Divina Commedia/Purgatorio/Canto V: differenze tra le versioni

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{{quote|Vien dietro a me, e lascia dir le genti:}}
*13.'''Vien dietro a me...''': esortazione solenne, come tutto il seguito della terzina. Virgilio, come più volte nel poema, adempie alla sua funzione di maestro cogliendo una piccola occasione per enunciare massime che servono al cammino del suo discepolo. La spropozione tra il fatto minimo (''Li occhi rivolsi...'') e il suo discorso è evidente, ma non vi è sproporzione tra queste parole e la meta a cui Dante è diretto. E a questa soltanto guarda Virgilio. Qui nel purgatorio ogni piccolo indugio è grave (cfr.IV 37: ''Nessun tuo passo caggia...''), e tanto più in questa costa dove sono puniti i negligenti, coloro che furono moralmente pigri.
 
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