Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-Unità 1: differenze tra le versioni

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===Il 366th Air Intervention Wing, 1994<ref>Jolly, Randy, ''I Gunfighters di Mountain Lake'', Aerei Nov 1994 p.6-13</ref>===
Il Composite Wing è un'idea successiva alla Guerra Fredda. In pratica, si trattava di costituire un vero e proprio stormo multiruolo, in maniera ben più marcata dei tentativi precedenti. Alla fine ne derivava un'aviazione in miniatura, molto integrata e con il miglior personale e materiali. Questo Wing, il 366th, era l'unico reparto di 'Air Intervention' dell'USAF nel 1994, e rappresentava un po' un modello per il futuro. All'epoca non c'era più nemmeno la differenza tra SAC e TAC, ma l'Air Combat Command, e anche per questo fu possibile imbastire questo tipo di reparto, superando separazioni fino ad allora apparentemente incolmabili. Lo scopo era quello di formare un reparto aereo capace di combattere per sette giorni ininterrotti, oppure, con rifornimenti aggiuntivi, per 27. La differenza rispetto ad una volta era di costituire un reparto ad hoc permanente, e non stabilire di volta in volta dei Composite Provisional Wing che venivano costituiti per l'occasione, ma ovviamente, con una minore integrazione dei vari reparti e mezzi di un'unità permanente. Mettere insieme reparti di caccia tattici, aerocisterne e bombardieri non è stato facile, anche per la differenza di mentalità. Si pensi solo alla meticolosa pianificazione che gli equipaggi dei plurimotori attribuiscono come essenziale per il successo di una missione, a confronto con l'improvvisazione dei cacciatori, che mal tolleravano lunghissime riunioni per pianificare le missioni.