Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Congo: differenze tra le versioni

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Questo lavoro partiva su di una base che, nel luglio del '75, era costituita da 14 divisioni e sette battaglioni della 'Guardia', più altri 7 designati parà o commando. C'era un reggimento blindo e una divisione di fanteria meccanizzata, il tutto era suddiviso in sette gruppi di brigate e una divisione parà. Nel '79 venne formato anche un battaglione carri. Tutto sommato era una forza impressionante, e per il momento non diede grossi problemi. Ma nel 1990 gli aiuti stranieri al Congo cessarono data la fine della Guerra fredda e quindi della necessità di mantenere il 'bastione' anti-marxista attivo. Mobutu a quel punto fece una scommessa a dire poco azzardata: lasciò che le F.A. locali si indebolissero in maniera tale da non minacciarne il potere, cominciando dalle paghe, ridotte o addirittura assenti. Persino nelle unità d'élite, tra cui i parà che si diedero al saccheggio di Kinshasa già nel settembre del 1991. Tanto che per fermarli dovettero intervenire truppe straniere, segnatamente francesi e belghe con due distinte operazioni (Baumier e Blue Dream rispettivamente).
 
Questo stato di cose non poteva certo essere tollerato, sebbene le FAZ al 1993 fossero ridotte ad appena 25.000 effettivi di cui buona parte serviva con una divisione fanteria (su tre brigate), e il resto su di una brigata aeroportata (3 btg), una speciale, la divisione Presidenziale, una brigata indipendeteindipendente corazzata, e due indipendenti di fanteria (3 btg fanti e uno di armi di supporto), sparpagliate nel Paese (la ex- divisione presidienzialepresidenziale, la Kamanyola, era al solito a Shaba; la 21a Brigata fanteria a Lubumbashi, la 13a pure a Shaba, la 31 aerotrasportata a Kinshasa e la divisione speciale presidenziale vicino al palazzo presidenziale. Per il resto le unità note erano la 1a corazzata e la 41 brigata commando.
 
In effetti, sembravano uno schieramento piuttosto forte, ma eccetto le unità presidentizli e la 31a aeroportata, per il resto le condizioni del grosso dell'esercito erano disperate, con le unità senza sufficiente addestramento e paghe, tanto che spesso erano protagoniste di saccheggi. Per giunta erano vittime della politicizzazione dei poteri e delle divisioni tribali, 'purghe' varie ecc. Mobutu in effetti era al corrente di questo, ma a lui interessava di indebolire le F.A. per meglio controllarle. Il suo regime era non meno inefficiente nel curare il resto della 'cosa pubblica', una vera cleptocrazia che stava impoverenedo il Paese e gli abitanti.
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Purtroppo l'accordo non funzionò a lungo, tanto che a settembre ripartì nuovamente la guerra. Ma anche qui le FARDC non funzionarono come sperato e le offensive del 2000 furono terminate in costose sconfitte, anche per l'inefficienza della gestione del presidente Kabila, dato che ancora c'erano problemi con le paghe e pure di cibo per le truppe. Nel mentre venivano comprate armi sofisticate che non sarebbe poi stato possibile mantenere in efficienza. Kabila non ebbe una lunga carriera politica: forse anche per le sconfitte subite, venne assassinato nel gennaio del 2001. Venne sostituito da un altro Kabila, Joseph, che riuscì a negoziare la fine della guerra nel 2003.
 
Come si è detto, però, la parte orientale della nazione non è sicura a tutt'oggi, con dei conflitti ancora aperti come quello Ituri e le battaglie vicino al lago Kivu tra governativi e la guerriglia di Laurent Nkunda. Non c'è nessun risparmio delle sofferenze per la popolazione civile, ancora profuga nella zona, e che ha problemi di rifornimento di cibo ed efficienza delle poche infrastrutture.
 
===Situazione attuale===