Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-Sukhoi: differenze tra le versioni

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Quando l'URSS si dissolse, lasciò il patrimonio dei suoi aerei in Azerbajan, con una trentina di macchine, 25 in Bielorussia con la sua VVSB, la Russia (Voenno-Vozhduscnie Sili Rossii), con ben 370 aerei, l'Ucraina con 90 e l'Uzbekistan con 32; al 2002 l'Azerbajan aveva -pare- restituito alla Russia i suoi aerei, e l'Ucraina ne aveva messi in vendita una parte.
 
I Su-27 erano in servizio, nei primi anni '90, sia con i reparti di difesa aerea che con i comandi tattici, come aerei anche nei reparti misti con i Su-24; il totale era variamente stimato in 250-500+. Erano presenti in varie aviazioni, russa, ucraina, bielorussa e nella pattuglia acrobatica moscovita (formata nel maggio 1991) 'The Lightings' (poi russian Knights). La Cina aveva ordinato già nel 1989 22 esemplari, ricevuti poi nel 1991-92, con i quali sarebbe stato constituitocostituito un reparto sull'isola di Hainan, in quel momento ponendo l'aviazione di Pechino ben sopra quella taiwanese. La produzione, nel 1992, continuava nello stabilimento di Komsomolsk, in Russia, per il tipo Su-27K e altre versioni, offerto a 36 mln di dollari. Per sostituire il Su-27 era già stato pensato ad un simil-ATF americano, con la specifica MDP (intercettore polivalente a grande raggio), e proposte con il MiG Tip 701 e Sukhoi S-32.
 
Clienti esteri non mancarono, facendo sì che il Su-27 di fatto superasse clamorosamente il MiG-29 nelle vendite, nonostante che la Sukhoi non era mai stata così popolare all'estero, essendo soprattutto impiegata per i caccia intercettori come i Su-15.