Storia e applicazioni della chimica/Tubo di Crookes: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:01, 27 apr 2021

LA SCOPERTA DELL’ELETTRONE

Tra il 1860 e il 1888 W. Crookes scoprì l’elettrone, in seguito a esperimenti sugli effetti delle scariche elettriche prodotte da un generatore di corrente continua sui gas rarefatti, ovvero gas a pressione molto bassa, contenuti in particolari tubi di vetro.

TUBO DI CROOKES

Il tubo di Crookes consiste in un tubo di vetro, alle cui estremità sono attaccate placche metalliche (elettrodi): una placca era collegata al polo negativo del generatore elettronico, da cui venivano emesse particelle materiali (raggi catodici) in grado di muovere oggetti interposti tra di loro; l’altra al polo positivo: la prima fu chiamata catodo, l’altra anodo.

L’esperimento consisteva nel rimuovere l’aria all’interno del tubo, per mezzo di una pompa, ridusse la pressione e notò che sulla parete di vetro dell’anodo compariva una fluorescenza di colore verde. Pensò quindi che questo fosse dovuto dall’incontro dei raggi catodici con l’anodo. Da questo esperimento ipotizzò l’esistenza di quelli che poi saranno definiti da G.J.Stoney elettroni.