Abulafia e i segreti della Torah/Parabola della Perla 5: differenze tra le versioni

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= LA PARABOLA DELLA PERLA E SUE INTERPRETAZIONI =
== Il Segreto delle Lingue: "La migliore delle Lingue" ==
Il brano tradotto sopra fa parte di un capitolo che intende trattare de "la migliore delle lingue", che nell'originale ebraico è ''ha-lašon ha-muvḥar''. In questo contesto, Abulafia si rivolge essenzialmente al linguaggio umano, poiché Dio, secondo Maimonide così come Abulafia, essendo un intelletto, non può parlare.<ref>Cfr. ''[[Guida dei perplessi]]'', 1:65, Pines 1:158–60, e Stern, "Maimonides on Language and the Science of Language", 174–78.</ref> Traduco ora il paragrafo di apertura, che non è stato tradotto ''supra'' (il suo originale ebraico si trova nell'[[Abulafia e i segreti della Torah/Appendice A|Appendice A]]):
{{q|Ecco, abbiamo già annunciato questioni generali riguardanti le lingue, e abbiamo spiegato che l'influsso divino muove tutte [le lingue] e che è la ragione della loro esistenza, dalla potenza all'atto.<ref>Si veda inoltre quello che Abulafia ha scritto alcune pagine dopo nello stesso libro, ''Or ha-Śekhel'', 38–39, e ''Oṣar ʿEden Ganuz'', 1:10, 192.</ref> E dato che è così, è necessario annunciare se sono tutti uguali per Lui o se sono disuguali, purché siano tutti Suoi atti e perché si sa che sono uguali da parte Sua, sono uguali per Lui anche dal punto di vista della loro esistenza, perché la loro materia è il discorso universale, ed è Lui che gli dà forme particolari, e sono comprensioni che divengono intelligibili dal discorso, e dato che la comprensione è uguale, tutto è uguale, ma la differenza tra le lingue sarà simile alla differenza tra le nazioni, e simile alla differenza tra le nazioni è la differenza tra le loro scritture.}}
 
L'uguaglianza tra tutte le lingue dal punto di vista dell'influsso divino, e forse anche di Dio, si basa sul fatto che sono tutti atti divini e che condividono tutti la stessa materia prima (la materia del discorso universale), che nel pensiero di Abulafia consiste nelle ventidue consonanti della lingua ebraica. Ciò significa che l'influsso divino opera, nel modo che troviamo nel concetto avicenniano e in quello maimonideo dell'Intelletto Agente, come ''donator formarum'' (il datore di forme) ai suoni ideali del linguaggio che funzionano come l’''hyle'', il discorso, come descritto nello ''Sefer Yetzirah''.
 
[[File:Yetziratic wheel.png|thumb|240px|right|<small>La "Ruota della Creazione" illustrata nello ''Sefer Yetzirah''; essa contiene una sequenza numerica di 3-7-12<ref>Come evidente nel testo in questione 3 richiama Abba, Ima..., rappresentanti Adam Kadmon; 7 è lo Shabbat: l'anno, testimone ipostatico assieme al mondo ed all'uomo; infine 12 è il numero delle tribù d'Israel</ref> nascosta nelle [[w:Alfabeto ebraico|lettere dell'alfabeto ebraico]]</small>]]
Da questi due punti di vista, non c'è motivo di operare una distinzione sostanziale tra le varie lingue poiché i loro referenti (ciò che trasmettono o la loro "comprensione") sono concepiti come identici nonostante la disparità delle parole usate dalle diverse lingue. Allo stesso tempo, l'articolazione vocale ideale è costituita dallo stesso principio di combinazioni degli stessi suoni naturali. Questo principio è espresso anche nel Trattato Senza Titolo di Abulafia:
{{q|Vi ho già annunziato il segreto delle lingue, che sono le settanta lingue racchiuse sotto l'unica Lingua Santa; vale a dire, che è una e unica e migliore di tutte le altre. E come è questo segreto? Ti dirò se hai cuore per comprendere l'essenza delle questioni che sono necessarie secondo noi, dal punto di vista della Cabala. Sappi [che] insegnano [come impiegare] le combinazioni di lettere, vale a dire girarle all'indietro<ref>Ho tradotto אחור come un errore per אחור .אחר significherebbe "girare in senso inverso una delle ruote utilizzate per generare le combinazioni di lettere".</ref> [...] e il segreto è che tutte le settanta lingue emergeranno a causa della combinazione di lettere, generazione e decadimento, e il suo segreto è molto grande.<ref>Ms. Firenze, Laurenziana, Plut. II, 48, fol. 99b:
{{Lingua ebraica|וכ ברהו דעתי ךודס הלשנוו ת ו הו א בשעים לון ש שה ם נכללי ם תחת לון ש הקדש אח דלו כ מר שו הא אח דיומחדונ כב ד כמםל וז הסו ה דיצכ דגיא ד ל ך כתלית ו אם י ש לך לב להין ב אמתתעניני םמו הכרחי םצי אלנ ו צמד הקבל ה דע באמרםכי צירףו ה ו א י תו תלוכ מר להחזיר םחארו וזהודס הבשאות והדר ך י מצאו שבעים ל ושנ ות א [ חו] רירצוף ה ו א י תו תהו היה וה הפסד סודו גדול מאד}}
Cfr. il brano di ''Sitrei Torah'', 36-37, e Idel, "On the Secrets of the Torah", 384-85, dove c'è un "enorme segreto" che è legato alle settanta lingue e alle combinazioni di lettere. L'enorme segreto è, a mio avviso, l'approccio naturalista a tutte le lingue in quanto emanate da combinazioni di lettere dei ventidue suoni dell'ebraico; pensava che l'attuale lingua ebraica non fosse essenzialmente diversa dalle altre lingue. Si veda anche ''Ḥayyei ha-Nefeš'', 147, come anche Morlok, ''Rabbi Joseph Gikatilla’s Hermeneutics'', 63-76.</ref>}}
Qual è il grande segreto di un argomento che si può intendere semplicemente come relativo alla superiorità della Lingua Santa? Qual è il "segreto delle lingue" o, secondo una frase che si ritrova più volte negli scritti di Abulafia così come in ''Or ha-Śekhel'', "il segreto del linguaggio"? Permettetemi prima di decodificare le gematrie: "una lingua santa" in ebraico è ''Lešon Qodeš eḥad'' = 798 = ''ha-Lešonot'' ("le lingue"). Più diffuso è l'altro calcolo, le settanta lingue: ''šiveʿim lešonot'' corrisponde alle combinazioni di lettere ''ṣerufei otiyyot'' = 1214.<ref>Cfr. Idel, ''Language, Torah, and Hermeneutics'', 8–11. Si veda anche [[w:Umberto Eco|Umberto Eco]], ''[[w:La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea|La ricerca della lingua perfetta]]'', 32–33.</ref> In ebraico, il termine ''Galgal'' si riferisce sia a "sfera" che a "ruota". Le combinazioni di lettere sono fatte per mezzo di ruote concentriche rotanti, e questo movimento è paragonato al processo di generazione e di morte cosmica; vale a dire, i processi più naturali che sono anche collegati al movimento della sfera.<ref>Cfr. ''Geṭ ha-Šemot'', 20. Si veda anche Appendice A.</ref>
 
 
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<div style="height: 240px; overflow: auto; padding: 3px; border:1px solid #AAAAAA; reflist4" > <references/> </div>
 
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