Shoah e identità ebraica/Introduzione: differenze tra le versioni

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Levi e Wiesel sono considerati tra i maggiori scrittori ebrei del ventesimo secolo e i due principali autori del genere letterario dell'Olocausto nella loro letteratura prolifica e spesso citata. Levi e Wiesel hanno ciascuno bibliografie estese con cui confrontare le loro rappresentazioni dell'identità e dell'esperienza dell'Olocausto. Entrambi i sopravvissuti scrissero le loro testimonianze sulla Shoah all'indomani della liberazione, quando Levi tornò in Italia e Wiesel si stabilì in Francia. Con inizi difficili, ma dopo aver finalmente stabilito la loro carriera letteraria nel campo della letteratura sull'Olocausto, Levi e Wiesel esplorarono entrambi vari percorsi di rappresentazione letteraria, dalla poesia alla narrativa e alle opere teatrali. Durante le loro esplorazioni letterarie, le narrazioni di Levi e Wiesel sono state informate e influenzate dall'Olocausto e dalle loro esperienze ad Auschwitz. I due autori sopravvissuti sono forse più conosciuti tuttavia per le loro testimonianze iniziali dell'Olocausto: ''[[w:Se questo è un uomo|Se questo è un uomo]]'' di Levi e ''[[w:La notte (romanzo)|La notte]]'' di Wiesel. Questo mio studio mette a confronto i due sopravvissuti e il loro lavoro in un interrogazione sulla decostruzione e la successiva ricostruzione dell'identità ebraica durante l'Olocausto e nelle loro vite dopo.
 
Come modello di confronto, Levi e Wiesel sono centrali per l'area della testimonianza dell'Olocausto in quanto esemplificano le caratteristiche alquanto opposte della moderna figura ebraica europea in discussione. Negli studi sulla rappresentazione e la teologia della Shoah, Levi e Wiesel sono spesso menzionati come voci significative dell'Olocausto, le loro narrazioni sono presentate come stilisticamente opposte e, come sopravvissuti ebrei, le loro posizioni religiose sono spesso contrastanti (cfr., ad esempio, Wollaston 1992; Morgan 2001 e Waxman 2006). Le frequenti brevi discussioni di Levi e Wiesel come sopravvissuti con differenti narrazioni dell'Olocausto, dimostrano la validità del confronto tra i due scrittori. La precedente mancanza di studi comparativi dettagliati dei due scrittori, studiando le loro identità ebraiche e cercando punti di convergenza, fornisce un'opportunità per nuove prospettive sui due sopravvissuti e sulle loro identità ebraiche comparabili. Le identità di Levi e Wiesel possono essere viste inizialmente situate in opposizione l'una all'altra, all'interno della cultura ebraica. Tuttavia, poiché i due uomini si trovarono incarcerati ad Auschwitz nel 1944, identificati esclusivamente come ebrei anonimi (dal "di fuori") e ugualmente perseguitati, lo studio si interroga su come i due uomini abbiano vissuto e successivamente narrato la loro esperienza condivisa e l'effetto che ebbe sui loro sensi individuali d'identità ebraica e come questa venne rappresentata pubblicamente. È riconosciuto in questa fase che il quadro Est/Ovest viene utilizzato come contesto attraverso il quale esplorare le narrazioni e le identità di Levi e Wiesel. C'è necessariamente un livello di generalizzazione presente nel confrontare l'identità ebraica divisa in Europa e dovrebbe essere chiaro a questo punto che ci sono naturalmente eccezioni al modello identificato e differenze all'interno di ogni comunità ebraica discussa. Tuttavia, poiché Levi e Wiesel esemplificano entrambi chiaramente elementi molto diversi dell'identità ebraica, ma entrambi dimostrano comunque un senso di convergenza attraverso l'Olocausto, sostengo che il quadro est/ovest è adatto per identificare Levi e Wiesel come ebrei europei, e uno che è valido nel considerare l'orizzonte temporale della Modernità e la questione delle identità perduranti.
 
In qualità di due autori maschi Levi e Wiesel, nello specifico, sono rappresentativi della polarizzazione dell'identità ebraica in Europa e sono entrambi voci principali della testimonianza dell'Olocausto in Europa (e per Wiesel anche in America). Nel periodo di tempo in cui Levi e Wiesel scrissero le loro testimonianze sulla Shoah c'era, e in misura minore c'è ancora, una proporzione maggiore di testimonianze maschili rispetto a testimonianze femminili. Questo è molto probabilmente il risultato del più alto tasso di sopravvivenza degli uomini rispetto alle donne nel sistema dei campi di concentramento. Le donne deportate, che erano incinte, sospettate di essere incinte, o che accompagnavano bambini piccoli, venivano generalmente inviate automaticamente alle camere a gas all'arrivo nei campi di sterminio — negata loro la possibilità di sopravvivere facendo parte delle squadre di lavoro e delle unità di lavoro forzato. Sebbene ora esista una proliferazione di testimonianze femminili, le teorie narrative e la teoria critica femminista che circondano questa sezione di testimonianza dell'Olocausto non sono il punto focale del mio studio che si concentra sulla narrativa testimoniale e sull'identità religiosa. È comunque degno di nota il fatto che questi due uomini stiano continuando una tradizione androcentrica nella letteratura: i primi esempi di letteratura all'interno di questo saggio sono infatti scritti da un gruppo maschile di autori; tuttavia questi testi sono stati selezionati per la loro rilevanza sociale, storica o narrativa per la storia ebraica e per Levi e Wiesel come scrittori. La questione della memoria dell'Olocausto nei due sessi, come discussa da [https://experts.utexas.edu/pascale_bos Pascale Rachel Bos], è qui riconosciuta e applicata agli scritti di Levi e Wiesel in relazione al trauma, alla memoria e alla testimonianza, usando [[w:studi di genere|teoria]] e memoria dei [[w:genere (scienze sociali)|generi]], per offrire un altro punto di confronto tra i due autori e una branca alternativa della teoria narrativa.
 
{{Immagine grande|Buchenwald Slave Laborers Liberation.jpg|800px|[[w:Campo di concentramento di Buchenwald|Buchenwald]], 1945. '''Elie Wiesel''' è nella seconda fila a partire dal basso, il settimo da sinistra}}
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== Metodologia di ricerca ==
L'analisi testuale è informata da letture ravvicinate delle narrazioni autobiografiche e tematiche dell'Olocausto da parte di Levi e Wiesel in un'esplorazione di costruzioni e decostruzioni dell'identità ebraica. La metodologia principale all'interno del mio studio è un'attenta analisi testuale e narrativa dei testi primari di Levi e Wiesel e, nel primo Capitolo, delle Scritture Ebraiche e Cristiane. Ai fini di uno studio letterario e non essendo verificabili gli autori sia delle Scritture Ebraiche che dei testi biblici cristiani, tali testi sono considerati come letteratura, con un preciso intento dottrinale e significato storico. Le Scritture Ebraiche hanno costituito la base della fede ebraica, una delle religioni mondiali più durature, sopravvissuta a turbolenze distruttive e a tremendi cambiamenti. È questa storia religiosa e letteraria che unisce Levi e Wiesel nella loro religione e eredità ebraica, quindi ha una posizione vitale e chiaramente definita all'interno di questo studio come punto di partenza per la discussione sulla costruzione dell'identità ebraica.
 
Diversi testi di Levi e Wiesel sono discussi durante il presente studio, principalmente testimonianze dell'Olocausto, ma anche narrativa ispirata all'Olocausto come ''[[w:Se non ora, quando?|Se non ora, quando? (If Not Now, When?)]]'' di Levi e ''L'alba (Dawn)'' e ''Il processo di Dio (Trial of God)'' di Wiesel. Tutti i testi citati li propongo nella loro versione [[w:lingua inglese|inglese]] un po' per uniformità linguistica (gli autori nello scrivere, usano un totale di quattro lingue) e un po' per la facilità di reperire le edizioni integrali. Le interviste rilasciate sia da Levi che da Wiesel durante le loro carriere di scrittori sono incluse in quanto forniscono approfondimenti sulla coerenza delle loro opinioni e identità durante i cambiamenti sociali, politici e culturali che vissero all'indomani dell'Olocausto. Le interviste in cui a Levi e Wiesel sono state poste domande per le quali non avevano preparato o concertato risposte, forniscono reazioni più immediate e meno costruite dagli autori, fornendo un confronto con la forma strutturata della narrazione di testimonianza. È riconosciuto e fa parte dell'analisi dei testi, che Levi e Wiesel hanno costruito non solo identità ebraiche personali ma, nella pubblicazione della loro letteratura, anche identità ebraiche pubbliche e di deportati/sopravvissuti. Confrontando i testi letterari accuratamente strutturati con le risposte relativamente non strutturate e non programmate nelle interviste, è possibile analizzare e confrontare le identità personali e pubbliche di Levi e Wiesel. ''Se questo è un uomo'' e ''La notte'', i rispettivi primi libri di Levi e Wiesel, possono essere considerati come testimonianza della Shoah, poiché testimoniare e testificare era l'intenzione di ciascuno, e la testimonianza dell'Olocausto è il sottogenere letterario che entrambi ora rappresentano.
 
 
 
 
== Note tematiche ==