Coloranti sintetici/Coloranti allo zolfo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
7Nene (discussione | contributi)
7Nene (discussione | contributi)
Indice di navigazione
Riga 4:
 
== Classificazione e sintesi ==
[[File:SulfurBlack1.svg|miniatura|Struttura parziale del C.I. Sulfur Black 1 [53185].|sinistra]]
I composti vengono suddivisi in base ai due metodi di preparazione: la cottura con zolfo o con polisolfuro e il trattamento in mezzo solvente<ref>Mangini, p. 855</ref>. In entrambi i casi la produzione prevede il riscaldamento ad alte temperature di un composto aromatico o eterociclico in presenza di zolfo. Nel primo metodo il composto si scalda ad alte temperature e viene solfatato dallo zolfo stesso oppure da polisolfuri di sodio. Il secondo metodo prevede l'ebollizione del reagente in un solvente che si pone a riflusso ad alte temperature in presenza di zolfo.<ref name="Christie162" /> Entrambe le reazioni portano alla formazione di miscele di composti allo zolfo simili e l'isolamento di una molecola pura risulta difficile a causa della struttura amorfa e colloidale e dell'insolubità nei solventi. I coloranti allo zolfo solitamente vengono ridotti da ponte solfuro a gruppo tiolo per poter essere applicati alla fibra su cui vengono riossidati per fissarsi al substrato.
 
{{Coloranti sintetici}}
Nel caso dei coloranti preparati con la cottura i prodotti di reazioni sono molecole con anelli tiazolici che sono difficili da determinare strutturalmente a causa dell'elevata quantità di composti solforici ottenuti. Solo il cromoforo dei coloranti preparati con reagenti amminici o metilici è stato identificato e corrisponde a una struttura macromolecolare con un gruppo tiazolico. Data l'elevata complessità dei coloranti tiazolici per definire la struttura si sono dovuti analizzare i singoli coloranti che evidenzia la formazione della miscela dei composti di zolfo. Un esempio è l'analisi del colorante C.I. Sulphur Yellow 4 [53160], preparato sciogliendo deidro-p-toluidina e benzidina in presenza di zolfo. Il colorante ottenuto si fonde in presenza di KOH e si ottiene l’acido ''p''-tamminobenzoico più altri tre ''o''-amminotiofenoli. Questi composti si trattano con acido cloroacetico e si trasformano in lattami che possono essere analizzati per determinare la struttura del colorante. Il risultato è che il C.I. Sulphur Yellow [53160] si ottiene da una miscela di molecole contenenti zolfo in determinate proporzioni. La maggior parte dei coloranti si sintetizza dalla reazione tra intermedi aromatici contenenti zolfo e si ottengono dei composti ad alto peso molecolare corrispondenti al sistema cromoforico. Da questo procedimento si ottengono colori gialli, arancioni, marroni e verdi oliva che dipendono dall'intermedio utilizzato.