Introduzione allo Zohar/Capitolo IV: differenze tra le versioni
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Lo studio contemporaneo dello ''Zohar''<ref>Qui siamo indebitati specialmente con gli scritti di [[:en:w:Yehuda Liebes|Yehuda Liebes]] e [https://english.tau.ac.il/profile/rmeroz Ronit Meroz].</ref> si è distaccato da Scholem sulla questione della singola paternità. Sebbene sia tacitamente accettato che De León avesse scritto o redatto lunghe sezioni dello ''Zohar'', inclusa la narrazione (corpo omiletico) del testo, ora si pensa che non sia stato l'unico scrittore coinvolto. Strati multipli di creatività letteraria possono essere identificati nell'ambito del testo stesso. Potrebbe essere che lo ''Zohar'' debba esser visto quale prodotto di una ''scuola'' di praticanti e scrittori mistici, scuola che potrebbe essere esistita ancor prima del 1270 e che sia continuata fino ai primi anni del XIV secolo. Certi testi, incluso il ''Midrash ha-Ne’lam'' (forse una sua rescissione precedente a quella che è sopravvissuta?) appartengono allo strato più antico dello scritto. Poi la parte principale dello ''Zohar'', inclusi sia il racconto epico e gli insegnamenti di Rabbi Shim’on e discepoli, fu in effetti composta nei decenni stabiliti da Scholem. Ma il lavoro sullo ''Zohar'' non cessò alla fine del XIV secolo né alla morte di Moses de León. Infatti, l'autore di ''Tiqqunei Zohar'' e ''Ra’aya Meheimna'', reputati da Scholem come addenda "posteriori" al corpus dello ''Zohar'', potrebbe rappresentare una terza "generazione" di questa scuola continuativa. Sarebbe stato durante i suoi giorni, e forse con la collaborazione di svariati redattori, che i frammenti dello ''Zohar'' diffusi per la prima volta furono messi insieme a formare unità maggiori rinvenute nei sopravvissuti manoscritti dei secoli XIV e XV.
Non esiste una singola prova del tutto convincente che abbia portato gli studiosi a confermare questa revisione dell'ipotesi di Scholem. È piuttosto una combinazione di fattori che provengono da un'attenta lettura del testo e da un corpo di studio che ancora non esisteva al tempo di Scholem. Ci sono diverse testimonianze di ciò che potrebbe essere chiamato "commentario interno" nell'ambito del testo zoharico. I "Segreti della Torah" sono un'espansione del breve ed enigmatico ''Matnitin'', quando l’''Idrot'' commenta ed espande temi precedentemente sviluppati nel ''Sifra di-Tsni’uta''. Nella narrazione dello ''Zohar'', storie intere o
indicano più logicamente una paternità multipla o collettiva. La testimonianza storica ha dimostrato che scuole o società chiuse (''ḥavurot'') per vari scopi erano una forma organizzativa comune nell'ambito dell'ebraismo spagnolo. L'immagine di Rabbi Shim’on e seguaci, che incontrano una serie di insegnanti misteriosi nel corso delle loro peregrinazioni, sembra quasi una descrizione di una vera scuola di tal genere, che incon tra vari mistici al di fuori del proprio circolo che poi venivano accettati dal capo della scuola quali insegnanti legittimi della Torah segreta.
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