Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Thailandia: differenze tra le versioni

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Quanto all'aggiornamento, da ricordare che negli ultimi 5 anni la Marina aveva comprato la portaeri, le fregate Chao Phrarya,le 'Naresuan', le 'Knox', i 2 rifornitori.
 
Ma soprattutto non mancavano gli apparecchi, che erano il vero salto quantico delle capacità della Marina Thailandese. Si trattò anzitutto dei 3 P-3 Orion di seconda mano (versione A), pur sempre macchine all'altezza della situazione malgrado l'età. Si aggiungevano alla flotta da pattugliamento che ammontava ad altri 7 aerei armati: 3 F-27 Mk 200 e 4 S-2F Tracker, che per quanto vecchi sfoggiavano: radar di ricerca navale, un MAD estraibile in una sonda caudale, un faro sotto l'ala destra, un set di comunicazioni e sistemi ASW vari. A parte questo, da non dimenticare che la CHAKRI era una portaeromobili. Come tale aveva aerei e sarebbe stato incongruo possedere uno sky jump solo per macchine ad ala rotante. Ma dove reperire i rari apparecchi STOL? La soluzione fu che quando la Thailandia comprò la nave ordinandola ai cantieri Bazan, la Marina spagnola si stava dotando di un altro lotto di AV-8B Harrier di seconda generazione. Dal momento che a suo tempo ebbe 11 AV-8A e 2 TAV-8, e che questi aerei avevano avuto un rateo di perdite piuttosto contenuto, specie rispetto a quelli dei Marines americani, allora la Spagna acconsentì come 'extra' a consegnare nel contratto anche i 9 apparecchi superstiti alla Thailandia dato che li stava sostituendo con il nuovo lotto di AV-8B Plus. In questo modo, anche se si tratta di aerei decisamente superati, hanno potuto equipaggiare la portaeromobili thailandese con un minimo di capacità operative in termini di difesa aerea, anche perché la Thailandia non aveva navi con missili SAM di difesa d'area: al massimo i Sea Sparrow, che non erano, nononstantenonostante le buone prestazioni, la stessa cosa, e i similari Aspide. Per quello che riguarda l'aviazione di base a terra, una rivoluzione ulteriore, oltre ai 9 Harrier, l'hanno fatta i 16 A-7E e i 2 A-7C biposto consegnati ai thailandesi, sufficienti per equipaggiare un gruppo d'attacco e di supporto, anche come macchine per l'appoggio ai marines ma in generale questi apparecchi hanno capacità di attacco navale e TASMO (Supporto tattico alle navi) notevoli, essendo aerei navali. Naturalmente non possono operare dalla portaelicotteri, in quanto è di qualcosa più piccola di quanto desiderabile, e allora operano da basi terrestri: con un raggio d'azione di oltre 1000 km hanno comunque capacità d'intervento sulle acque thailandesi pressoché ovunque necessario. La storia ha corsi e ricorsi: l'A-7, che non venne prescelto quando ebbe luogo la selezione per l'aereo d'attacco (vinta nominalmente dall'AMX) ha poi trovato il modo di 'ritornare' sia pure per l'Aviazione navale, mentre l'aereo italo-brasiliano non ha avuto nessuna fortuna.
 
La Marina Thailandese era anche interessata a potenziare l'ala rotante, con 7 S-70B Sea Hawk ed elicotteri policalenti S-76.