Abulafia e i segreti della Torah/Introduzione 1: differenze tra le versioni

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== Esoterismo, travestimento e mimetizzazione in una generazione di scontento ==
=== Leo Strauss, Mircea Eliade, Gershom Scholem ===
Nella seconda metà degli anni '30, furono formulate due grandiose e originali narrazioni accademiche sul modo in cui la filosofia e la religione erano state precedentemente intese. I formulatori di queste narrazioni erano studiosi europei che, non trovando posizioni accademiche nelle loro terre d'origine, finirono per diventare professori all'Università di Chicago e importanti intellettuali negli Stati Uniti. Gli scritti del professore ebreo di filosofia politica di origine tedesca [[w:Leo Strauss|Leo Strauss]] e dello storico della religione di origine rumena [[w:Mircea Eliade|Mircea Eliade]], hanno rivoluzionato il modo in cui molti studiosi hanno affrontato le principali questioni umanistiche e il loro impatto si è fatto sentire molto tempo dopo la loro morte.
[[File:Mircea Eliade young.jpg|200px|thumb|<small>[[w:Mircea Eliade|Mircea Eliade]] (1933)</small>]]
[[File:Gershom Scholem 1935 (cropped).jpg|200px|thumb|<small>[[w:Gershom Scholem|Gershom Scholem]] (1935)</small>]]
[[File:Leo Strauss USA 1939.jpg|200px|thumb|<small>[[w:Leo Strauss|Leo Strauss]] (1939)</small>]]
 
In una serie di monografie, Strauss introduce il concetto che c'è una forte propensione all'esoterismo nella filosofia occidentale che è condizionata dalla tensione intrinseca che si trova nella società tra i governanti e la moltitudine da un lato e il ricercatore della verità – cioè, il filosofo critico – dall'altro. L'evento fondante di questa propensione di lunga data fu la condanna e l'esecuzione di [[w:Socrate|Socrate]]. Si presumeva che questa tendenza avesse informato non solo alcune parti della filosofia greca classica, ma anche importanti segmenti del pensiero medievale, in particolare la filosofia musulmana, la ''[[w:filosofia islamica|falsafah]]'' (in [[w:lingua araba|arabo]]: الفلسفة الإسلامية‎, ''al-falsafa al-islāmiyya''), alcune parti della [[w:filosofia ebraica|filosofia ebraica]], in particolare quella di [[Maimonide]] e dei suoi seguaci, e alcuni aspetti della filosofia dell'Europa premoderna.<ref>Esistono molte esposizioni dell'approccio metodologico (a volte evasivo) di Strauss. Si vedano, per esempio, il conciso scritto di Shlomo Pines "On Leo Strauss", trad. {{Lingue|en}} Aryeh Motzkin, ''Independent Journal of Philosophy'' 5/6 (1988): 169–71; Rémi Brague, "Leo Strauss et Maimonide", in ''Maimonides and Philosophy'', curr. Shlomo Pines e Yirmiyahu Yovel (Dordrecht: Kluwer Academic Publishers, 1986),
246–68; Thomas L. Pangle, ''Leo Strauss: An Introduction to His Thought and Intellectual Legacy'' (Baltimore:
Johns Hopkins University Press, 2006); Kenneth Hart Green, ''Jew and Philosopher: The Return to Maimonides in the Jewish Thought of Leo Strauss'' (Albany, NY: SUNY Press, 1993); Arthur M. Melzer, ''Philosophy Between the Lines: The Lost History of Esoteric Writing'' (Chicago: Chicago University Press, 2014); Eugene R. Sheppard, ''Leo Strauss and the Politics of Exile: The Making of a Political Philosopher'' (Waltham, MA: Brandeis University Press, 2006); e David N. Myers, ''Resisting History: Historicism and Its Discontents in German-Jewish Thought'' (Princeton: Princeton University Press, 2003), 106–29. Per studi sul pensiero di Strauss in merito a questioni che verranno qui esaminate in seguito, si vedano Haim O. Rechnitzer, ''Prophecy and the Perfect Political Order: The Political Theology of Leo Strauss'' {{Lingue|he}} (Gerusalemme: Bialik Institute, 2012), e Carlos Fraenkel, ''Philosophical Religions from Plato to Spinoza: Reason, Religion, and Autonomy'' (New York: Cambridge University Press, 2012), 32–35, come anche Avihu Zakai e David Weinstein, ''Exile and Interpretation: The Shaping of Modern Intellectual History in the Age of Nazism and Barbarism'' {{Lingue|he}}] (Tel Aviv: Resling, 2014), 93–130.</ref>
 
La proposta di Strauss metteva all'ordine del giorno un nuovo modo di leggere con attenzione i testi filosofici, scritti a loro volta da molti pensatori consapevoli della tendenza della società a perseguitare i liberi pensatori. Si preoccupava non solo di ciò che era stato scritto, ma anche di domande relative a come era stato scritto; vale a dire, ciò che era stato omesso e ciò che era stato consapevolmente soppresso. Il pensiero di Strauss contiene una polarità fondamentale tra "Gerusalemme" (religione o fede) e "Atene" (filosofia). Questa polarità è stata adottata e adattata da diversi pensatori attivi nell'ambito delle tre religioni monoteiste.<ref>David Janssens, ''Between Athens and Jerusalem: Philosophy, Prophecy, and Politics in Leo Strauss’s Early Thought'' (Albany, NY: SUNY Press, 2008); Steven B. Smith, cur., ''The Cambridge Companion to Leo Strauss'' (Cambridge: Cambridge University Press, 2009); Susan Orr, ''Jerusalem and Athens: Reason and Revelation in the Work of Leo Strauss'' (Lanham, MD: Rowman & Littlefield Publishers, 1995); Fraenkel, ''Philosophical Religions, passim''.</ref> Quest'ultimo approccio può essere visto come "razionalista" e critico, il primo come molto più mitico e fideistico. In un certo senso, Strauss ha proposto una "ermeneutica del sospetto" – per prendere in prestito una frase da un altro contesto – mentre Eliade, almeno nelle prime fasi della sua carriera, può essere raffigurato come un pensatore che ricorre a una "ermeneutica della fiducia".
 
[[File:Leo Strauss USA 1939.jpg|200px240px|thumb|<small>[[w:Leo Strauss|Leo Strauss]] (1939)</small>]]
[[File:Mircea Eliade young.jpg|200px240px|thumb|<small>[[w:Mircea Eliade|Mircea Eliade]] (1933)</small>]]
[[File:Gershom Scholem 1935 (cropped).jpg|200px240px|thumb|<small>[[w:Gershom Scholem|Gershom Scholem]] (1935)</small>]]
 
 
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