Shoah e identità ebraica/Introduzione: differenze tra le versioni

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[[File:Sholem Aleichem 1907.jpg|thumb|right|150px|<small>[[w:Sholem Aleichem|Sholem Aleichem]]</small>]]
[[File:Isaac Bashevis Singer (upright) crop.jpg|150px|right|thumb|<small>[[w:Isaac Bashevis Singer|Isaac Bashevis Singer]]</small>]]
Situando Levi e Wiesel all'interno di un contesto letterario, mantenendo un quadro metodologico coerente in tutto, lo studio utilizza il concetto Est/Ovest per identificare due distinti percorsi letterari. L'analisi esplora poi le narrazioni e le traiettorie di Levi e Wiesel per posizionare i due sopravvissuti all'interno di una dicotomia letteraria Est/Ovest, all'interno della dicotomia culturale che inizialmente divide i due uomini. In questa sezione dello studio, la letteratura degli scrittori ebrei [[w:Sholem Aleichem|Sholem Aleichem]] e [[w:Isaac Bashevis Singer|Isaac Bashevis Singer]], i cui contesti culturali, identità religiose ed emigrazioni in America sono paragonabili a quelli di Wiesel, e [[Franz Kafka]], la cui opera esemplifica la moderna cultura di vita di Levi, viene discusso nel quadro della Modernità e della questione concettuale dello studio del divario Est/Ovest in Europa.
 
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== Note tematiche ==
Levi e Wiesel scrivevano entrambi in lingue diverse dall'inglese. Le opere di Levi furono scritte nel suo [[w:lingua italiana|italiano]] natio e Wiesel, dopo aver inizialmente scritto in [[w:lingua yiddish|yiddish]], scrisse in [[w:lingua francese|francese]], raramente in inglese pur essendo naturalizzato statunitense. Le testimonianze a cui si fa riferimento in questo studio sono traduzioni in lingua inglese dei testi di Levi e Wiesel (come anche le traduzioni di testimonianze dell'Olocausto di altri sopravvissuti a cui si rimanda, e la letteratura pre-Shoah come le opere di Aleichem, Singer e Kafka). Mi sono preoccupato in tutto lo studio di garantire la coerenza nei traduttori utilizzati, usando comunque la lingua inglese come "lingua franca" per facilitare/uniformare le mie citazioni; Levi conosceva i suoi traduttori e il loro lavoro, mantenendo un rigoroso e diretto interesse per le traduzioni dei suoi scritti. La moglie di Wiesel, Marion, funge spesso da traduttrice per le versioni in lingua inglese dei suoi testi.
 
Un'importante nota esplicativa da fare riguarda la nazionalità di Wiesel e la sua descrizione nel corso dello studio. La città natale di Wiesel era [[w:Sighetu Marmației|Sighet]]; è nominata e descritta variamente in testi diversi e in tempi diversi come provincia rumena e provincia ungherese, a causa di cambiamenti politici e territoriali. Wiesel chiarisce lui stesso la questione nelle sue memorie affermando che quando nacque, Sighet era città rumena. Durante la sua infanzia, il potere e il controllo del territorio passarono all'Ungheria, sotto il cui dominio rimase per tutta la guerra; ora Sighet fa di nuovo parte della Romania. Lo studio copre i cambiamenti nella vita di Wiesel dai suoi primi anni alla sua vita successiva, quando l'identità nazionale di Sighet cambiò. Per coerenza, lo studio fa riferimento a Wiesel e alla sua città natale come rumeni, ma sono incluse note contrarie ove rilevanti per precisione e chiarimento.
 
Il termine e il concetto di assimilazione sono usati in tutto questo studio per descrivere e discutere Levi e, in generale, gli ebrei d'Occidente. L'assimilazione nel contesto del mio studio si riferisce agli ebrei tradizionalmente [[w:emancipazione ebraica|emancipati]] sotto l'Illuminismo e la Rivoluzione napoleonica, che si separarono dalle tradizioni, dai rigori e dalla fede devota dell'[[w:ebraismo ortodosso|ebraismo ortodosso]]. La libertà di commercio, istruzione e stile di vita nell'Europa occidentale emancipata significava che gli ebrei non erano costretti a rimanere comunità insulari, esclusi da un'identità nazionale, impegnati nella loro fede e identità religiosa, come tipicamente accadeva in Oriente, una situazione esemplificata dalla "[[w:Zona di residenza|Zona di residenza]]". Ebrei come la famiglia Levi, pur ritenendosi ebrei e osservando alcuni elementi della fede ebraica, non erano rigorosamente osservanti e si identificavano come italiani prima ed ebrei poi. Rispetto a questo atteggiamento a volte ambivalente nei confronti dell'identità ebraica, l'analisi non sostiene che l'assimilazione abbia portato a un totale disprezzo per l'ascendenza e l'identità ebraiche poiché il termine è stato formulato da Gustav Landauer, che sostenne che l'assimilazione ebraica aveva portato a una negazione totale delle radici ebraiche (Landauer citato in Schmidt 1992:127). Ci sono vari gradi di assimilazione e secolarizzazione; l'assimilazione è considerata qui come non necessariamente l'adottare atteggiamenti cristiani in paesi apparentemente cristiani, ma lo scegliere di non seguire una vita religiosa. Questa definizione è più tipica della definizione di Samuel Klausner che specifica il tipico rifiuto dell'aspetto religioso della vita ebraica, nel conformarsi alle norme culturali della popolazione maggioritaria (Klausner 1992:263). L'assimilazione in questo mio studio viene quindi utilizzata per descrivere e definire l'identità ebraica opposta a quella della figura ebraica tipicamente orientale di forte fede e osservanza religiosa, nonché il contesto comunitario concentrato sugli ebrei e associato all'Ortodossia.
 
Questo quadro distingue Levi e Wiesel l'uno dall'altro come figure ebraiche fin dall'inizio dello studio: essi rappresentano figure opposte dell'ebraismo orientale e occidentale e ciò apre un interrogativo su come e quando queste identità convergono e diventano simili. Opponendosi alla nozione di non-credenza laica o assimilata, la questione della fede e del credo deve essere affrontata e chiarita. In questo contesto, il popolo ebraico fedele o credente si riferisce ai teisti, che credono in Dio. Levi si occupa spesso della storia ebraica e delle Scritture, sebbene abbia sempre mantenuto il suo ateismo. Wiesel tuttavia, nonostante la sua lotta emotiva ad Auschwitz, le sue controversie religiose e le sue proteste, ha sempre mantenuto la sua fede in Dio. Le identità ebraiche di Levi e Wiesel sono a volte problematiche e complesse, in particolare all'interno delle loro narrazioni sull'Olocausto, ma nel confrontare gli sfondi, le culture e le identità ebraiche che i due uomini rappresentano, Levi e Wiesel sembrano essere polarizzati. Come punto di partenza per il confronto e l'analisi, Levi è considerato un ebreo non-religioso, ateo, assimilato, e Wiesel un ebreo religioso, [[w:Chassidismo|chassidico]] e tradizionale.
 
== Struttura dei capitoli ==
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{{Vedi anche|Serie letteratura moderna}}
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[[Categoria:Shoah e identità ebraica|Introduzione]]