Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Marocco: differenze tra le versioni

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Al motto di 'O Patria o Martirio' i Sarawi del Polisario non si persero d'animo: il nemico rimasto era molto più potente, ma era anche molto stressato dal dover occupare tutto quel deserto da solo.
 
Allora, l'ELPS si ritrovò questo avversario ben più equipaggiato, ma le sue tattiche 'colpisci e scappa' erano tutt'altro che inclini a dare valore alla superiorità teorica avversaria, a conferma che nel deserto la mobilità è davvero fondamentale. Il Polisario, concentratosi a Nord, supportato da Libia e Algeria (pochi carri e cannoni sono trascurabili per un esercito convenzionale, non così per una forza di guerriglia..), e con l'offensiva 'Houari Boumedienne', gennaio '79, penetrò nel Marocco meridionale, contro Tan-Tan, e nel marzo 1980, sul massiccio dell'Ourkziz le FAR marocchine subirono una grave sconfitta. Insomma, i rovesci patiti dai libici anni dopo nell'ancora non iniziata campagna chadiana, erano già stati 'sperimentati' dai marocchini a danno delle micidiali incursioni di motorizzati della guerriglia. Eredi del SAS-LRDG inglesi, ma soprattutto dei predoni del deserto, solo con cavalli-vapore anziché cammelli. I Marocchini si organizzarono con le blindo AML-60 e 90 per le unità mobili presto diventate famose, le 'Ohoud' a 'Zallaka'. Ma più che inseguire i loro avversari nel deserto, i marocchini iniziarono a costruire muri (il 'Vallo Adriano' o la Muraglia cinese del Deserto..), anzitutto per proteggere il porto di El Ayoun, la capitale religiosa dei Sarawi Smara, e la zona mineraria di Bou Craa. Questo non impedì nel frattempo l'attacoattacco alla guarnigione di Guelta Zemmour che aveva per la prima volta missili SA-7 e blindati, tutto materiale ex-libico. Era l'ottobre '79, e due mesi dopo arrivarono anche i carri T-54 e 55 ex-algerini, colpendo M'Sied, e altre piazzaforti marocchine. Così, per parare questi attacchi devastanti venne deciso definitivamente di passare ai 'muri', impresa improba da fare nel mezzo del deserto, ma l'unica considerata fattibile per evitare i danni altrimenti inflitti dal Fronte del Polisario.
 
Questa storia dei Muri, le più lunghe fortificazioni moderne, venne iniziata nel 1980, ad Agosto per iniziativa del generale Dlimi, comandante del fronte Sud (in tal senso, il Marocco è suddiviso in 3 zone militari). Della struttura si dice dopo, ma in termini concettuali e pratici si trattava di una iniziativa a doppio senso: da un lato era un modo per contenere l'avanzata dei Sarawi dentro il territorio controllato dai Marocchini, dall'altro si trattava di 'schiacciali' progressivamente vicino ai confini algerini, e questo avrebbe dovuto mostrare maggiormente all'attenzione internazionale il coinvolgimento di questa nazione: d'altra parte poca sorpresa, in genere i movimenti di guerriglia hanno una nazione 'santuario' che li protegge da un nemico superiore: per questo i campi profughi Sarawi non sono stati attaccati.