Scienze della Terra per le superiori/Il modellamento glaciale: differenze tra le versioni

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Il movimento del ghiaccio è un flusso estremamente viscoso, quindi i materiali in carico non hanno la possibilità di mescolarsi, e non ci sono i meccanismi di interazione (gli urti tra i clasti, gli urti con il substrato) che abbiamo in altri tipi di flusso (le correnti acquee ed eoliche). Inoltre le velocità in gioco sono molto inferiori a quelle degli altri tipi di flusso (quindi non possiamo avere meccanismi come la ''saltazione''). Il materiale preso in carico rimane dov'è, sulla superficie o all'interno della massa glaciale, o sprofonda lentamente nel ghiaccio per il proprio peso, o al più viene "trascinato" a contatto con la roccia di fondo. Perciò '''non vi è alcuna ''selezione'' del materiale'''. Come risultato, il materiale trasportato dai ghiacciai ha una '''''granulometria'' molto eterogenea''', che va dal detrito più fine ai massi.<br>
Inoltre, dall'erosione glaciale derivano '''''clasti'' angolosi o a spigoli vivi''', perché le modalità di trasporto non permettono neppure un'ulteriore abrasione, quindi hanno un '''''arrotondamento'' scarso o nullo'''. A questo contribuisce anche il fatto che nell'ambiente glaciale abbiamo soprattutto processi di frammentazione di tipo fisico, mentre, a bassa temperatura e in assenza di vegetazione e di suolo, '''l'alterazione chimica ha un ruolo molto secondario'''.<br>
I depositi continentali di origine glaciale sono chiamati '''till'''. In diversi casi risultano preservati depositi glaciali anche molto antichi. In questo caso si tratta di sedimenti ''litificati'', cioè trasformati in roccia, e si dicono '''tilliti'''.
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File:Kandergletscher.jpg|Deposito di ''till'' accumulato sulla superficie di un ghiacciaio attivo.