Gesù e il problema di una vita/Capitolo 4: differenze tra le versioni

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All'epoca di Gesù, esistevano diverse reazioni a questa crisi. Una reazione era quella della ''separazione''; cercar di essere distintamente differente da coloro che ti circondavano. Tale era la politica dei ''[[w:Farisei|Farisei]]'',<ref>Il termine '''''fariseo''''' deriva dal latino ''pharisæus, -i''; dall'ebraico פָּרוּשׁ, ''pārûsh'' (al plurale פְּרוּשִׁים, ''pĕrûshîm''), cioè "distinto", [[w:participio|participio passivo]] (''qal'') del verbo פָּרָשׁ ''pārāsh'', per via del greco φαρισαῖος, -ου ''pharisaios''.</ref> un gruppo che figura in modo prominente nei vangeli. I Farisei sembrano esser stati un gruppo di pressione nell'ambito dell'ebraismo, che si concentrava sulla purezza e la corretta pratica delle osservanze religiose. Aggiungevano la tradizione alla Legge scritta, cosicché nessuna area della vita esulasse dalla sua regolamentazione. La speranza dei Farisei sembra essere stata che, se molti osservavano le leggi di Dio nel modo giusto, Dio sarebbe intervenuto e avrebbe soccorso la nazione. Sebbene Gesù e i Farisei avessero molto in comune, c'erano dei conflitti. Gesù criticava i Farisei perché gli sembrava che un gran numero di tradizioni e leggi avessero contribuito ad oscurare la Legge di Dio. I Farisei si opponevano alla pratica di Gesù di mangiare con persone che consideravano impure. Erano inoltre a disagio per il modo in cui egli offriva personalmente il perdono alle persone. Tuttavia la rappresentazione dei Farisei nei vangeli non è del tutto negativa: per esempio, nel vangelo di Giovanni, un Fariseo chiamato [[w:Nicodemo (discepolo di Gesù)|Nicodemo]] viene rappresentato come molto sensibile a ciò che Gesù predicava, diventandone infatti discepolo.<ref>{{passo biblico2|Giovanni|3:1;7:50-52;19:39-40}}.</ref>
 
Una seconda reazione alla crisi nell'ebraismo fu quella della ''concessione'': il venire a patti con il modo in cui stavano le cose. Tale era la politica dei [[w:Sadducei|Sadducei]], gruppo che i Farisei consideravano i loro pricipali opponenti. Sappiamo poco dei Sadducei, ma si trovavano comunque più in alto nella scala sociale dei Farisei e erano basati a Gerusalemme, dove mantenevano un profittevole controllo del Tempio. I Sadducei credevano solo nei primi cinque libri dell'Antico Testamento e non si attenevano a nessuna delle aggiunte alla Legge proposte dai Farisei. I Sadducei erano cauti circa l'idea che Dio avrebbe inviato un Messia a salvare la nazione, in parte perché non credevano nei libri successivi della Bibbia e in parte perché, come aristocratici, a loro non piacevano aspetti che implicassero un cambiamento di potere. Erano i Sadducei che avevano il miglior accordo coi romani.
 
Una terza reazione che serpeggiava tra gli ebrei nella Palestina di Gesù era la ''ribellione''. Molti gruppi e individui credevano che l'unica soluzione alla crisi era di ripetere la strategia della Rivolta Maccabea e cacciar via i romani. Il più noto di tali gruppi erano gli [[w:Zeloti|Zeloti]], fortemente coinvolti nella guerriglia contro Roma e nella guerra del 66-73 p.e.v. Sebbene il partito degli Zeloti non esistesse al tempo di Gesù, ce n'erano molti che sostenevano la ribellione come risposta ai romani. Uno dei discepoli di Gesù era "[[w:Simone il Cananeo|Simone lo Zelota]]" e la sua scelta sia di lui che di [[w:Matteo (apostolo)|Matteo]] il [[w:Pubblicano|Pubblicano]] (e quindi collaboratore dei romani) indica che i dodici discepoli erano un gruppo alquanto diversificato.<ref>Cfr. {{passo biblico2|Luca|6:15}}. </ref> Quasi ogni aspetto degli insegnamenti di Gesù oppone l'idea della ribellione, e l'insegnamento dei suoi seguaci – come registrato nelle lettere del Nuovo Testamento – non mostra alcun interesse a provocare turbolenze politiche.
 
Una quarta reazione alla crisi fu quella dell’''isolamento''. Tale fu la politica degli [[w:Esseni|Esseni]], un gruppo che, sebbene esistessero al tempo di Gesù, non appaiono sulle pagine del Nuovo Testamento. La reazione degli Esseni fu quella di ritirarsi del tutto dalla società, creando comunità alternative in zone riservate in cui aspettare che Dio intervenisse. I famosi ''[[w:Manoscritti del Mar Morto|Manoscritti del Mar Morto]]'' furono quasi certamente scritti, o raccolti, da un gruppo di Esseni di qualche corrente.
== Conclusione ==
 
In effetti, al tempo di Gesù la grande maggioranza della gente, coloro che nei vangeli vengono chiamati "gente comune" o "folla", probabilmente non apparteneva a nessuno di questi gruppi. Sia i Farisei che i Sadducei erano sprezzanti di questo "popolino/gente comune della terra". Il disprezzo dei Farisei era dovuto all'incapacità di questa gente di attenersi alla Legge nei rigorosi particolari che essi richiedevano.<ref>{{passo biblico2|Giovanni|7:49}}.</ref> Il disprezzo dei Sadducei probabilmente era solo snobismo.
 
Non è difficile immaginare come vivesse la gente ordinaria. Si attenevano alle festività il meglio possibile, cercavano (e spesso fallivano) di mantenersi ritualmente puri, si disperavano per la corruzione e le tasse e attendevano speranzosi al da tempo promesso Messia. E vivacchiavano. Se uno dovesse caratterizzare la vita di queste persone, le parole più consone sarebbero ''confusione'' e ''disperazione''.
 
Questa "gente ordinaria" è importante per due ragioni: ''in primis'', gran parte dell'insegnamento di Gesù si rivolgeva a queste persone del popolo, che reagivano entusisticamente alle sue parole. In secondo luogo, la maggioranza di noi si riesce meglio ad identificare con questa gente ordinaria, nella sua confusione e sommessa disperazione, piuttosto che con gli altri gruppi.
 
== Conclusione ==
Si racconta che per molti anni negli uffici delle Nazioni Unite nel Libano meridionale, era affisso un segnale che diceva: "If you understand what's going on here you haven't been properly briefed".<ref>Tradotto liberamente: "Se capite cosa sta succedendo qui non siete stati adeguatamente informati."</ref> Tradotto in latino e portato indietro di duemila anni, duecento chilometri più a sud, tale segnale poteva benissimo essere appeso nell'ufficio di Ponzio Pilato. Quello di Gesù era un mondo dove si mischiavano turbolenti correnti di cultura, fede e potere. Purtuttavia, quando uno guarda al di là dei termini e concetti inusitati dell'epoca, si scorgono contesti molto simili ai nostri odierni in un mondo tuttora confuso.
 
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== Note ==
{{Vedi anche|Serie cristologica}}
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[[Categoria:Gesù e il problema di una vita|Capitolo 4]]