Dati utili per wargamers/Cannoni controcarri: differenze tra le versioni

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La domanda che ci si può porre è sull'efficacia di queste armi: se sono adeguate perché in Occidente non hanno avuto seguito? E se non lo sono, perché all'Est sono state prodotte per decenni? Le caratteristiche degli MT-12 da 100 mm a canna liscia aiutano a capire almeno parzialmente la risposta. Esse sono armi pesanti 3 t ma capaci di essere trainate fino a 70 kmh e soprattutto di essere messe in posizione in circa 2 minuti e ritirate in altrettanti.
La loro cadenza di tiro arriva a 14 colpi al minuto, i proiettili da 15kg sono assai potenti, supersonici, 'fire and forget' ed insensibili alle contrumisure. La gittata utile arriva a 3 km ma in sovrappiù, come artiglierie da campagna, arrivano a 8 km scagliando proiettili HE. L'affusto di per ha una robusta scudatura per proteggere i serventi dal tiro di armi leggere e schegge, e la sagoma nondimeno è bassa e sfuggente.
 
Il loro equivalente era, tra i missili, la categoria rappresentata dall'AT-2 e l'AT-3. Questi impiegavano non meno di 27 secondi per raggiungere 3 km di gittata, e questo rende possibile ad un carro armato preso di mira scappare anche per mezzo km alla ricerca di un rifugio o uscendo dal raggio utile dato dal motore o dalla lunghezza del cavo di guida dei missili. In alternativa, il bersaglio può coprirsi con una cortina fumogena, manovrare per evitare il lento missile in arrivo oppure rispondere al fuoco, tentando di colpire o almeno di 'disturbare' il tiratore, in genere privo di protezione. Nello stesso lasso di tempo un MT-12 poteva esplodere fino a 8 colpi da 15 kg l'uno, supersonici e precisi. Così si ritenne che i cannoni avevano ancora un loro posto nel panorama della guerra moderna, anche se integrati dai missili. Oltretutto, il costo delle munizioni era molto inferiore rispetto alle centinaia di dollari necessari per ciascun missile. Quando questi ultimi diventarono più veloci e precisi, con realizzazioni classe TOW/MILAN le cose hanno cominciato a cambiare, ma per molti ruoli quali l'appoggio di fuoco i cannoni sono una soluzione più economica. Un missile MILAN costava non meno di 4 milioni nel 1990, un TOW ultima produzione arriva a 12.000 dollari e un Javelin a 70.000, pur essendo un'arma a medio raggio (ma dotata di un sensore di autoguida IR). In molti casi, un cannone è più conveniente di un missile e con maggiore gittata di un razzo, e l'unica cosa da stabilire ha riguardato se tale cannone debba essere sistemato su di un mezzo corazzato oppure sia efficace anche come arma trainata. Le dottrine continuano ad evolversi, e ad integrarsi sempre di più con l'aviazione e l'artiglieria campale, mentre i veicoli della fanteria sono armati con cannoni automatici sempre più potenti e precisi. In definitiva, i cannoni controcarri trainati non hanno trovato più ragione di esistere nelle moderne dottrine tattiche, stavolta sostituiti dai missili a lunga gittata e dai mezzi corazzati di vario genere.
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Poniamo che troviate scritto il dato: perforazione: 100 mm d'acciaio a 1000 m. Ok. Ma questo non spiega tutto. Anzitutto, in che condizioni avviene? Della distanza si sa, ma in concreto, delle condizioni in cui i 100 mm vengono perforati si conosce tutto? Se la corazza è verticale, un monoblocco di acciaio omogeneo è un conto: ma se si tratta di una corazza inclinata e-o laminata, spaziata, o di altri tipi ancora, che magari hanno una resistenza equivalente o una massa equivalente a 100 mm d'acciaio, allora è tutt'altra storia.
 
L'acciaio di per è importante: tanto più è duro, tanto meglio è, ma attenzione perché se cede tende a frantumarsi. In ogni caso, l'acciaio al nichel-cromo è molto meglio di quello al manganese, che in genere, per le sue caratteristiche, è piuttosto usato per i cingoli dei carri armati piuttosto che per le corazze. La durezza delle corazze della II GM arrivava in genere attorno ai 200 Brinnell, oggi si superano agevolmente i 400, per esempio. Le stesse munizioni sono meno efficaci e perforano meno contro i bersagli moderni, insomma.
 
Poi c'è la struttura: corazza omogenea o corazza laminata non sono affatto la stessa cosa: soprattutto se le corazze laminate sono fatte di tante piastre tutte superficialmente indurite, e magari con caratteristiche meccaniche diverse. Per esempio, i carri inglesi del tipo A10 avevano ottime corazze, eppure erano spesse solo 30 mm. In pratica, c'era una doppia corazzatura, con due piastre ciascuna indurita superficialmente e così lo spessore ha poco a che fare verso la resistenza. Le piastre di corazza sono più facili da 'indurire' superficialmente che in profondità. E sono tanto più facili da indurire se non sono molto spesse. Se anziché 100 mm d'acciaio omogeneo vi sono 2 piastre da 50 mm, non è la stessa cosa (=maggiore resistenza). Naturalmente costa di più, ma se per esempio in quei 100 mm vi sono 5 piastre da 20 mm, la resistenza è decisamente superiore. Proprio la corazzatura superficialmente indurita ha portato a realizzare proiettili chiamati APC, Armoured Piercing, Capped: significa che al corpo del proiettile perforante 'normale' si aggiungeva un cappuccio di materiale relativamente friabile: questo si frantumava all'impatto, ma intanto danneggiava la pelle della corazzatura e consentiva di far passare il nucleo perforante.