Guida maimonidea/Egitto: Alessandria e Fustat: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia
Corretto: "divisione"
Riga 70:
Un altro ''responsum'', inviato ad Alessandria nel 1169 o 1170, similmente attesta il modo in cui Maimonide usò la sua autorità halakhica nel persistente alterco con il ''ra`is al-yahud'' Sar Shalom. Una chiara indicazione della condizione dello ''ra`is al-yahud'' era la pratica diffusa nell'ambito delle comunità ebraiche di iniziare i documenti legali con l'invocazione dell'autorità del ''ra`is al-yahud'', usando la formula "in base all'autorità di Rabbi [nome]". Gli ebrei di Alessandria avevano chiesto a Maimonide la possibilità di bandire l'uso di tale formula nei loro documenti, proibendo inoltre anche la citazione del nome dell'Esilarca o del capo della yeshivah. La comunità di Alessandria aveva votato a favore di tale promulgazione, in aperta ribellione contro l'autorità del ''ra`is al-yahud'' e attendevano il supporto di Maimonide, poiché i fedeli di Sar Shalom avevano cercato di annullare il voto affermando: "molti saggi, incluso il principe, l'Esilarca, che la memoria del giusto sia benedizione, insegnarono che questo voto era invalido dall'inizio e non ha forza." Non sorprende certo che gli halakhisti del circolo dello ''ra`is al-yahud'' fossero dell'opinione che il voto era nullo e invalido.<ref name="Sasson"/>
 
I postulanti si rivolsero dunque a Maimonide nella speranza che contribuisse con la sua grande sapienza halakhica a controbattere i saggi e l'Esilarca, aiutandoli ad adempiere il voto di promulgazione contro la succitata formula documentaria. Maimonide non li deluse, sentenziando che il voto era corretto e vincolante per coloro che erano presenti al momento della relativa promulgazione e che lo avevano accettato. Inoltre, ebbe a dire, se il voto è stato assecondato da una maggioranza della comunità, anche la minoranza che non l'aveva assecondato era ciò nondimeno vincolata dalle sue stipulazioni. Quell'obbligo non era legato alla forza del voto stesso, poiché non l'avevano assecondato, ma alla suddivisione in fazioni della comunità che ne sarebbe derivata nel non accettarlo — fatto che la ''halakhah'' opponeva. Di particolare interesse è lo spettro della divisonedivisione comunitaria che Maimonide solleva come ragione per imporre i termini del voto anche sulla minoranza. Persumibilmente, era la stessa preoccupazione di frammentazione della comunità che aveva spinto gli halakhisti del ''ra`is al-yahud'' ad annullare il voto, sulla base del fatto che colpiva un'autorità legittima e dava adito a disaccordo. La forza halakhica che Maimonide assegnò a questi voti implicava un nesso tra posizione halakhica e lotta politica, e l'averlo fatto senza dubbio indebolì molto il potere del ''ra`is al-yahud'' e dei suoi accoliti. La ''Halakhah'', anche tra le mani dei suoi più gloriosi rappresentanti, non può essere separata completamente dalle lotte di potere.<ref name="Sasson"/>
 
Poiché il ruolo di ''ra`is al-yahud'' dipendeva dalla rispettiva nomina confermata dall'autorità del sovrano mussulmano, la ribellione di Maimonide contro il rappresentante di una famiglia potente ed affermata fu probabilmente resa possibile in parte dalla caduta della dinastia [[w:Fatimidi|fatimide]] causata dagli [[w:Ayyubidi|Ayyubidi]] nel 1171, verso il periodo in cui Maimonide ascese alla carica di ''ra`is al-yahud''. La precedente leadership ebraica si era basata su stretti legami coi Fatimidi, e la caduta di questi minò la posizione dei primi. È anche possibile che il notevole influsso di immigranti dal Maghreb contribuì all'abilità di immigrati come Maimonide di ottenere una posizione di grande prestigio, come contribuì anche il suo matrimonio con una donna appartenente ad una famiglia aristocratica locale.<ref name="Halbertal3"/>