Peeragogia/Da “PARAGOGY” a “PEERAGOGY”: differenze tra le versioni

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La parola “paragogia” di per sé è una un enorme gioco di parole multilingue. In greco, significa ”'''produzione'''“. . La sua radice significa “'''condurre a fianco'''”, e ne deriva un senso di prolungato atteggiamento critico. Ovviamente, il significato in inglese è solo “apprendimento tra pari” (''peer learning'') usiamo la parola '''Peeragogy''' perché molte persone ne colgono il senso non appena usiamo questa parola. (Talvolta, usiamo la parola *pæragogy* per ricordare al lettore la fusione fra le modalità “pari” (“peer”) e “para”
 
Sebbene la paragogia sia una parola di derivazione più razionale, che amplia il termine di [https[w://it.wikipedia.org/wiki/Pedagogia |Pedagogia]] (l'educazione dei bambini) e [https[w://it.wikipedia.org/wiki/Andragogia |Andragogia]] (l'educazione degli adulti), usiamo la parola peeragogy perché molte persone ne colgono il senso non appena usiamo questa parola. (Talvolta, usiamo la parola *pæragogy* per ricordare al lettore la fusione fra le modalità “pari” (“peer”) e “para”
 
'''…condizione iniziale in andragogia sembra essere che un educatore o facilitatore adulto sia parte dello schema. In un contesto basato tra pari, questo non è sempre scontato:
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Un approccio è quello di guardare ai “molteplici diversi ruoli sociali” che le persone assumono in contesti educativi:
Usiamo le parole di [http[w://it.wikipedia.org/wiki/Ken_Wilber |Ken Wilber]] per descrivere un dato ruolo sociale in termini di sue azioni costituenti. Così per esempio, il ruolo di “essere uno studente” potrebbe essere descritto come segue: “Io seguo lezione, noi facciamo un progetto di classe, le cose di cui tratta (“Suo”) sono cose che posso inserire nel mio portfolio o nell'elenco-lavori; e, fondamentalmente, esso riguarda l'acquisizione di una competenza”. Questa semplice storia di sfondo ci dà una nozione di ruolo, persona o identità: un ruolo che è definito dalle sue azioni costituenti, relativo ad un dato contesto sociale. E qui, contesto viene concepito, secondo [http[w://it.wikipedia.org/wiki/Nishida_Kitar%C5%8D |Nishida]], come un “contesto condiviso in movimento”.
 
Guardando ai diversi ruoli, iniziamo a giungere a “differenti percorsi e modalità di contributo”. In aggiunta, la struttura Io/Noi/Suo/Esso può essere usata per disaccoppiare l'apprendimento da qualunque ciclo fisso o insieme di “fasi” (per esempio Guida & Supporto, Comunicazione & Collaborazione, Riflessione & Dimostrazione, Contenuto & Attività secondo quanto usato da Conole o la struttura Formazione, Regolamentazione, Discussione, Esecuzione derivata da Tuckman). Questo non per dire che queste strutture non siano utili – ma esse non dovrebbero stabilire il nostro approccio al piano d'apprendimento (vedere i commenti di Lisewski e Joyce su un altro modello “a fasi”, vale a dire il “modello di e-moderazione a cinque-fasi” di Salmon). Questa struttura “disaccoppiata” o “lassamente accoppiata” di analisi è probabile che sia un passo utile se l'appiattimento sta avvenendo su una base