Gesù e il problema di una vita/Capitolo 3: differenze tra le versioni

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Quando nacque Gesù, centinai di anni dopo, le cose non erano migliorate. Un ebreo che si fosse guardato attorno controllando la situazione religiosa, non avrebbe constatato una situazione incoraggiante. Il controllo e l'influenza dei Gentili ora sembrava irremovibile: i [[w:Greci|Greci]] avevano rimpiazzato i Persiani e, a loro volta, erano stati rimpiazzati dai [[w:Civiltà romana|Romani]]. Era pur vero che [[w:Erode il Grande|Re Erode]] stava ricostruendo il [[w:Secondo tempio di Gerusalemme|Tempio di Gerusalemme]] su scala grandiosa, ma questi era un fantoccio romano e solo discutibilmente ebreo. Dei tre importanti uffizi della fede ebraica – re, profeti e sacerdoti – tutti se ne erano andati o diventati corrotti. I re erano finiti con l'esilio, la profezia era scomparsa non tanto dopo il ritorno (ultimo profeta venne considerato [[w:Malachia (profeta)|Malachia]], che aveva parlato verso il 450 p.e.v.) e i [[w:Sacerdote (ebraismo)|sacerdoti]] erano ora nomine politiche approvate da Roma.
 
Tuttavia, gli ebrei credevano ancora d'essere il popolo dell'alleanza con Dio, e poiché l'alleanza era vincolante, sapevano che ci si poteva fidare di Dio: un giorno Egli li avrebbe redenti. Centrale in questa speranza era il ritorno del re promesso, il [[w:Messia nell'ebraismo|Messia (ebr. מָשִׁיחַ, ''Mašīaḥ'',]] o, per usare il greco, "il Cristo" (Χριστός, ''Christós'') , della stirpe di Davide. Esistevano varie idee sul Messia, ma la maggioranza degli ebrei credeva che quando fosse venuto egli sarebbe diventato re, avrebbe sconfitto i nemici del popolo di Dio e avrebbe portato giustizia, pace e santità a Israele. Sotto il Messia, Israele sarebbe stato grande e glorioso e avrebbe benedetto le nazioni del mondo. Sebbene il popolo presumesse che il Messia sarebbe stato umano, gran parte di ciò che ci si aspettava da lui – sovranità eterna, sapenza divina e potenza eccezionale – richiedeva che egli fosse più di un semplice essere umano.
Tuttavia, gli ebrei credevano ancora d'essere il popolo dell'alleanza con Dio, e poiché l'alleanza era vincolante, sapevano che ci si poteva fidare di Dio: un giorno Egli li avrebbe redenti.
 
 
 
== Credenze e osservanze ==
Nel narrare la storia del popolo ebraico, ho citato alcune delle credenze e pratiche cruciali osservate dagli ebrei del tempo di Gesù. Per capire i vangeli, dobbiamo conoscere di più delle cose che erano centrali nella [[Torah per sempre|fede ebraica]].
 
 
=== Dio ===
[[File:Tetragrammaton scripts.svg|miniatura|<small>Evoluzione del tetragramma dall'[[w:alfabeto fenicio|alfabeto fenicio]], all'[[w:aramaico|aramaico]] antico, all'attuale [[w:Alfabeto ebraico|ebraico]]</small>]]
Una delle caratteristiche più distintive della fede ebraica era che affermava esistesse un solo e unico Dio. Tale Dio — '''YHWH''' — era il Dio unico universale, la cui potenza e autorità erano illimitate. In un'epoca in cui greci e romani credevano in molti dei, questa insistenza ebraica su un Dio singolo e universale era radicale. Era anche la fonte di scontri, particolarmente coi romani, i quali stavano iniziando a suggerire che i loro imperatori fossero divini e meritavano adorazione.
 
Tuttavia, nonostante le loro credenze che eistesse un solo Dio, gli ebrai al tempo di Gesù stavano esplorando la questione di come tale Dio si relazionasse col mondo che aveva creato.La [[w:Sofia (sapienza)|Sapienza di Dio]], lo [[w:Shekhinah|Spirito di Dio]] e la [[w:Parola di Dio|Parola di Dio]] erano discusse in vario modo quale mezzi con cui questo invisibile e potente YHWH potesse comunicare la Sua esistenza al mondo. Man mano che tali questioni venivano discusse, c'erano intimazioni – ma solo intimazioni – che l'unicità di Dio potesse essere più complessa di quanto non si credesse. Ciononostante, agli occhi degli ebrei permaneva il vasto divario tra Dio e gli esseri.
 
=== La Parola ===
YHWH era un Dio che aveva parlato al Suo popolo dell'alleanza. Ciò che aveva detto era registrato nella [[w:Torah|Legge]], che era, del tutto letteralmente, al di là dei valori umani. La Legge veniva trattata quale somma di tutta la sapienza ed era memorizzata, recitata, protetta e dibattuta. La profondità della dedizione che gli ebrei al tempo di Gesù avevano per la Parola di Dio era enorme: era normale per un ebreo aver memorizzato interi libri del [[w:Tanakh|Tanakh]] (Antico Testamento).
 
 
=== Il Tempio ===
[[File:Jerusalem Modell BW 2.JPG|240px|thumb|<small>Modello del [[w:Secondo Tempio di Gerusalemme|Secondo Tempio di Gerusalemme]]</small>]]
Il [[w:Tempio di Gerusalemme|Tempio di Gerusalemme]] aveva un ruolo centrale nella fede della maggioranza degli ebrei all'epoca di Gesù, specialmente per coloro che vivevano in Palestina. Ricostruito con maestoso splendore da Erode il Grande, il Tempio era dove venivano offerti sacrifici al Santo per l'espiazione dei peccati. Il Tempio era il centro spirituale del mondo, il punto in cui si incontravano cielo e terra e il luogo dove Dio dimorava col Suo popolo.
 
Tuttavia, nonostante tutta l'importanza che il Tempio aveva, c'era una consapevolezza al tempo di Gesù che le cose non andassero proprio per il verso giusto. L'amministrazion del Tempio era corrotta e l'intero sistema era diventato una macchina per far soldi coinvolgendo partiche dubbie. Alcuni ebrei sentivano che il tempio aveva bisogno di purificazione, altri che dovesse essere distrutto. Una delle speranze per il Messia era che egli avrebbe ripristinato o rinnovato il Tempio.
 
=== Purezza rituale ===
[[File:Mikva.jpg|thumb|240px|<small>[[w:Mikveh|Mikveh]] scoperto a [[w:Qumran|Qumran]]</small>]]
Parte essenziale della fede ebraica era l'idea della "[[w:Mikveh|purezza rituale]]": per piacere a Dio dovevi essere puro, pulito e incontaminato davanti a Lui. Sebbene la purezza rituale sia uno dei concetti più difficili da comprendere per gli occidentali moderni, non può essere ignorato: esiste un grande numero di riferimenti nei vangeli. In effetti, la sorprendente abolizione dell'intero concetto di purezza rituale fatta dai primi cristiani fu uno dei motivi principali che portò il cristianesimo a separarsi dalla fede ebraica.
 
A meno di non provenire da un ambiente ebraico o islamico, le persone che vivono nell'Occidente moderno tendono a considerare purezza e pulizia in termini di igiene. Tuttavia, nella cultura di Gesù, purezza e "essere puri" non implicavano igiene e l'evitare infezioni; avevano a che fare con la "santità". Agli occhi ebraici, tutto era o puro o contaminato. Per essere ritualmente puri davanti a Dio, dovevi evitare il contatto con quelle cose che erano immonde e, se ne eri venuto/a a contatto, dovevi sottometterti alla purificazione.
 
La Legge forniva definizioni su ciò che era impuro. Diventavi impuro facendo certe cose (commettere adulterio e incesto), venendo a contatto con cadaveri, mangiando certi animali immondi, avendo certe malattie della pelle, e via dicendo. E per complicare le cose, l'impurità era contagiosa: toccare qualcuno che era impuro ti rendeva impuro. Mentre certe impurità potevano essere evitate (per esempio, mantenendo una dieta [[w:Casherut|kosher]]), esistevano certe situazioni (come le mestruazioni, il parto e trattare coi morti) in cui diventare impuri era inevitabile. Non c'era colpan attribuibile alle inevitabili forme di impurità, però se diventavi impuro, dovevi purificarti ed esistevano rituali di purificazione approvati per tutti i casi, moti dei quali richiedevano abluzioni cerimoniali in un'apposita vasca di acqua corrente, il ''[[w:Mikveh|Mikveh]]''.
=== Shabbat ===
 
Il risultato di queste leggi – che comprendevano ogni area della vita – era che alla gente venmiva continuamente ricordata la questione di santità e santificazione. Osservare queste regole di purezza voleva dire vivere una vita che era separata e molto distinta da quella dei Gentili. Queste regole di ciò che era puro e impuro erano una serie di barriere concentriche intorno a zone di santità crescente. Al loro di fuori stava tutta l'impurità e contaminazione del mondo [[Ebrei e Gentili|gentile]]; dentro invece stava la purezza del popolo santo di Dio. Al centro di queste zone di purezza stava la dimora di Dio, il Tempio. Lì, una sequenza di cortili, veli e barriere creava spazi sempre più puri cosicché, alla fine, dietro un velo nella parte più interna del Tempio, Dio dimorava nella sua maestosa purezza. Solo i sacerdoti, in condizioni di eccezionale purezza, potevano entrare alla presenza di Dio, nel cuore del Tempio — il [[w:Santo dei Santi|Santo dei Santi]].
 
=== Shabbat ===
Una volta alla settimana – il sabato – era ritenuto e dichiarato giorno santo, lo [[w:Shabbat|Shabbat]] (שַׁבָּת‎). In tal giorno, non si poteva lavorare e anche le attività non lavorative erano ristrette. Lo Shabbat era un altro modo in cui gli ebrei dimostravano di essere il popolo di Dio. Se le regole della purezza enfatizzavano che essi dovessero mantenere un atteggiamento speciale verso le cose, le regole dello Shabbat dimostravano che gli ebrei dovevano avere uno speciale atteggiamento anche verso il tempo.
 
=== Festività ===
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{{Vedi anche|Serie cristologica}}
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[[Categoria:Gesù e il problema di una vita|Capitolo 3]]