Scienze della Terra per le superiori/Il carsismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 139:
 
Dal punto di vista ''funzionale'', queste cavità possono essere:
[[File:Karst caves IT.png|thumb|right|verticale=3.2|Schema illustrativo delle morfologie carsiche ipogee.]]
* praticamente ''prive d'acqua'' (ad eccezione dei periodi di pioggia). Siamo nella '''zona di percolazione''' o '''zona vadosa''', in cui l'acqua di infiltrazione normalmente non satura i vuoti della roccia, che sono prevalentemente aerati. Abbiamo ''stillicidio'' (gocciolamento d'acqua da volte e pareti), scorrimento di veli d'acqua sulle pareti e scorrimento di rigagnoli sul fondo. In questa zona abbiamo il massimo '''assorbimento''' d'acqua durante le precipitazioni atmosferiche. Qui si depositano la maggior parte delle ''concrezioni'' e abbiamo deposizione di sedimenti e depositi di crollo.
* con ''acqua più o meno abbondante'', ma con periodi di inondazione completa o in cui sono temporaneamente asciutte (''gallerie anfibie''). Siamo in una zona con caratteristiche intermedie, o '''zona di trasferimento''' in cui abbiamo stillicidio abbondante (infiltrazione concentrata d'acqua) e scorrimento di correnti d'acqua sul fondo.
Riga 145:
 
All'interno di un ''sistema carsico'', procedendo dall'alto verso il basso, passeremo da cavità asciutte o con stillicidio, a cavità via via più ricche d'acqua, fino a cavità inondate permanentemente. Ai diversi caratteri ''idrologici'' corrisponde anche una successione ideale di morfologie diverse.
 
{{Cassetto|Approfondimento: I sistemi di grotte in dettaglio|colore=#00a5ff|coloresfondo=#f9ffe0|
 
La morfologia nella zona più superficiale corrisponde all'idea comune di "grotta carsica". Le gallerie sono tendenzialmente asciutte (quelle più accessibili), e hanno una morfologia generalmente irregolare, sia in piante che in verticale. Il fondo è spesso ricoperto da argille residuali, detriti provenienti dalla superficie, blocchi crollati dalla volta. Le pareti e il soffitto presentano ''nicchie di distacco'' dei blocchi accumulati sul fondo, e sovente concrezioni calcaree (può essere la zona più ricca di concrezioni). Sovente si trovano delle ''sale'', allargamenti poligonali o ellittici posti all'incrocio di due o più gallerie, spesso con il pavimento occupato dai massi crollati dalla volta; talora al posto della volta stessa (completamente crollata) si apre un ''pozzo'' verticale che comunica con la superficie. Se il pozzo ha diametro molto piccolo rispetto allo sviluppo verticale abbiamo un ''camino''. Se lo sviluppo verticale è molto esteso (centinaia, fino a migliaia di metri) si definisce un ''abisso''.
[[File:Sump (cave).svg|thumb|left|verticale=0.8|Sifone carsico; a) semplice; b) "pensile".]]
Al di sotto di questa zona, l'acqua diviene sempre più abbondante, ricoprendo il fondo delle gallerie. Le gallerie hanno spesso un ''solco d'erosione'' pronunciato al fondo, che segna l'approfondimento di un condotto. Questo solco si forma in seguito al mutamento delle condizioni del condotto da ''freatiche'' a ''vadose'', cioè quando il livello della falda acquifera si abbassa e l'acqua si raccoglie sul fondo e tende a eroderlo scavandovi un solco: questi condotti tendono ad assumere una sezione allungata, fusiforme o a "buco di serratura". Vi possono essere anche forme opposte alle precedenti, cioè gallerie con ''canali di volta'': si formano quando il corso d'acqua sotterraneo non erode il fondo ma depone sedimenti che tendono a colmare la galleria. In questo caso l'acqua corrente erode la volta formandovi un solco. Abbiamo la presenza di ''pozzi cascata'', corrispondenti a salti morfologici delle gallerie: il pozzo si forma sotto la cascata per la concentrazione della dissoluzione e dell'azione meccanica dell'acqua sotto la cascata, incrementata dalla presenza di detrito, che erode la roccia per abrasione. Vi possono essere tratti di galleria completamente allagati (''sifoni''); questi possono essere ''statici'' (invasi da acqua ferma) o ''attivi'' (attraversati da una corrente d'acqua) e ''semplici'' (condotti a "U") o ''pensili'' (con una soglia a valle); questi ultimi per tracimazione danno origine ad un ''pozzo cascata''.
 
Al di sotto del livello di falda, nella '''zona freatica''', i condotti in pressione sono prevalentemente di forma tubolare e suborizzontali (perché non si ha più percolazione verticale), con sezioni subcircolari o ellittiche, prive di concrezioni (perché non si ha stillicidio né veli d'acqua che possano deporre il carbonato). In realtà il livello di falda può avere oscillazioni anche molto ampie (dell'ordine anche delle decine di metri), in conseguenza degli apporti meteorici. Si può distinguere in effetti anche una '''zona epifreatica''', che rappresenta la zona interessata dalle oscillazioni del livello di falda, e può arrivare a comprendere negli episodi di piena gran parte della zona intermedia. Questa zona è caratterizzata da ''forte dissoluzione chimica'', perché le acque meteoriche hanno un basso contenuto di sali e quindi risultano molto aggressive per i carbonati, e da ''forte erosione meccanica'', per la presenza di correnti acquee dovute al deflusso durante le piene, che portano in carico molto materiale detritico proveniente dai livelli superiori. La zona epifreatica ha una notevole importanza nella '''speleogenesi''' dei condotti carsici, che vengono creati entro la zona freatica e successivamente allargati entro la zona epifreatica con l'abbassamento della falda.
 
}}
 
<gallery>