Gesù e il problema di una vita/Capitolo 2: differenze tra le versioni

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=== Testi ===
Una quarta problematica che deve essere presa in esame quando pensiamo all'affidabilità è quella dei testi. Finora abbiamo considerato come fu scritto il testo evangelico a metà del primo secolo. Dobbiamo adesso partire da lì e arrivare al tempo presente, dal manoscritto originale lla Bibbia d'oggi. Come si può colmare questa lacuna?
 
Abbiamo qui una considerevole base di fiducia. I [[w:Manoscritti del Mar Morto|Manoscritti del Mar Morto]] ci hanno dimostrato che i documenti dell'Antico Testamento senza dubbio furono copiati con grandissima cura e i documenti del Nuovo Testamento senza dubbio subirono un trattamento simile di accuratezza. Oltre cinquemila manoscritti del Nuovo Testamento greco, di misura che varia da pochi versetti a libri interi, sono pervenuti dal secondo secolo al sedicesimo. Dalla fine del secondo secolo esistono anche molte copie delle traduzioni [[w:lingua latina|latine]] del Nuovo Testamento.
 
In breve, abbiamo ragione di credere che il messaggio di Gesù si stato trasmesso accuratamente. Ma ciò non deve comunque esser accettato per fede: l'accuratezza può essere verificata. Nei casi in cui il Nuovo Testamento può essere testato a fronte di fonti esterne, la sua attendibilità viene spesso confermata. Per esempio, si valuti il titolo formale di [[w:Ponzio Pilato|Ponzio Pilato]]. Nell'ambito del [[w:Colonia romana|colonialismo romano]] del primo secolo, i titoli amministrativi cambiavano con grande rapidità ed è facile confondersi. Tacito e Flavio Giuseppe, scrivendo verso la fine del I secolo, entrambi si riferiscono a Pilato col titolo di "[[w:Procurator Augusti|procurator]]", titolo assegnato in età imperiale romana ad agenti che operavano su mandato dell'imperatore in diverse branche dell'amministrazione. Il Nuovo Testamento evita tale termine e usa semplicemente una parola che significa "governatore", che può comprendere sia un ufficio militare che uno civile. Ora, ciò che è interessante è che sia Tacito sia Flavio Giuseppe sembra siano caduti in errore, perché al tempo di Pilato chi era in comando nella Giudea erano governatori o [[w:prefetto (storia romana)|prefetti]]; diventavano procuratori solo in seguito, durante il [[w:Procurator Augusti#Principato|principato]] di [[w:Claudio|Claudio]]. Un'iscrizione rinvenuta nel 1961 conferma che Pilato non era in effetti un procuratore bensì un prefetto. È un punto triviale, ma è interessante che gli evangelisti hanno evitato una trappola in cui sono invece caduti due importanti autorità non cristiane.
 
I vangeli affermano di essere ''storia'' e non c'è nulla che ci dimostri il contrario. Ma sono storia accurata, affidabile? Io sarep propenso a dir di sì. È pur vero che i vangeli non seguono tutte le pratiche delle nostre storie o biografie moderne. Tuttavia, pretendere che i ''nostri'' standard debbano essere strettamente osservati è un tipo di arroganza culturale da evitarsi: è come dire "O scrivete seguendo i nostri parametri o non vi crediamo!" Ciò che abbiamo nei vangeli sono documenti che asseriscono di essere storia accurata e affidabile: chiedono di esser presi molto seriamente.
 
== Interpretazione ==
In questo wikilibro passeremo del tempo ad esaminare i vangeli. La questione di come avvicinarsi ai vangeli – e alla Bibbia – non è affatto semplice. D'altra parte, la maggioranza dei cristiani non crede ai vangeli grazie alle prove archeologiche o storiche; ci crede perché hanno riposto la loro fede nel Gesù che trovano nei vangeli. In altre parole, una fede in Gesù spesso avviene ''prima'' della fede nella Bibbia. E le prove archeologiche o storiche sono, nella migliore delle ipotesi, mere prove di sostegno.
 
Esistono due modi opposti di esaminare i vangeli. Il primo è quello di adottare un atteggiamento di ''incredulità''. In tal caso, i documenti del Nuovo Testamento sono considerati fittizi o mitici al punto che possono essere ignorati. Coloro che intrattengono questa sorta di incredulità spesso rappresentano la situazione come se il cristiano avesse una "fede cieca" e lo scettico no. "''Tu'' hai la fede", dicono "Io no". Naturalmente, non è così semlice. La loro incredulità è, in effetti, fede tanto quanto quella cristiana.
 
Vale sempre la pena di indagare con delicatezza sulle origini di tale scetticismo. Mentre tali vedute di affidabilità dei vangeli possono essere intrattenute a causa di profondi ed eruditi studi neotestamentari, generalmente però non lo sono. Spesso, questa sorta di incredulità si rivela basata su qualcosa del tipo "L'ho visto in televisione" oppure "L'ho letto sul giornale". Tali opinioni devono essere contestate. E bisogna anche dire che a volte una tale incredulità potrebbe essere dovuta ad altri motivi. Gesù è una figura stimolante che che esige un forte impegno dalla nostra vita e talvolta la risposta più conveniente è trattarlo come un essere immaginario. L'incredulità, come anche la fede, può essere il risultato di pie illusioni.
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Il secondo atteggiamento a fronte dei vangeli è quello di ''fiducia''. Secondo questa visione, tali documenti non solo formano un libro, ma sono il ''libro di Dio''. Sono degni di fiducia perché sono ciò che Egli ha detto. La maggior parte dei cristiani intrattiene un tale atteggiamento per tre ragioni:
* In primo luogo, quando uno accetta che Dio fa parte dell'equazione, l'intera base di come si considera l'affidabilità del Nuovo Testamento cambia. Una volta che si accetta un Dio che controlla e gestisce tutte le cose, l'idea che un libro possa contenere il Suo messaggio al genere umano sembra perfettamente possibile — è lo stesso ragionamento che gli ebrei fanno per la [[w:Tanakh|Bibbia ebraica]]. In verità, se sei arrivato a credere che in Gesù Dio stava facendo un intervento unico e prezioso negli affari del genere umano, l'idea che Egli abbia lasciato una traccia affidabile di tale evento sembra del tutto logica.
* In secondo luogo, coloro che hanno posto la propria fede in Gesù arrivano a conoscere qualcosa della testimonianza dello [[w:Shekhinah|Spirito Santo]] riguardo alla verità della parola di Dio. Questa è una di quelle esperienze interiori e soggettive che coloro che non hanno fede trovano frustrante. Ma il fatto è che i cristiani di tutte le età e culture affermano la stessa cosa: una volta che sono giunti ad aver fede in Gesù, la Bibbia acquisisce un nuovo senso di autorevolezza. Le affermazioni possono variare — "In essa ho trovato Gesù", "la Bibbia diventa viva e vibrante" — ma l'esperienza di fondo è la stessa.