Interpretazione e scrittura dell'Olocausto/Repubblica Federale: differenze tra le versioni

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Hochhuth si rifiutò di rilasciare i diritti per una rappresentazione nella Germania dell'Est perché riteneva che i comunisti avrebbero usato il testo per accusare il cristianesimo organizzato. Fu solo nel 1966 che lo spettacolo venne messo in scena in quattro teatri della Repubblica Democratica e altri tre in Polonia.<ref>J.D. Hind, ''Ambivalent Polemicist – A Study of the Political and Philosophical Outlook of Rolf Hochhuth'', Nottingham University: tesi Ph.D., 1980, p. 195, riportato in traduzione da ''Der Spiegel'' (27 febbraio 1963).</ref> Dal punto di vista ebraico, l'opera teatrale non riguarda né gli ebrei né l'Olocausto, come ebbe a scrivere il critico Sraya Shapiro alla premiere israeliana:
{{q|Ci venne dato un dramma anti-tedescoantitedesco che si adatta bene alla campagna generale contro la normalizzazione delle relazioni con la Germania. Fu sottolineato molto chiaramente che furono i russi a salvare le vittime di Auschwitz o ciò che ne era rimasto; e che la paura della Russia fu il motivo principale che tenne il Papa fermamente nel campo tedesco, essendo gli ebrei un prezzo sgradevole ma necessario da pagare a Hitler per i suoi servizi anticomunisti. Degli ebrei e dei loro problemi [il dramma] contenne ben poco.<ref>Citato in Claude Schumacher, "The Representative Outside Germany: A Stage History", in Schumacher/Fogg, ''Hochhuth’s The Representative'', pp. 49-59; p. 56.</ref>}}
Tuttavia, Hochhuth col suo dramma aveva inteso provocare le coscienze tedesche, ma questa intenzione venne mitigata da incoerenze tematiche.
 
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Le strette relazioni israelo-tedesche degli anni ’60 contribuirono a questa dicotomia. Le complicazioni sorsero quando si scoprì che gli scienziati missilistici della Germania occidentale stavano sperimentando sulla tecnologia militare in Egitto. Nel 1962 due nuovi tipi di razzi, in grado di raggiungere obiettivi israeliani, furono fatti sfilare pubblicamente per le strade del Cairo. Golda Meir, l'allora ministro degli Esteri, dichiarò alla stampa:
{{q|Non c'è dubbio che i motivi di questo gruppo malvagio sono, da un lato, brama di guadagno e, dall'altro, una propensione nazista all'odio per Israele e alla distruzione degli ebrei.<ref>''The Israeli Digest'' (29 marzo 1963). Furono tracciati parallelismi tra il genocidio nazista e la continua partecipazione della Germania occidentale all'annientamento degli ebrei. La questione si intensificò quando nel 1963 uno scienziato missilistico tedesco fu sparato vicino al confine tedesco svizzero, vicino a Basilea. Ciò fece seguito al rapimento irrisolto di un altro scienziato, il dott. Heinz Krug, a Monaco. Si pensava che entrambi stessero lavorando al programma missilistico egiziano. Nel 16 marzo 1963 il ''Times'' annunciò che il Mossad era stato responsabile di entrambi i crimini dopo l'arresto di due agenti israeliani.</ref>}}
Il governo israeliano usò ripetutamente la questione della colpa bellica per manipolare la politica estera della Germania occidentale. [[w:Levi Eshkol|Levi Eshkol]] e [[w:Golda Meir|Golda Meir]] volevano che il governo della Germania Ovest intercedesse direttamente al Cairo, rimuovendo con la forza il suo gruppo sperimentale e aumentando le vendite di armi a Israele. Ben Gurion fu l'unico politico a criticare il sentimento anti-tedescoantitedesco sui giornali e al Knesset. In realtà Bonn non aveva diritto di interferire con ciò che stava accadendo negli affari egiziani e cercò di placare gli israeliani. Adenauer e il suo erede, [[w:Ludwig Erhard|Ludwig Erhard]] (1963-1966), volevano evitare ogni riferimento al passato nazista e così la pressione degli israeliani ridusse la politica della Germania occidentale. Vennero modificati i piani per porre fine allo Statuto delle Limitazioni per la prosecuione di criminali di guerra. Lo Statuto doveva scadere il 9 maggio 1965. Bonn lo estese al 31 dicembre 1969. Le relazioni diplomatiche furono definitivamente stabilite nel 1965 ma le macchinazioni politiche non finirono.<ref>Lavy, ''Sviluppo delle relazioni tra Germania e Israele'', p. 268. Per celebrare l'instaurazione di relazioni diplomatiche, si tenne una cena di stato per Adenauer a Gerusalemme. Il premier israeliano Levi Eshkol fece un discorso che si dilungò sul debito che la Germania occidentale doveva a Israele dopo i crimini dei nazisti. Causò molto imbarazzo diplomatico. Rolf Pauls, il primo ambasciatore in Israele, rispose alla fiera industriale israeliana nel giugno dello stesso anno, indicando che Eshkol aveva superato il limite e che sarebbe stato meglio che tutte le parti si concentrassero sul futuro piuttosto che rivangare il passato.</ref> La sensazione nella Germania occidentale era che il "debito" agli ebrei fosse stato pagato. Il continuo antagonismo sulla questione del "passato" da parte dell'establishment israeliano non rese gradevoli gli ebrei ai tedeschi occidentali. Fu solo durante la crisi della Guerra dei Sei Giorni del 1967, con la minaccia dell'annientamento israeliano, che i tedeschi occidentali, in particolare gli studenti e l'opposizione extraparlamentare, diedero un saldo sostegno a Israele.
 
== Note ==