Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Etiopia: differenze tra le versioni

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L'esercito, reduce da secoli di tradizione (tra cui la grande vittoria di Adua, che fu anche molto importante per ridurre i pregiudizi razziali della declamata 'superiorità bianca' sulle altre razze, molto in auge nel XIX secolo), a parte la sconfitta con l'Italia nella successiva guerra del '35-36, l'Etiopia ha anche combattuto in Corea, con un contingente che venne assegnato alla 7a IF americana e che nel tempo portò fino a 3.518 uomini in Corea, di cui 121 uccisi e 536 feriti. Tra le loro azioni quelle nella battaglia di Pork Chop Hill.
 
In seguito, mentre si cominciava la Rivoluzione, Selassie divise i settori militari etiopi in diversi commandicomandi di cui ognuno aveva capacità di addestramento e equipaggiamento da differenti fornitori esteri, mentre vi era la Guardia Imperiale o 1a Divisione di 8.000 uomini, che proteggeva il potere centrale. Per il resto vi erano altre 3 divisioni, unità aerotrasportate, comunicazioni, genio, esercito territoriale (5.000) e la polizia (28.000). Con i Derg le cose cambiarono e gli aiuti arrivarono soprattutto da Cuba e URSS. La crescita dell'esercito fu notevole: 41.000 effettivi nel '74, 50.000 nel '77 (ai tempi della Guerra dell'Ogaden), 65.000 nel '79, e ben 230.000 nel 1991, che tuttavia non riuscirono ad impedire che Mengistu venisse destituito dal potere. I Cubani, a loro volta, erano ben 17.000 ai tempi dell'Ogaden, 12.000 nel '78, 3.000 nel 1984, fino a ritirarsi entro il 1989.
 
Al 1991 l'OrBAT era il seguente: