Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-133: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Corretto: "aree"
Gian BOT (discussione | contributi)
m Bot: Correggo errori comuni (tramite La lista degli errori comuni V 1.0)
Riga 88:
Quanto al kit, prodotto in una fabbrica con poche decine di dipendenti, per esempio alla Boeing, che è la capocommissione del programma, a Saint Charles, Missuori. Questo stabilimento ha una forza di poche decine di impiegati ma è molto organizzato, ha prodotto nel passato i missili Harpoon e CALCM nonché gli SLAM. Era uno stabilimento con scorte 'just in time' per appena due giorni d'attività, che non hanno mancato di stupire, come in generale l'efficienza e le piccole dimensioni dell'impianto, l'inviato speciale di RID (A.Nativi). Inizialmente si pensava, nel '98, di produrre 1.000 esemplari al mese, ma con impianti dimensionati per 1.500, nel caso la 'pax clintoniana' avesse problemi, e ancora nel 2000 la produzione non oltrepassava le 700 bombe, anzi kit, mensili. L'efficienza era notevole, ma ancora non si vedeva come arrivare alle 2.800 bombe al mese chieste dai militari. I box di assemblaggio delle bombe sono concepiti per garantire una vita di 20 anni senza controlli di sorta, sono sottovuoto e antiurto. Da questa tranquilla fabbrica uscivano gli ordigni che stavano dando, dal 1999 sulla Serbia, la supremazia ognitempo agli USA. La volontà di produrre gli impennaggi di coda delle JDAM per l'AM da parte della MBDA era piuttosto curiosa vista l'efficienza dell'impianto americano e la bassa tecnologia e costo della produzione da fare in Italia.
 
La bomba di per è semplice: il corpo bomba che può essere di vario genere, per lo più un ordigno della serie 80, un modulo costituito da piccole pinne stabilizzatrici attorno alla bomba, dal modulo GCU posteriore con l'unità di guida, antenna caudale GPS, attuatori di coda per i movimenti della bomba. Le batterie funzionano per 100 secondi massimo, ma in genere ne bastano 30-60, il CEP dopo 100 secondi (oltre 20 km) è di 28 m con impatto a 60 gradi, 13 m dopo 30 secondi, 15 dopo 55 secondi. Ma la qualità dei nuovi ricevitori e la designazione dei bersagli su coordinate note hanno fatto aumentare la precisione al punto che, sganciata da 10.500 m a 0,95 mach, la JDAM può colpire con appena 3-5 m di scarto un'area ellissoidale di 27 x 20 km. I dati di lancio sono scaricati tramite il databus Mil 1554, e quando sull'HUD compare la LAR, area utile per il rilascio calcolata dal computer (la JDAM è comunque un ordigno planante) si attiva lo sgancio a discrezione del pilota, quando questo accade si accende la batteria termica e si sbloccano gli attuatori. La JDAM è anche programmabile per direzione, velocità, angolo e punto d'impatto.
 
Ovviamente hanno pensato anche a costruire JDAM migliorate, ce ne sono di tutti i tipi: la GBU-32 3B ha la bomba da perforazione BLU-109, la GBU-31 pesa 1000 libbre, ma è possibile anche una bomba da 227 kg richiesta per compiti CAS dai Marines. Questo è il GBU-38 e un B-2 ne può portare 80 esemplari, anche se è un ordigno visto più che altro come arma da parte degli aerei dei Marines per compiti tattici. Altri miglioramenti sono stati la sostituzione, già all'inizio degli anni '2000 del GPS a 5 canali superato da quello a 12 e migliorando con questi molteplici 'punti' di mira la precisione del 25%., mentre per non farsi mancare nulla è stato messo a punto il sistema SASSM anti-disturbo. Nel frattempo il costo, da 53.000 dollari iniziali, si è ridotto ad un terzo per ciascun kit prodotto.