Scienze della Terra per le superiori/Il carsismo: differenze tra le versioni

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Fra le macroforme carsiche è forse la più tipica, che caratterizza i paesaggi carsici. Sono forme a conca chiusa. Si riempirebbero d’acqua se pareti e fondo fossero impermeabili, e in qualche caso danno origine a piccoli ''laghi di dolina''. Generalmente però l’acqua viene assorbita da vie di infiltrazione (che spesso sono anche quelle che hanno dato origine alla dolina stessa). I punti di infiltrazione si vedono solo di rado, perché mascherati da suolo o regolite. Il diametro di queste forme è compreso tra 10 e 1000 metri circa, e la profondità tra 2 e 200 metri. Il contorno può essere circolare, ellittico o irregolare, spesso lobato o ameboide per la coalescenza di più forme di questo tipo ('''uvala'''). La forma tridimensionale può essere varia a seconda del rapporto tra diametro e profondità: da forme ampie e poco profonde ("a piatto"), fino a forme a forte sviluppo verticale ("a pozzo").
 
Le forme più frequenti sono quelle a piatto eo a ciotola, con profondità intorno 5-20 metri e diametro fino ad alcune decine di metri. Si rinvengono generalmente su superfici a bassa inclinazione (sono tipici delle morfologie ad altopiano), e decisamente rare su versanti ripidi. La densità è molto variabile e la disposizione spesso apparentemente irregolare, anche se in diversi casi tendono ad allinearsi lungo sistemi di faglie o fratture naturali o lungo avvallamenti (''valli secche''). Dal punto di vista della '''genesi''', le più comuni sono quelle causate direttamente dalla dissoluzione: hanno origine da un singolo punto di infiltrazione e si allargano e approfondiscono gradualmente perché le acque tendono a concentrarsi verso il punto centrale. Doline si possono formare anche per crollo di grotte sotterranee a bassa profondità. In alcuni casi le doline si creano come infossamenti in sedimenti alluvionali soprastanti a doline in roccia, con l'accentuarsi della dissoluzione.
 
Talvolta il punto di infiltrazione al fondo di una dolina si evolve in una voragine profonda subverticale, definita '''inghiottitoio'''. Nella regione del Carso triestino, sloveno e istriano queste forme si definiscono ''foibe''.