Gesù e il problema di una vita/Capitolo 6: differenze tra le versioni

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{{Immagine grande|La Prière Sacerdotale 2.jpg|800px|''La preghiera sacerdotale'', di [[w:Eugène Burnand|Eugène Burnand]] (1901)}}
{{Gesù e il problema di una vita}}
{{Immagine grande|Jesucristo by Ricard Lopez.jpg|520px|''Gesù Cristo'', di Ricard Lopez (1994)}}
 
= Capitolo 6: Inizi del ministero di Gesù =
I vangeli non rivelano molto su ciò che accadde nella vita di Gesù finché non in iziò il suo [[w:ministero di Gesù|ministero]] di insegnamenti e guarigioni. Secondo la datazione fornita da Luca,<ref>{{passo biblico2|Luca|3:1-2}}.</ref> Giovanni il Battista iniziò a predicare nel 27 [[w:e.v.|e.v.]], col ministero di Gesù che comincia subito dopo. Ciò significa che circa trent'anni erano passati dagli accadimenti di [[w:Betlemme|Betlemme]]. Cosa successe nel frattempo?
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La realtà è che, senza dubbio, Gesù crebbe, fu istruito nella sua propria fede e seguì le orme di Giuseppe nel suo mestiere, e che successe ben poco d'altro. L'idea che per gran parte della sua esistenza terrena, Gesù visse una vita in cui non accadde granché, dovrebbe essere di incoraggiamento a molte di quelle persone che si ritrovano in situazioni che non cambiano così velocemente come desidererebbero. Dio è Signore degli eventi e anche dei non-eventi.
 
C'è però un'osservazione da fare. Quando, dopo questo lungo intervallo di tempo, gli evangelisti parlano della famiglia di Gesù, Giuseppe non è più presente e si presume sia morto nell'interim. Quindi Gesù avrebbe provato dei sentimenti di lutto famigliare. Ma è importante evidenziare che, con la morte di Giuseppe, Gesù – figlio maggiore – sarebbe diventato capofamiglia, fatto che ora significava avere la madre Maria e sei altri tra fratelli e sorelle a carico.<ref>{{passo biblico2|Marco|6:3}}.</ref> Pertanto, pur non essendo sposato e senza avere figli, Gesù probabilmente sapeva cosa significasse avere la responsabilità di una famiglia.<ref>Cfr. {{passo biblico2|Ebrei|4:15}}.</ref>
 
 
 
== Giovanni il Battista e l'annuncio del Regno ==
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== Le tentazioni ==
{| class="noprint" style="float:right; width:3540%; border:1px solid silver; margin-bottom: 1.5em; margin-left:1.0em; margin-right:auto; background:#ffcc80; text-align:justify; padding:2px;" cellspacing=5
| style="padding:6px; border:1px solid silver; background:#c6dbf7;"|[[File:Jesus Revolution.svg|40px]] '''TRATTARE COL DIAVOLO'''
|-<span style="font-size: 0.9em8em;">
| Chiunque legga i resoconti delle tentazioni di Gesù nel deserto nota il fatto che parlano tutti del suo incontro con un avversario vivente, personale, soprannaturale: il diavolo. Qui, come altrove nei vangeli, c'è la menzione di un oppositore spirituale maligno.<br/>
| [...]<br/>... ''(Questa finestra viene spesso inserita nelle pagine di testo per esaminare una particolare questione o problematica, senza interrompere il flusso del Capitolo in cui appare)''<br/>
Pensando a [[w:Satana|Satana]], o al diavolo,<ref>Il vocabolo שָׂטָ֣ן ''śaṭan'' ("avversario") si presenta per la prima volta nella Torah in {{passo biblico2|Numeri|22:22}}. Esso è un angelo (מַלְאַ֨ךְ, ''mal’akh'') di Dio il cui scopo è di porsi come avversario contro [[w:Balaam|Balaam]] ergendosi lungo il suo cammino con la spada sguainata nella mano. In tale parte del testo, secondo Giulio Busi, esso riassume alcuni attributi fondamentali del śaṭan biblico; in quanto inviato di Dio, del quale segue il comando, il suo obiettivo è di evitare che Balaam percorra una strada storta, e ch'esso cada in un errore irreparabile. Attraverso la provocazione l'avversario ingenera ira alla vittima, alla quale però diventa evidente quanto è in atto. Il ''diavolo'' invece proviene dall'equivalente greco, Διάβολος ''diabolos''. Le due parole sono usate intercambiabilmente nei vangeli. Il diavolo ha altri titoli nei vangeli, tra cui "il Tentatore", "Beelzebub" e "il Nemico".</ref> dobbiamo subito scartare idee che comprendano vesti rosse, code biforcute e corna. Nella Bibbia non esistone tali descrizioni. Quello che invece apprendiamo lì è che il diavolo è il capo di quelle potenze angeliche opposte a Dio e al Suo popolo.<br/>
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Il diavolo viene citato raramente nella Bibbia. Tuttavia, il fatto che la maggior parte dei riferimenti al diavolo sono riscontrati negli insegnamenti di Gesù, deve cautelarci nel non scartarne l'idea che sia una semplice superstizione. Il diavolo è il grande nemico del Regno di Dio, nonché colui che tenta gli esseri umani. Dai riferimenti al diavolo nei vangeli possiamo dedurre quanto segue:<br/>
'''Primo''', il diavolo è potente. Gesù lo chiama "il principe di questo mondo",<ref>{{passo biblico2|Giovanni|12:31,14:30,16:11}}.</ref> implicando che il mondo è sotto la sua influenza.<br/>
'''Secondo''', il diavolo è sempre ostile verso di noi. È "il maligno" del quale dobbiamo pregare di liberarci e che toglie via dai cuori la buona novella:<ref>{{passo biblico2|Matteo|6:13,13:19}}</ref>
{{q|Tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore.|{{passo biblico2|Matteo|13:19}}}}
Gesù lo descrive anche come "assassino":
{{q|Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna.|{{passo biblico2|Giovanni|8:44}}}}
'''Terzo''', i metodi del diavolo sono ingannevoli. Gesù dice che il diavolo "odia la verità" ed è un "menzognero", ed è "padre della menzogna". Altrove, Gesù ritrae Satana nelle fattezze di un fattore malvagio che segretamente semina zizzania nei campi di un rivale.<ref>{{passo biblico2|Matteo|13:24-30,36-43}}.</ref><br/>
Purtuttavia, nonostante rappresentino il diavolo come potente, ostile e ingannevole, i vangeli lo mostrano anche come qualcuno la cui potenza e minaccia sono limitate. Non lo si vede mai come una scusa per la malvagità umana (come nel detto "me l'ha fatto fare il diavolo") ma come qualcuno che, con la potenza di Dio, possiamo resistere. Le azioni di Gesù negli esorcismi e guarigioni dimostrano la sua superiorità rispetto al diavolo. La sfida di Gesù a Satana è ben più di alcune dimostrazioni specifiche di potenza risalenti a tanto tempo fa in Palestina. Gesù ha insegnato che la croce fu dove il potere del diavolo viene decisamente distrutta:
{{q|Ora è il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo.|{{passo biblico2|Giovanni|12:31}}}}
Le lettere del Nuovo Testamento espandono gli insegnamenti di Gesù<ref>Cfr. {{passo biblico2|1Corinzi|10:13}}, {{passo biblico2|2Corinzi|11:14}}, {{passo biblico2|Giacomo|4:7}}, {{passo biblico2|1Pietro|5:8}}, {{passo biblico2|1Giovanni|4:4}}.</ref> e, in particolare, danno grande importanza al fatto che il diavolo è '''ora''' un nemico sconfitto.<ref>{{passo biblico2|Colossesi|2:15}}, {{passo biblico2|Ebrei|2:14}}, {{passo biblico2|Apocalisse|20:10}}.</ref>
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