Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Aeronautica 2: differenze tra le versioni

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Volare con il Typhoon non è cosa da tutti i giorni, almeno per chi non è di professione aviatore. E grazie all'inviato e direttore di RiD, che ha insistito per una missione 'realistica' (cosa che non sempre accade nei reportage di volo, spesso propendenti al turismo aeronautico) è stato possibile descrivere una missione 'vera' di combattimento simulato aria-aria. L'evento è stato al 4° Stormo, con sessioni preliminari al simulatore Alenia Aeronautica di Torino. L'unità interessata è il 20° Gruppo da caccia-addestramento, ovviamente la prima unità operativa con l'EF-2000. La missione descritta è una classica 2V2, avvenuta attorno a metà del 2008. Per l'epoca c'erano aerei nuovi del Block 5, e l'AM aveva almeno 33 EF-2000, visto che questo era il numero del biposto usato. Il Block 5 significa IRST Pirate (ma non ancora funzionante), miglioramenti al DASS, IF, radar, comandi di volo con software LCC-4. Il limite tecnico del vento al traverso sul Typhoon è di 30 nodi, in pratica ridotto a 25 in situazioni normali; a Grosseto non vi sono condizioni meteo troppo gravose per la maggior parte dell'anno, ma non è raro che vento possa superare questi valori.
 
La missione vede l'impiego della Romeo 48, un'aereaarea tra Roma e il Gran Sasso, con missioni libere fino a 7.300 m di quota, ma è necessaria una velocità subsonica, sia per il 'bang' su aree abitate, sia per il consumo di carburante. L'ingaggio sarebbe stato di tre-quattro passaggi, i primi due BVR e gli altri in 'dogfight'. I 'Red' (tra cui Nativi) sarebbero stati Su-27 con missili Alamo-C. Vengono stabilite le quote, frequenze radio e così via. A Grosseto vi sono dieci grandi hangar aperti in cui l'aereo può uscire e rientrare da solo, con i motori. La combinazione di volo è di ultima generazione (anche migliore della 'Combat Edge' degli F-16) e l'anti-g efficace, ma è anche piuttosto scomoda da indossare in fretta e da portare a lungo. Il casco, finalmente, non ha più il tubo d'ossigeno anteriore, ma che scorre lateralmente allo stesso e passa poi lungo la schiena, una specie di 'uovo di Colombo' visto quant'é fastidioso nella configurazione standard. L'abitacolo posteriore non è molto spazioso per piloti abbastanza alti. L'EF-2000B nella missione tipica di cui sopra ha un missile IRIS-T (simulacro con la sola testa di ricerca) sotto un'ala, tanica da 1.000 l ventrale e altri 4.400 kg di carburante (presumibilmente il pieno del Typhoon biposto), peso a vuoto di meno di 12 t e massimo al decollo di quasi 23, ma in questo caso, non superiore a 18 tonnellate. L'aereo ha un Martin-Baker che è un po' più complicato dei tipi americani, ma nell'insieme l'abitacolo è confortevole, molte funzioni automatizzate, incluso il riscaldamento del radar; l'allineamento della piattaforma INS richiede normalmente 4 minuti, ma con la funzione 'memo' anche solo 40 secondi; quando i motori si avviano (uno o l'altro, non importa, usato come avvio per il secondo motore) l'APU si spegne, poi l'aereo è rapido da portare in azione e decollare. Magari non quanto il vecchio F-104 o altri tipi meno recenti e sofisticati, ma la richiesta di decollo è per 15 minuti, e spesso si scende sotto i 10 dall'allarme. L'aereo è concepito anche per essere rifornito e riarmato in fretta, come del resto dovrebbe essere per un caccia tattico. I dati di missione sono portati da una scheda PDS di trasferimento dati (Portable data Storage), con vari 'settaggi' degli strumenti, comunicazioni ,radar. Del resto oramai siamo nell'era delle schede 'flash', penne USB e affini, con gigabyte di capacità. In futuro è previsto anche l'uso di comandi vocali. L'abitacolo posteriore ha un HUD come quello anteriore, ma la visuale è buona solo di lato, anche se vi è una telecamera che proietta sull'HUD le immagini della zona anteriore. Non sempre funziona, a quanto pare, ma è un aiuto. POi vi sono altre caratteristiche, per esempio il sedile eiettabile ha una doppia sicura, con la leva di armamento a destra. Le comunicazioni non sono più via cavo ma con un radiomicrofono. Il caccia rulla piuttosto agilmente sulla pista, il sistema di comandi è tale per cui uno dei due piloti ha il controllo con una chiamata ottenuta con un pulsante sulla parte sinistra del cruscotto, e a quel punto l'altro non può più intervenire, nemmeno sulla manetta, che pure si sposta ugualmente anche sull'abitacolo 'inertizzato'. I comandi non sono del tutto duplicati, i due piloti a bordo non hanno, nel tipo biposto, che quelli che servono per portare avanti la missione di caccia. Non è insomma un Rafaele o un Super Hornet. Quanto al cruscotto, vi sono tre grandi MFD multifunzione, comandi HOTAS (semplificati rispetto a quanto era stato montato prima, che li aveva trasformati in 'alberi di Natale' secondo la definizione di Nativi), vi sono 4 categorie di avvisi che il sistema dà al pilota, e una quinta per quelli catastrofici. Il Typhoon ha anche una specie di sportello per coprire gli strumenti non strettamente indispensabili da leggere, per non distrarre il pilota, ma spesso questi li lasciano aperti ugualmente. Il decollo degli aerei, per risparmiare carburante, avviene 'dry', con i motori pur sempre con 6,1 t di spinta l'uno, a 20 secondi di distanza tra i due caccia, rotazion a 270 kmh e stacco a 167 nodi (circa 300 kmh), dopo 14 secondi e 900 metri di pista, ma se si fosse usato l'AB ce ne sarebbero voluti circa 10 e ovviamente, anche meno spazio, con una velocità di rotazione ben più bassa, dell'ordine dei 230 kmh; poi c'è da ritrarre il carrello, cosa che impone un limite di tempo, perché l'aereo accelera in fretta (specie con l'AB) e il limite di ritrazione è di 290 nodi (circa 540 kmh), per fare in maniera automatizzata è possibile anche usare l'autopilota, che è ricco di modi di funzionamento, tra cui l'automanetta e il trimmaggio automatico. Il caccia è in grado, quando portato al massimo della potenza, di salire a 9.150 m e 1.000 kmh in meno di 60 secondi, con punte ben maggiori di 250 m.sec di salita, mentre per arrivare a 10.660 m e 1,5 mach ci vogliono 150 secondi, prestazione che non fa rimpiangere nemmeno l'F-104S. Con l'A/B inserito il Typhoon rolla a 180 gradi al secondo e oltre (del resto perché no, l'AMX arriva a 220+, l'Hornet idem, il Mirage fino a 270 e il MiG-29 fino a ..360),l'accelerazione di rollio è dell'ordine di 90 gradi al secondo, mentre la tanica del carburante non influisce quasi sulle prestazioni, il g-rate è di circa 18 g/s; l'eccesso di potenza specifica (SEP) è di circa 300 m.sec a bassa quota e con carburante ridotto, oltre 100 ad alta quota e in supersonico; l'accelerazione è eccellente ad alta quota, mentre a bassa quota è ancora possibile passare da 370 kmh a oltre 1.200 (mach 1) in 30 secondi.
Forse la capacità più impressionante dell'aereo è quella delle virate in supersonico, potendo mantenere, a quote medio-alte (9.100 m) ben 6 g pur con sei missili e a mach 1,6. L'inviluppo di volo è ancora limitato in velocità di punta, malgrado l'aereo sia ufficialmente una macchina da mach 2: vengono citati 675 nodi a 7.620 m, e 1,7 mach (1,8 senza serbatoi) fino a 55.000 ft (circa 16.800 m).