne possono profetizzare ma in {{passo biblico|1Corinzi|14,34-35}}
 
{{citazione|Le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la Legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.|}}
 
Nella coppia Paolo proclama l'uguaglianza dei due sessi, impone al marito di rispettare la propria moglie, ma ciò non va al di là del talamo coniugale:
{{quote biblico|Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo|1Cor|11,3}}
 
In compenso, lo pseudo-Paolo della ''[[Prima lettera a Timoteo]]'' {{passo biblico|1Timoteo|3,2}} e della ''[[Lettera a Tito]]'' {{passo biblico|Tito|1,6}} e {{passo biblico|Tito|2,5}} stabilisce che il vescovo sia un uomo e invita le donne «a essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non venga screditata».
 
Torna la sottomissione all'uomo, giustificata dal riferimento al ''Genesi'':
{{quote biblico|La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna d'insegnare né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva, e non fu Adamo a essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione.|1Tim|2, 11-15}}
 
I passi «più pesantemente anti-femministi» del ''Nuovo Testamento'' si trovano nelle lettere di Paolo. Del resto, Paolo era preoccupato di mantenere l'"ordine" nelle assemblee cristiane, per evitare che dall'esterno arrivassero pettegolezzi e critiche alla nuova setta, che già subiva accuse d'immoralità e di effeminatezza. Perciò insistette su un comportamento sessuale "corretto", compreso l'atteggiamento sottomesso delle donne nelle assemblee.<ref>Mary Daly, ''La Chiesa e il secondo sesso'', 1982, pp. 40-44.</ref>
 
==== Gli gnostici e la parità dei sessi ====
Nel cristianesimo, l'impressione che Dio sia definito in termini tipicamente maschili, quali "padre", "signore", "re", "giudice", ribaditi anche, dove possibile, nell'iconografia artistica, è stata ulteriormente confermata dalla formulazione del [[Trinità (cristianesimo)|dogma trinitario]], che associa all'idea di un "Dio padre" quella di un "Dio figlio", mentre la terza persona della Trinità&nbsp;– neutro nell'espressione greca di ''pneuma'' e femminile in quella ebraica di ''ruah'' – è tradotta anch'essa nelle lingue europee con il termine maschile di "Spirito".
 
È tuttavia esistita una tradizione cristiana-gnostica che descriveva Dio in termini di dualità sessuata: una preghiera gnostica recitava «Da Te, Padre, e tramite Te, Madre, i due nomi immortali, genitori dell'essere divino».<ref>Citato da Ippolito, ''Refutationes'' V, 6</ref>
 
Secondo lo gnostico [[Valentino (filosofo)|Valentino]], pur essendo in realtà indescrivibile, Dio può essere espresso come "Padre e Madre del Tutto", o "Padre Silenzio" (''[[alogia]]'', femminile) dove il "Silenzio" è il grembo che riceve il seme dalla "Fonte ineffabile" generando coppie di energia maschile e femminile. Il valentiniano [[Marco (gnostico)|Marco]], che si definisce "grembo ricevente il Silenzio", celebra la messa invocando la Madre, «prima di ogni cosa, incomprensibile e indescrivibile Grazia [''charis'', femminile]», pregandola di scorrere come il vino dell'offerta.<ref>Ireneo, ''Adversus haereses'' I, 13, 2</ref>
 
Lo scritto gnostico ''La grande rivelazione'' descrive l'origine dell'universo: dal Silenzio apparve «un grande potere, la Mente [''nous'', maschile] dell'universo che governa ogni cosa ed è un maschio, e una grande Intelligenza [''epinoia'', femminile], una femmina che produce ogni cosa», un potere che è uno ed è, insieme, diviso, è «madre, padre, sorella, sposa, figlia e figlio di se stesso, è l'unica radice del Tutto».<ref>Ippolito, ''Refutationes'' VI, 17-18</ref>
 
Nell{{'}}''[[Apocrifo di Giovanni]]'', alla morte in croce di Cristo, l'apostolo Giovanni ha la visione di "una sembianza triforme" che gli dice: «Io sono il Padre, sono la Madre, sono il Figlio» e la Madre è descritta come «la Madre di ogni cosa, perché esisteva prima di tutti, il madre-padre».<ref>''Apocrifo di Giovanni'', II, 14; V, 7</ref> Qui la Madre appare coincidere con lo Spirito, come si afferma nello gnostico ''Vangelo secondo Filippo'' in cui «Adamo è stato fatto da due vergini, lo spirito e la terra vergine», proprio come Cristo, «generato da una vergine»<ref>''Vangelo secondo Filippo'' 71, 19</ref> che non è però Maria, ma lo Spirito (femminile), che ha generato unendosi al Padre: infatti, chi crede che Cristo sia stato generato da Maria, moglie di Giuseppe, «non sa quello che dice: quando mai una donna ha concepito da una donna?».<ref>''Vangelo secondo Filippo'' 55, 25-29</ref>
 
D'altra parte da [[Re Salomone|Salomone]] «Il Signore ha fondato la terra con sapienza, ha consolidato i cieli con intelligenza;»,<ref>''Proverbi'' 3, 19</ref> si trasse che la Sapienza (''sophia'' in greco e ''hokhmah'' in ebraico, femminili) generò il mondo e Valentino narra il mito di Sapienza che concepì da sola ogni cosa, identificandosi con Eva, la "Madre di tutti i viventi"; successivamente abortì, introducendo il dolore nella creazione, per governare la quale generò il Dio del ''Vecchio Testamento''.<ref>Ireneo, ''Adversus haereses'' I, 2, 2-3; 4, 1; 5, 1-4</ref> Fu ancora la Sapienza a opporsi a Dio che, «poiché non era adorato o onorato dagli uomini come Dio e Padre, scagliò un diluvio sopra di loro che potesse distruggerli tutti. Ma Sapienza gli si oppose e Noah e la sua famiglia si misero in salvo nell'arca grazie ai raggi di luce che emanavano da lei».<ref>Ireneo, ''op. cit.'', I, 30, 10</ref>
 
Il primo racconto della creazione in ''Genesi'' (1, 27): «E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò.», più del secondo, (''Genesi'' 2, 7-24) nel quale la donna è creata successivamente dall'uomo, attira l'attenzione degli gnostici che lo interpretano come una creazione androgina: per Marco Dio, che è Padre e Madre, creò l'essere maschile-femminile,<ref>Ireneo, ''op. cit.'', I, 18, 2</ref> mentre [[Teodoto di Bisanzio]] interpreta il passo biblico affermando che «gli elementi maschio e femmina insieme costituiscono la migliore produzione della Madre Sapienza».<ref>Clemente Alessandrino, ''Excerpta ex Theodoto'' 21, 1</ref>
 
Alla grande rilevanza assunta nella gnosi dall'elemento femminile corrispondeva un ruolo importante rappresentato dalle donne nelle comunità gnostiche, anche in quelle nelle quali si era sviluppata una teologia meno radicale sotto l'aspetto "femminista", come la [[Marcione|marcionita]], che conosceva preti e vescovi donne, la [[Montano|montanista]], che sosteneva di essere stata fondata da due donne, [[Prisca]] e [[Massimilla]] e la [[Carpocrate|carpocraziana]], alla quale apparteneva Marcelliana, che andò a insegnare a Roma<ref>Ireneo, ''op. cit.'', I, 25, 6</ref> e affermava di aver avuto insegnamenti da Maria, da Marta e da Salomé.
 
Presso i [[Valentino (filosofo)|valentiniani]] anche le donne erano preti e predicavano e profetavano allo stesso titolo degli uomini e il vescovo cattolico [[Ireneo]] racconta scandalizzato di [[Marco (gnostico)|Marco]] che eleva preghiere a Grazia, «colei che è prima di ogni cosa», a Sapienza e a Silenzio, invita le donne a profetare e permette che esse celebrino l'[[eucaristia]].<ref>Cit., I, 13, 3-5</ref>
 
==== La reazione anti-gnostica di Ireneo e Tertulliano ====
Quando Ireneo scriveva, nella seconda metà del [[II secolo]], era in corso la polemica contro le dottrine gnostiche la quale investiva anche il ruolo paritario all'uomo assunto dalle donne in quelle comunità cristiane. Così, anche [[Tertulliano]] scriveva: «Queste donne eretiche, come sono audaci! Non hanno modestia, sono così sfrontate da insegnare, impegnarsi nella disputa, decretare esorcismi, assumersi oneri e, forse, anche battezzare!».<ref>''De praescritione haereticorum'', 41.</ref> E decretava: «Non è permesso che una donna parli in chiesa, né è permesso che insegni né che battezzi, né che offra l'eucaristia, né che pretenda per sé una parte in qualunque funzione maschile, per non parlare di qualunque ufficio sacerdotale».<ref>''De virginibus velandis'', 9.</ref> Anche lo pseudo-Clemente della ''Lettera ai Corinzi'' riteneva di raccomandare alle donne di «ben accudire alla casa, attenendosi alla norma della sottomissione e a essere assai prudenti [...] rendano palese la moderazione della loro lingua mediante il silenzio».<ref>''Lettera ai Corinzi'', I, 1 e XXI, 7</ref>
 
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