Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-1: differenze tra le versioni

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**4/30 'Vexin'.
 
Un'altra e rivoluzionaria unità era in fase di operatività iniziale: la 36ème Escadre de Détection Aéroportée ad Avord, vicino a Brouges. Aveva in ordine 4 E-3F, ordinati nel 1987. Fu uno storico doppio successo per la Boeing, essendo gli E-3 Sentry, già noti e ben apprezzati per il loro servizio nell'USAF e nella forza NATO multinazionale (ufficialmente di proprietà del Lussemburgo..), ma nei tardi anni '80 le due Potenze europee sentirono fortemente l'impellenza di avere propri AWACS per esigenze strettamente nazionali, senza dover dipende dagli USA o dalla NATO in toto. La potenzialità di 'moltiplicatori di forze' di questi aerei era ben nota, e in particolare la Gran Bretagna già ne ebbe numerosi tipi come gli Shakleton AEW con radar APS-20. Per la Francia, invece, era qualcosa di diverso. Con 4 aerei vi sarebbe stato un apparecchio in azione praticamente in 24 ore. Anche l'AMI all'epoca aveva un requisito di 4 aerei, che poi sarebbe stato ridotto a 2 e infine annullato.
 
All'epoca vi erano piani notevoli per i Mirage 2000: in tutto l'ordine era per 372 apparecchi: ordinato dal 1975, in volo dal 1978, l'aereo venne immesso in servizio dal 1984 con i primi 37 RDM con missili R.530F e radar RDM, praticamente un tipo appena più evoluto del sistema d'arma del Mirage F.1. Poi giunsero i Mirage 2000DA o con radar RDI di maggior portata e maggiore capacità LD/SD, con missili potenziati Super R.530D. I primi Mirage 2000C hanno volato nel novembre 1982, con motore M53-2 da 9.000 kgs e per l'appunto il radar Thomson-CSF RDM. Fu questo aereo, assieme al Mirage 2000B che entrò in servizio con la EC 1/2 di Digione. Nel '83 volò il Mirage 2000N con il radar Antelope V con capacità TFR automatiche. Entro il 2000 sarebbero stati consegnati 169 C, 28 B, 75 N e 105 D che sono la versione d'attacco (sempre basata sul Mirage 2000B biposto) con capacità d'attacco convenzionale. I radar RMI dei caccia intercettori erano in corso di sostituzione con gli RDI, mentre si stava valutando se utilizzare il motore M53P-2 da 9.708 kgs.
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È strano che la Francia, che pure ha una delle maggiori forze aeree dell'Europa, già al 1997 aveva la propria forza di caccia schierata normalmente su sole 3 basi: Digione, Cambrai, Orange-Caritat, e una di queste è anche utilizzata per l'addestramento e conversione operativa.
 
Per il dettaglio, a Digione v'erano gli EC 01/002 'Cicognes' (Mirage 2000C RDM), 02/002 'Cote d'Or' (Mirage 2000C RDM, RDI, B). Cambrai era vicino al confine belga e aveva quindi i Mirage 2000 C RDI con l'EC 01/012 'Cambresis' e 02/012 'Picardie'. Ma la base più importante era la Base Aerienne 115 ad Orange-Caritat, vicino ad Avignone, tanto da avere 3 gruppi con i Mirage 2000C RDI. Originariamente v'era la 5ème Escadre de Chasse fin dall'Agosto 1950 al 29 giugno 1995, quando è stata sciolta, come del resto quasi tutte le altre grandi unità francesi (escadre) che erano l'equivalente di uno stormo. A Orange v'erano gli EC 01/005 'Vendée', EC 02/005 'Ile de France', EC 02/005 'Comtat Venaissin', tutte con 14 monoposto e 1 biposto del tipo Mirage C RDI, ma nel futuro era previsto l'aumento dell'organico da 15 a 20 aerei. Questo avrebbe potenziato i singoli reparti, ma il totale dei numeri disponibili sarebbe stato minore con lo scioglimento di un reparto e quindi una prima linea ridotta a 40 apparecchi. Questa perdita di 5 aerei avrebbe ridotto poco la linea, ma logisticamente e amministrativamente avrebbe comportato una semplificazione notevole, in quello che era chiamato Nouvelle Generation (ovvero il nuovo assetto amministrativo di cui sopra).
 
Anche Orange faceva parte della FAC, sotto comando del CDAOA, Commandament de la Defence Aérienne d des Operations Aériennes. Compito primario di tutti questi caccia era quello di controllare lo spazio aereo della Francia meridionale, la ZAD (Zone Aerienne de Defence Sud), con almeno 2 aerei in QRA, pienamente armati e pronti a decollare in 5 minuti. Ma oramai era anche importante anche notare che i caccia erano spiegabili anche all'estero Tipo la crisi del Golfo del 1990-91 e la successiva operazione 'Southern Watch' (dal 1992) e la 'Deny Flight' del '93 sulla ex-Yugoslavia.