Immagini interpretative del Gesù storico/Galilea in contesto: differenze tra le versioni

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Il fatto che la Galilea non fosse sotto il diretto dominio romano al tempo di Gesù non impedì ai galilei di cercare la totale libertà dal giogo romano. La situazione politica era aggravata dalla situazione economica in Galilea. Nell'antichità, il capitale si formava prendendolo come bottino di guerra, o come tasse spremute dalla popolazione contadina (Crossan 1991:51). Ciò valeva anche per la Galilea, dove il doppio onere delle tasse per il proprio sovrano e le tasse nei confronti di Roma impoverivano la gente comune. Le classi inferiori della società galilea erano prese nella morsa della povertà e della mancanza di occupazione. Gesù svolse la maggior parte del suo operato tra i contadini e le sue parabole, per la maggior parte, usavano il loro stile di vita e il loro ambiente come sfondo e contesto.
 
La situazione politica ed economica era strettamente connessa. Dalle opere di Flavio Giuseppe abbiamo l'impressione che la Galilea abbia svolto un ruolo molto significativo nelle insurrezioni contro coloro che governavano la Palestina. In ''[[w:Antichità giudaiche|Antichità giudaiche]]'' 14.59 Flavio Giuseppe menziona la cattura di Ezechia, un bandito galileo, da parte di Erode nel 47 p.e.v. Leggiamo anche di [[w:Giuda il Galileo|Giuda il Gaulanita (Γαυλανίτης)]], che proveniva da una città chiamata [[w:Gamala|Gamala]]. Con l'aiuto di Zaddok, un fariseo, si ribellò contro la tassazione delle proprietà degli ebrei da parte di Quirinio (Flavio Gius. ''Ant'' 18.4). Gamala era in Galilea e Giuda è anche chiamato "il Galileo" (Γαλιλαῑος) in ''Antichità'' 18.23 e ''[[w:Guerre giudaiche|Guerre giudaiche]]'' 2.118.
 
In entrambi i succitati casi, la situazione socio-economica giocò un ruolo importante, portando al banditismo come troviamo con Ezechia (Crossan 1991:174). Flavio Giuseppe identifica le ragioni della ribellione sotto Giuda il Galileo come economiche.
 
Giacobbe e Simone, due figli di Giuda il Galileo, furono crocifissi da [[w:Tiberio Giulio Alessandro|Tiberio Giulio Alessandro]], il procuratore della Giudea (Flavio Gius. ''Ant'' 20.102). Menahem, altro figlio di Giuda, catturò Massada dai romani e suo nipote [[w:Eleazaro di Simone|Eleazaro]] difese [[w:Masada|Masada]] per quattro anni dopo la caduta di Gerusalemme (Vermes 1983b:47). [[w:Giovanni di Giscala|Giovanni di Gischala]] in Galilea fu uno dei capi più sanguinari della guerra ebraica (Vermes 1983b:47). Vermes osserva che il ruolo svolto da Giuda il Galileo e dalla sua famiglia rendeva i galilei in generale politicamente sospetti.
 
Il fatto che Gesù fosse un galileo deve aver avuto un'influenza sul modo in cui le persone lo vedevano e capivano le sue azioni. Abbiamo visto che il sentimento nei confronti dei galilei era in generale negativo per quanto riguarda le questioni religiose e politiche. Da questo possiamo capire perché Gesù fosse percepito in modo così negativo da alcune persone della Palestina e dalle autorità. La sua morte in croce come bandito, non sarebbe avvenuta se la sua condotta non fosse stata intesa secondo linee politiche influenzate negativamente dalla sua discendenza galilea (Freyne 1987:608).
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{{Vedi anche|Serie cristologica|Serie misticismo ebraico}}
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[[Categoria:Immagini interpretative del Gesù storico|Galilea in contesto]]