Coloranti sintetici/Nomenclatura: differenze tra le versioni

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[[File:Acid Violet 6BN.jpg|sinistra|miniatura|179x179px|Violetto acido 6BN. ]]
La maggior parte dei coloranti presentava un nome composto da tre parti: la prima parte poteva indicare la classe di colorante o il nome della fabbrica, la seconda il colore e la terza indicava altre caratteristiche del colorante mediante una lettera o un numero. L'ultima parte del nome non era standardizzata, ma ogni produttore aveva un metodo diverso di classificazione.<ref>Hunger, p.6</ref> Il numero era solitamente associato all'intensità del colore e con l'aumentare del numero si indicano toni via via più scuri, per esempio con violetto acido 6BN si indica un viola scuro. Le lettere potevano descrivere la tonalità del colore e, dato che la maggior parte delle fabbriche era in Germania, si utilizzavano i colori tedeschi: R per rosso (rot), B per blu (blau), G per giallo (gelb) e cosi via. Le lettere si usavano anche per specificare il metodo di applicazione o le proprietà del colorante quali la reattività o la solubilità. Per esempio, la lettera D del colorante Alizarina Blu D significava che il colorante si applicava in modo diretto sul cotone e la lettera L del Basacryl Giallo 5 GL esprimeva la solidità alla luce del colorante. In base agli atomi di cloro si possono indicare con la lettera C i coloranti reattivi a freddo (cold) e con la lettera H i coloranti reattivi a caldo (hot). La lettera I si riferiva alla classe di coloranti solubili al tino e in base alla temperatura di applicazione viene aggiunta la lettera K per l'applicazione a freddo e N per quella normale. Il colorante Arancione Brillante Indantrene RK indica un colore arancione tendente al rosso che viene applicato a basse temperature con il processo al tino. Alcuni nomi commerciali sono mantenuti ancora oggi nonostante sia stato introdotto il C.I. come sistema di nomenclatura internazionale.<ref>Chatwal, pp. 1.7-1.9</ref>
{{Coloranti sintetici}}
 
==== ''Colour Index'' ====
La ''Society of Dyers and Colourists'' e la ''American Association of Textile Chemists and Colourist''s decisero di introdurre un nuovo sistema di nomenclatura internazionale con lo scopo di raggruppare con lo stesso i coloranti con la stessa composizione chimica. Il ''Colour Index'' è un sistema di classificazione binario che prevede l'assegnazione di un nome generico in lingua inglese e un numero di costituzione. Il nome generico è detto ''Colour Index Generic Name'' o CIGN ed è formato da tre parti: la classe di applicazione del colorante, il colore e il numero identificativo corrispondente all'ordine cronologico in cui viene registrato il prodotto. Secondo questo metodo un colorante con più metodi di applicazione può presentare più nomi, per esempio un colorante reattivo si può trovare anche nella classe di coloranti dispersi. I coloranti possono presentare anche degli additivi per migliorarne le proprietà, in questo caso ci si riferisce solo alla sostanza in grado di impartire il colore e il prodotto può essere classificato con un CIGN. I coloranti che differiscono solo dall'ultimo numero identificativo presenteranno una struttura molecolare simile. Il ''Colour Index Constitution Number'' o CIGN è una cifra di cinque numeri separata dal nome generico e serve per indicare la struttura chimica di un colorante. Ogni classe di coloranti rientra in un certo intervallo di numeri di costituzione, per esempio i coloranti mono-azoici saranno compresi tra i numeri 11000 e 19999. La nomenclatura viene indicata nel seguente modo: C.I. Reactive red 22 [14824] indica un colorante reattivo rosso con numero identificativo 22 e il CIGN appartiene all'intervallo dei coloranti mono-azoici.<ref name=":4">{{Cita web|url=https://colour-index.com/about|titolo=The Colour Index™ colour-index.com published online by Society of Dyers and Colourists and American Association of Textile Chemists and Colorists.}}</ref>