Scienze della Terra per le superiori/Il carsismo: differenze tra le versioni

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Abbastanza ovvio è il rischio, da parte di persone o animali di cadere entro le aperture che si aprono verso l’esterno del sistema carsico. Per questo gli elementi del paesaggio carsico come doline, inghiottitoi, grotte etc. devono essere riconosciuti, inventariati e debitamente segnalati come fonti di pericolo. Esiste un Catasto nazionale delle Grotte d’Italia, disponibile online.
 
Inoltre, come già detto, la parte superficiale (''epicarsica'') di un sistema carsico è affetta da '''processi di crollo''' dovuti al progredire della dissoluzione ('''frane da crollo o da sprofondamento'''). Si tratta in genere di fenomeni localizzati, a meno di eventi sismici rilevanti che possono provocare crolli diffusi. A parte il caso fortuito in cui questi fenomeni coinvolgano persone penetrate entro le grotte del sistema carsico, questo tipo di rischio può essere consistente quando vi sono manufatti, impianti, infrastrutture (strade, ferrovie) o abitati che insistono su un terreno carsico e che possono essere coinvolti dallo sprofondamento di settori del sistema carsico sotterraneo, o che possono essere interessati da crolli di pareti rocciose carsificate.
{{Cassetto|Approfondimento: Opere di difesa verso i crolli di cavità e pareti carsiche |colore=#cc5300|coloresfondo=#f9ffe0|
Il fenomeno va innanzitutto individuato e mappato: a questo scopo si applicano metodi di prospezione diretta (rilevamento geologico di superficie, sondaggi meccanici) e indirette (prospezioni geofisiche di tipo georadar, geoelettrico, sismico a rifrazione). Gli interventi a difesa, una volta mappato e delineato il livello di rischio, vertono principalmente sul '''consolidamento del terreno''' interessato dal fenomeno, con metodologie che dipendono principalmente dall’estensione delle cavità sotterranee e dallo stato di degrado della roccia.