Diritto d'autore, copyright e licenze aperte per la cultura nel web/Introduzione alle FAQ: differenze tra le versioni

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Questo documento sintetico propone indicazioni pratiche, ada uso di chi opera in Europa in musei, archivi e biblioteche, con l’obiettivo di fare chiarezza sulle opportunità e sui limiti normativi legati al riuso e alla divulgazione delle riproduzioni digitali di risorse culturali nel web, per potersi orientare con maggiore sicurezza in una realtà particolarmente complessa.
 
Tra i professionisti dei beni culturali si riscontra una scarsa familiarità su questi temi che riguardano la quotidianità della comunicazione culturale e della diffusione della ricerca scientifica online, ma che hanno anche risvolti legali che impongono la massima attenzione nel riutilizzo in rete di contenuti culturali. Come aiutare allora la comunità a fare chiarezza? Non pubblicheremo mai un libro senza citare l’autore, titolo e data di pubblicazione. Nel web invece corriamo inavvertitamente il rischio di farlo con i testi, immagini o documenti audiovisivi digitali: nei siti web e nelle piattaforme social è infatti facile imbattersi in numerosi illeciti legati alla violazione del diritto d’autore o di altri tipi di norme. È pur vero che nell’era della condivisione globale dei contenuti i musei, le biblioteche e gli archivi italiani e, più in generale, gli istituti di tutela del patrimonio culturale non sembrano essere abbastanza consapevoli delle straordinarie opportunità in termini di sviluppo culturale, sociale ed economico per la collettività che derivano dall’adozione di licenze aperte sui contenuti in pubblico dominio. Lo dimostra un numero crescente di istituti culturali che da anni hanno imboccato questa strada e una sempre più nutrita bibliografia internazionale che ha analizzato l’impatto delle licenze aperte sugli istituti che le hanno adottate e sul pubblico. La digitalizzazione del patrimonio culturale si accompagna quindi a un fenomeno di apertura globale che, se continua ada essere ignorato, rischia di isolare il nostro Paese relegandolo in una posizione di marginalità nel contesto internazionale.
 
Il nostro gruppo lavora in stretto contatto e confronto con esperti delle associazioni e con gli stakeholder del settore, nazionale e internazionale, affinché con una generale riflessione sui contenuti culturali digitali si possa sperare in una maggiore flessibilità nell’equilibrio tra i diritti esclusivi e la libertà di riproduzione.