Scienze della Terra per le superiori/Il modellamento glaciale: differenze tra le versioni

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== Forme di erosione ==
[[File:Glacier Valley formation- Formación Valle glaciar.gif|thumb|right|verticale=2|Animazione che esemplifica la formazione delle valli glaciali. Viene mostrata sia la fase di avanzata che di ritiro dei ghiacciai.]]
I ghiacciai esercitano un'azione erosiva potente ed efficace sulle rocce del fondo e sui versanti si esplica attraverso duevari processi:
* la rimozione dei frammenti già disgregati
 
* l'estrazione di detriti (trasportati nella massa di ghiaccio o sulla sua superficie) dai versanti e dal fondo
* '''Abrasione delle rocce a contatto con la massa glaciale''', sia sui versanti che sul fondo; questa azione viene esercitata sia direttamente dal ghiaccio (che è a sua volta a tutti gli effetti una roccia) che per opera dei detriti rocciosi inglobati ('''esarazione glaciale'''), levigando e "graffiando" la superficie rocciosa ('''striature glaciali''').
L'azione erosiva dei ghiacciai è legata allo spessore e alla massa del ghiaccio. Essa agisce sulle rocce e sul paesaggio.
* '''Asportazione di detriti dai versanti e dal fondo'''. L'azione combinata del peso e del movimento del ghiacciaio, coadiuvata dallo scorrimento dell'acqua di fusione e dal meccanismo del gelo/disgelo, permette l'asportazione di frammenti rocciosi, anche di notevoli dimensioni ('''massi erratici'''), presi in carico dal ghiacciaio e deposti più a valle.
* '''Rimozione dei frammenti già disgregati''', e ridistribuzione lungo lo sviluppo del ghiacciaio.
* '''Deformazione di depositi già presenti''', non solo glaciali ma anche ''periglaciali'' (ad esempio marini o lacustri). Questa azione avviene normalmente per i depositi di fondo, ma è particolarmente accentuata nelle fasi di avanzamento dei ghiacciai, quando la fronte glaciale avanza deformando e in parte obliterando per erosione i depositi terminali delle fasi precedenti.
 
L'azione erosiva dei ghiacciai è legata allo spessore e alla massa del ghiaccio e alla quantità e natura del materiale in carico. Essa agisce sulle rocce, sui depositi recenti e sulmodella il paesaggio. Le forme d'erosione più caratteristiche sono le seguenti.
 
La<strong> valle glaciale</strong> presenta un tipico profilo trasversale a "U", con fondo largo e piatto e fianchi ripidi, dovuto al meccanismo erosivo del ghiacciaio, che, contrariamente a quanto avviene per un fiume, si esercita lungo tutta la sezione di contatto tra il ghiaccio e la roccia incassante.
[[File:Blockbild Hanggletscher.svg|thumb|left|verticale=1|Schema di valle sospesa.]]
<strong>Valle sospesa</strong>.Quando il ghiacciaio che occupa una valle principale si ritira, il ''profilo di equilibrio'' dei torrenti tributari non ha il tempo di adeguarsi al mutato ''livello di base'' (prima costituito dal ghiacciaio). Quindi per un certo periodo le valli laterali rimangono appunto "sospese" con una soglia alta sulla valle principale, formando cascate o rapide. Con il passare del tempo, la rapida erosione regressiva operata da queste ultime tenderà a ripristinare il profilo di equilibrio dei torrenti laterale al nuovo livello di base (il fiume del fondovalle principale). L'altitudine delle soglie delle valli sospese permette di definire per differenza con il fondo valle lo spessore dell'antico ghiacciaio (al netto dell'erosione post-glaciale del corso d'acqua attuale di fondo valle).
[[File:Formazione glaciale del tarn.png|thumb|right|verticale=1.5|Schema di un circo glaciale.]]
Il <strong>circo glaciale</strong> ha la forma di una conca, circondata su tre lati da una corona di creste e con soglia talora in contropendenza che la raccorda con il resto della valle glaciale. Alloggia il ''bacino collettore'' del ghiacciaio, in cui la massa glaciale esercita una erosione regressiva sui versanti incassanti. L'azione erosiva del ghiacciaio si esercita principalmente per asportazione diretta di materiale e per ''crioclastismo'' nella parte più a monte del circo, mentre verso la soglia del circo prevale l'azione di esarazione glaciale. Quando il ghiacciaio fonde, si può formare un '''lago di circo'''. I circhi glaciali sono spesso ''coalescenti'', cioè nascono come morfologie individuali ma durante il loro sviluppo tendono ad "amalgamarsi" con altri circhi fino a formare dei delle morfologie composite in cui è talora difficile e soggettivo distinguere i circhi individuali originari. L'altitudine dei circhi abbandonati (inattivi) tende ad allinearsi secondo una linea ideale che riflette l'andamento dell'antica linea delle nevi perenni (assumendo che ciascun circo fosse occupato da un ghiacciaio individuale). In realtà nella maggior parte dei casi questa linea riflette un limite di neve "composito" mediato su diversi periodi di glaciazione durante i quali i circhi sono stati occupati, comunque su scala regionale questo metodo dà delle buone indicazioni generali di tipo ''paleoclimatico''.
[[File:Arranque glaciar-en.svg|thumb|left|verticale=1|<small>schema che illustra la formazione delle ''rocce montonate'': il flusso glaciale esercita abrasione sulla parte a monte, levigandola e striandola, mentre sulla parte a valle opera soprattutto asportazione di materiale.</small>]]
Le <strong>rocce montonate</strong> sono dossi rocciosi arrotondati e allungati nella direzione di scorrimento del ghiaccio, costituiti da affioramenti di rocce più difficilmente erodibili e modellate dall'esarazione. L'abrasione vi scava '''solchi paralleli, le ''striature glaciali'': dalla direzione del loro allungamentodirezione è possibile risalire alla direzione e talora al verso in cui è avvenuto il movimento locale del ghiacciaio.<gallery> Nella parte più a valle delle rocce montonate, dove la pressione tangenziale della massa glaciale è minore, abbiamo soprattutto disgregazione della roccia per opera dell'acqua di fusione e dei fenomeni di gelo e disgelo, con asportazione dei frammenti.
[[File:Fjord genesis.png|thumb|right|verticale=1.5|Schema che illustra la genesi di un ''fiordo''.]]
I <strong>Fiordi</strong> sono forme d'erosione vallive comuni nelle aree costiere alle alte latitudini (ad esempio Norvegia e Islanda dove il termine è stato coniato storicamente, ma anche in Scozia, Groenlandia, Labrador, e a sud in Nuova Zelanda e Patagonia). Il termine deriva dal norvegese fjord, islandese fjörður, che vuol dire "approdo" (la radice indo-europea è la stessa di "porto"). Si tratta di antiche valli glaciali a "U", formatesi nell'ultima era glaciale, e invase dal mare. Un fiordo si forma quando un ghiacciaio vallivo erode una valle a "U" che sfocia in mare. Secondo il modello standard, i fiordi hanno origine da valli fluviali a bassa inclinazione: durante la fase di avanzamento il ghiacciaio "sovraescava" per esarazione e asportazione di materiale una valle a "U", il cui fondo è spesso al di sotto del livello del mare, ed è delimitata all'imbocco da una soglia rilevata. Questo avviene perché il ghiacciaio risulta assottigliato presso la fronte verso mare e il tasso di erosione del bedrock è minore, e per la presenza sovente di depositi terminali (''morene'') che proteggono la roccia in posto dagli elementi. Questa soglia nei fiordi attuali, invasi dal mare, è sede di correnti pericolose, soprattutto ai cambi di marea, e talvolta di vere e proprie rapide marine con la marea calante. Alla fine dell'ultima fase glaciale, lo scioglimento dei grandi ghiacciai continentali e polari determinò una ''trasgressione marina'' su vaste aree costiere prima asciutte, inondando quindi queste valli costiere. [[File:Glacier weight effects LMB.png|thumb|left|verticale=1.7|Schema che illustra la risalita crostale dopo una glaciazione.]]Nelle aree di medio-alta latitudine, durante l'ultima glaciazione, molte aree continentali (tra cui l'area fenno-scandinava e baltica in Europa) erano caratterizzate da estese ''calotte glaciali'' con spessore di centinaia, fino ad alcune migliaia di metri. Il peso di queste calotte determinava un aumento locale della ''subsidenza''. Lo scioglimento di queste calotte alla fine della glaciazione fu accompagnato dalla risalita della crosta terrestre a causa del venir meno del peso del ghiaccio. Spesso questa risalita era più veloce dell'aumento del livello del mare, e questo favorì una ulteriore sovraescavazione da parte questa volta dei corsi d'acqua per raggiungere il profilo di equilibrio. In altri casi quando la soglia non è stata erosa e si hanno depositi morenici cospicui al di sopra, i fiordi sono occupati da bacini lacustri d'acqua dolce.[[File:Mountain Peaks, Thurston Island, Antarctica (15572629748).jpg|thumb|right|verticale=1|Nunatak in Antartide occidentale (Isola di Thurston).]]
 
'''Nunatak''' (in lingua inuit: ''picco isolato'') è un termine usato in geologia e in glaciologia per definire la sommità di una montagna non coperta da neve o ghiaccio che si erge all'interno oppure ai margini di un campo di ghiaccio o di un ghiacciaio o di una calotta glaciale (antartica, groenlandese o islandese). Spesso vengono chiamati anche '''isole glaciali'''. Hanno una morfologia aspra, sovente piramidale per le modalità dell'erosione cui sono sottoposti, prevalentemente per ''crioclastismo'' (cicli gelo/disgelo); in qualche caso con morfologia a ''mesa'' (altopiano roccioso). Quando i ghiacciai circostanti si ritirano, i nunatak restano come picchi o massicci isolati a forte contrasto con la morfologia circostante. Il loro isolamento spesso favorisce lo sviluppo di ''endemismi'' della flora e della fauna locale, che spesso perdurano anche posteriormente alla fine della glaciazione. Un esempio di nunatak in Italia è il Monte Barro, pochi chilometri a Sud di Lecco, una montagna isolata di forma grossolanamente piramidale che durante l'ultima glaciazione si ergeva in mezzo al ''ghiacciaio abduano'' (che occupava l'area valliva del Lario, ramo di Lecco), al suo sbocco nell'alta Pianura Padana. Questo rilievo è sede di un parco naturale regionale, ed è caratterizzato da importanti fenomeni di endemismo.
Il <strong>circo glaciale</strong> ha la forma di una conca, circondata su tre lati da una corona di creste e con soglia talora in contropendenza che la raccorda con il resto della valle glaciale. È scavato dal bacino collettore, che esercita una sorta di erosione regressiva sui versanti incassanti.
 
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Le <strong>rocce montonate</strong> sono dossi rocciosi arrotondati e allungati nella direzione di scorrimento del ghiaccio, costituiti da affioramenti di rocce più difficilmente erodibili e modellate dall'esarazione. L'abrasione vi scava '''solchi paralleli''': dalla direzione del loro allungamento è possibile risalire alla direzione e al verso in cui è avvenuto il movimento del ghiacciaio.<gallery>
File:Quttinirtaaq 6 1997-08-05.jpg|Tipica valle glaciale
File:1 yosemite valley tunnel view 2010.JPG|Yosemite valley
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File:Lötschental.jpg|Lötschental - Valle del Lonza
File:UshapedValleyUT.JPG|Little Cottonwood Creek Valley, Wasatch Mountains, Utah
File:Hintertux Hoher Riffler.jpg|Tipico ghiacciaio di circo attivo.
File:Hoher Sonnblick aerial.jpg|Circhi glaciali in parte abbandonati con laghi glaciali di circo (''tarn''). I ghiacciai di circo ancora attivi sono quelli di più alta quota.
File:Roche Moutonnée Cadair Idris.jpg|Rocce montonate
File:Soderskar-rocks and water.jpg|Rocce montonate
File:R%C3%A5stah%C3%A4llen_2014b.jpg|SolchiStriature paralleliglaciali in una roccia montonata
File:Striated rock.JPG|Striature glaciali
File:Glacial grooves on limestone (Kelleys Island, Lake Erie, Ohio, USA) 96 (48541507197).jpg|Striature glaciali
File:View from a ridge between Segla and Hesten, Senja, Norway, 2014 August.jpg|Fiordo (Norvegia)
File:Thorskafjordur.jpg|Parte iniziale di un fiordo (Islanda)
File:Iceland satellite.jpg|Veduta satellitare dell'Islanda in inverno. Sono visibili i tre grandi gruppi di fiordi dell'isola: a sinistra i Fiordi dell'Ovest; al centro in alto i Fiordi del Nord e a destra verso il basso i Fiordi dell'Est
File:Greenland.A2003233.1340.250m.jpg|Fiordi sulla costa orientale della Groenlandia (foto satellitare)
File:Hvannadalshnukur 2 August 2011.jpg|Nunatak affiorante dal Vatnajökull (la calotta glaciale islandese)
File:Nunataker hg.jpg|Allineamento di nunatak sulla costa sud della Groenlandia, ormai liberi dal ghiaccio
File:Starr Nunatak-Antarctica.jpg|Nunatak con morfologia a ''mesa'' (Antartide)
File:Monte Barro.jpg|Il Monte barro (Alta Brianza) è un esempio di Nunatak. In questa veduta, dalla direzione del Lago di Lecco, se ne vede chiaramente la posizione isolata al centro della valle dell'antico Ghiacciaio Abduano, allo sbocco nella pianura.
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