Torah per sempre/Quattro difese della Fede tradizionale: differenze tra le versioni

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Accanto ai tre abbiamo posto [[:en:w:Tamar Ross|Tamar Ross]], il cui libro ''Expanding the Palace of Torah'', sull'Ortodossia ed il femminismo, è apparso nel 2004 ed è stato citato al Cap. 3 di questa PARTE IV.
 
Tutti e quattro i libri dimostrano una grande profondità di erudizione e ricerca, ciascuno degno di essere letto solo per il rispettivo contenuto letterario. Tuttavia ancora di più è in ballo. Ciascuno dei primi tre autori ha un forte interesse a difendere il proprio impegno religioso contro la presupposta accusa che esso sia inconsistente con la ricerca moderna e la ragione da una parte nonché con l'ebraismo tradizionale dall'altra. Per Halivni e Jacobs l'apologia ha un'importanza sia istituzionale che personale. Halivni ha insegnato Talmud per molti anni al [[w:Jewish Theological Seminary|Jewish Theological Seminary]], dove ebbe ad ricoprire un ruolo direttivo nella formulazione dell'Halakhah Conservatrice; nel 1983 si separò dal [[w:Ebraismo conservatore|movimento Conservatore]] a causa della sua posizione sull'ordinazione delle donne e fu successivamente il co-fondatorecofondatore dell'Association for Traditional Judaism, associazione che si considera la vera promotrice dell'"ebraismo storico-positivo" di [[:en:w:Zecharias Frankel|Zacharias Frankel]]. Jacobs venne escluso dalla [[:en:w:United Synagogue|United Synagogue (Ortodossa)]] britannica nel 1963 e sebbene continuasse a considerarsi un "ortodosso moderno",<ref>Fece questa affermazione alle pagg. 241-2 della sua autobiografia ''Helping with Inquiries''. Riportò le circostanze della sua rottura con l'United Synagogue nell'introduzione a ''Beyond Reasonable Doubt''.</ref> non solo collaborò strettamente con il movimento conservatore della [[:en:w:Rabbinical Assembly|Rabbinical Assembly]] americana, ma venne considerato il mentore spirituale di un movimento parallelo nel Regno Unito. Kellner, professore di Pensiero Religioso Ebraico all'[[w:Università di Haifa|Università di Haifa]], non si è formalmente separato dall'[[w:Ebraismo ortodosso|Ortodossia]]; la sua situazione è quella di molti intellettuali ebrei ortodossi che sono allarmati dal fondamentalismo aggressivo ma ingenuo degli ''ḥaredim'', che considerano una distorsione, persino una parodia, della tradizione. Ross, professore presso l'Università Ortodossa Bar-Ilan, si colloca solidamente nell'ambito dell'[[w:Ebraismo ortodosso moderno|ebraismo ortodosso moderno]]; si occupa delle problematiche generate dal movimento delle donne in merito all'accettazione della Torah come divinamente rivelata ed eternamente valida.
 
I quattro studiosi affrontano i rispettivi problemi con enfasi e metodi differenti. Halivni, come conviene ad un erudito autore di alcune tra le più importanti e recenti opere critiche sul Talmud, si preoccupa delle imperfezioni del testo ricevuto, che sia la Scrittura o la Torah Orale che "corregge" la Scrittura. Jacobs si preoccupa della natura della rivelazione: in che senso la Bibbia, nonostante le sue apparenti carenze morali ed errori effettivi, può essere considerata la parola di Dio? Se abbandoniamo la dottrina storica che Mosè ricevette le due Torah da Dio nella loro forma corrente e ci vennero fedelmente trasmesse, perché allora dovremmo seguirne gli insegnamenti? Qual è la base dell'autorità della Scrittura, o dei rabbini come suoi interpreti? Kellner dubita se tutte queste argomentazioni sulla giusta fede e giusta dottrina siano affatto appropriate nell'ambito dell'ebraismo; la formulazione dei [[w:Mosè Maimonide#I 13 principi della fede|Tredici Principi della Fede]] da parte di [[Maimonide]] fu, secondo lui, un'anomalia. Ross prende posizione in prospettiva di critica femminile: come possiamo asserire divinamente ispirati testi ricolmi dei pregiudizi maschili delle società in cui furono formulati?