Immagini interpretative del Gesù storico/Il problema delle immagini: differenze tra le versioni

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Qualsiasi studente neotestamentario sarà consapevole del fatto che [[w:Albert Schweitzer|Albert Schweitzer]] effettivamente portò a conclusione la ricerca positivistica del XIX secolo sul Gesù storico (Robinson 1983: 32). Il suo libro ''Die Geschichte der Leben-]esu-Forschung: von Reimarus zu Wrede'' (1906) descriveva il fatto che i ricercatori del diciannovesimo secolo avevano disegnato l'immagine di Gesù che trovavano maggiormente d'accordo con le loro opinioni. Scrivere la storia mentre accadeva, come credevano possibile i ricercatori dell'Illuminismo, si dimostrò insostenibile perché così nascevano tante immagini diverse del Gesù storico (Schweitzer 1963).
 
Una delle ripercussioni della ricerca di Schweitzer fu che la ricerca storica praticamente si arrestò. La figura principale in questo palcoscenico fu [[w:Rudolf Bultmann|Bultmann]] (Robinson 1983:3). Fu sotto la sua influenza che la ricerca del Gesù storico venne considerata illegittima e impossibile (Bultmann 1960:1-25): si preoccupava più delle ragioni teologiche per non intraprendere una ricerca storica, che dei problemi metodologici (Bultmann 1960: 18-20). Per lui le diverse immagini erano il risultato della natura dei testi che rendeva impossibile andare oltre il ''[[w:Kerigma|kerygma]]'' (gr. κήρυγμα) per esaminare ciò che Gesù effettivamente disse e fece. Nella cosiddetta "nuova" ricerca, prevaleva lo stesso problema di immagini diverse. Sebbene la loro visione della storia e ciò che poteva essere ottenuto dall'indagine storica, differissero ampiamente da quella della ricerca originale, avevano comunque gli stessi problemi (Robinson 1983:94). Nel 1959 [[w:James M. Robinson|Robinson]] sottolineò che in quella fase aveva speranza per la possibilità della nuova ricerca (Robinson 1983: 48-72), ma nonostante le grandi speranze che ne scaturivano, [[w:Werner Kümmel|Kümmel]] (1985:535) concluse, alla fine del suo libro sui trent'anni della ricerca su Gesù dal 1950 al 1980, che esiste un numero scioccante di punti di vista che si contraddicono a vicenda e in moltimolte istanze escludono altre ipotesi. Ciò lascia l'impressione di un caos totale.
 
Il risultato della nuova ricerca dopo trent'anni non sembrava quindi migliore di quello della ricerca precedente. Il problema principale era ancora posto dalla diversità delle immagini di Gesù. È questa diversità che produce ancora nuove ricerche e nuovi modi di affrontare i problemi che pone.
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Il fatto che gli autori dei testi su Gesù non lo interpretassero allo stesso modo, ci dà motivo di presumere che ci fossero opinioni divergenti su di lui. Gli inventari di [[w:John Dominic Crossan|Crossan]] ci mostrano che un terzo del materiale riguardo a Gesù è attestato più di una volta (Crossan 1991:434). Due terzi del materiale sono quindi esclusivi dei rispettivi autori. Questo fenomeno potrebbe essere interpretato come un'indicazione di quanto divergenti fossero le opinioni su Gesù.
 
Un terzo del materiale di Gesù che è attestato più di una volta, viene utilizzato nella maggior parte dei casi in contesti diversi e per scopi diversi. Questa è un'ulteriore indicazione della diversità dell'interpretazione di Gesù ai primi livelli della sua tradizione. Dunn (1977:80) trae le stesse conclusioni, sebbene pensi che il filo unificatore sia molto più vasto di quello che un inventario della tradizione di Gesù possa mostrare. Crossan (1991:xxxi) riassume appropriatamente l'inizio del processo: "Gesù lasciò dietro di sé pensatori non memorizzatori, discepoli non recitatori, persone non pappagalli".
 
 
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[[Categoria:Immagini interpretative del Gesù storico|Il problema delle immagini]]