Abulafia e i segreti della Torah/Studi e insegnamento 3: differenze tra le versioni

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È interessante notare che Abulafia assume che i metodi di quei libri sulla logica riguardino esclusivamente la materia di questo mondo, o quella della natura. Tuttavia, per ottenere intuizioni più elevate, uno dovrebbe procedere al metodo della combinazione di lettere, che egli immaginava come un tipo di logica superiore, interiore o superna.<ref>Si veda ''Sefer Geʾulah'', 37; "Ševaʿ Netivot ha-Torah", 14–15; e ''Imrei Šefer'', 156.</ref> Pertanto, possiamo presumere che i primi studi di Abulafia su diversi libri di logica abbiano contribuito in parte alla sua ricezione della teoria della combinazione di lettere, che concepì come una forma di logica superiore a quella greca.
 
È possibile individuare almeno una delle fonti per la conoscenza di Averroè da parte di Abulafia, oltre alle traduzioni ebraiche di Anatoli: il maestro di Abulafia in materia di filosofia, Rabbi Hillel ben Samuel di Verona, conosceva alcuni trattati averroisti, specialmente quelli che trattavano questioni relative all'unione dell'intelletto umano e cosmico, come furono tradotti in ebraico da Rabbi Samuel ibn Tibbon all'inizio del XIII secolo.<ref>Si veda l'analisi dettagliata di Sermoneta, "Hillel ben Samuel ben Eleazer of Verona", 355–401, e Zonta, ''La filosofia antica nel Medioevo ebraico'', 226–28.</ref> Sebbene si affermi che il libro di Rabbi Hillel fosse stato scritto nel 1291, diversi anni dopo che Abulafia aveva studiato con lui, non vi è alcun motivo plausibile per negare il precedente interesse di Rabbi Hillel per l'argomento che era così centrale per il suo unico libro "originale", ''Tagmulei ha-Nefeš''.<ref>Cfr. Rabbi Hillel di Verona, ''Sefer Tagmulei ha-Nefeš'', cur. Joseph B. Sermoneta. Si veda specialmente 73, dove l'intelligirsi dell'intelletto umano nell'intelletto separato è descritta ricorrendo alla formula ישוב ליהות הוא הוא, che è la stessa che si trova in Abulafia. Si vedano le formule trovate in Abulafia addotte da Idel, ''Studies in Ecstatic Kabbalah'', 10, per ulteriori possibili fonti e "On Maimonides in Nahmanides and His School" per l'uso di questa formula da parte del giovane Maimonide in arabo.</ref> Inoltre, come ha dimostrato Joseph B. Sermoneta, Rabbi Hillel conosceva bene anche i dibattiti scolastici sugli aspetti "eretici" dell'averroismo.<ref>Sermoneta, "Hillel ben Samuel ben Eleazer of Verona".</ref> Questa consapevolezza complica l'affermazione di Sermoneta che Rabbi Hillel non fosse in precedenza interessato alla filosofia, poiché si riferisce ad Averroè oltre che ai suoi libri e alle sue idee. A differenza della maggior parte dei filosofi ebrei europei del XIII secolo, Hillel non era in sintonia con Averroè e condivideva l'antagonismo di Tommaso d'Aquino nei suoi confronti.