Interpretazione e scrittura dell'Olocausto/Repubblica Democratica: differenze tra le versioni

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== ''Conclusione'' ==
''Prozeß in Nürnberg'' indicò che era possibile scrivere al difuoridi fuori dell'establishment ottenendo comunque successo. Il tentativo sovietico di congiungere la Resistenza tedesca con lo Stato della Germania orientale fornì ai tedeschi orientali una comoda scappatoia dal dover indagare sul proprio contributo alla Soluzione Finale. Schneider sfidò questa narrazione di eventi. Non esonerò il coinvolgimento del suo popolo nell'Olocausto né negò una voce alle vittime. Un interessante confronto con ''Prozeß in Nürnberg'', è il dramma documentativo ''Nuremberg'' di [[:en:w:Richard Norton-Taylor|Richard Norton Taylor]] commissionato dal [[:en:w:Kiln Theatre|Tricycle Theatre]] di Londra, nel 1996.<ref>Richard Norton Taylor, ''Nuremberg'', Nick Hern Books, 1997.</ref> Anche il dramma di Taylor è una versione ridotta del processo scritto in un rigoroso formato documentario ma, a differenza di Schneider, Taylor non include sezioni del processo che mettono in evidenza l'elezione democratica di Hitler o una qualsiasi delle testimonianze dei sopravvissuti, tranne che come appendice nella versione stampata.
 
Tuttavia, se consideriamo le osservazioni di Susan Cernyak-Spatz sui ritratti ebraici nell'opera di Schneider, gli scrittori della Germania orientale dovettero affrontare lo stesso problema delle loro controparti occidentali: come presentare gli ebrei sul palcoscenico. La mancanza fisica di ebrei in Germania Est e i vari coinvolgimenti politici in Medio Oriente, che dettarono le posizioni ufficiali, crearono nel loro complesso degli ostacoli alla produzione di un'immagine scenografica realistica che non fosse né antisemita né filosemita.<ref>Vadney, ''The World Since 1945'', pp. 430-1. La propaganda antisemita era stata utilizzata dai sovietici in URSS e, sempre più, in Medio Oriente per esercitare pressioni politiche. I russi erano stanchi di essere trascinati in battibecchi a livello locale, soprattutto da Nasser. Il modo più semplice per promuovere l'unità araba era sfruttare lo spettro del loro nemico comune — Israele. Questo fu il punto cruciale di una nuova e veemente campagna di propaganda diretta contro Israele a metà degli anni ’60. Questo volto pubblico naturalmente influenzò l'immagine teatrale dell'ebreo sul palcoscenico della Repubblica Democratica Tedesca durante gli anni ’60.</ref>