Disturbi mentali/Disturbi del tono dell’umore: differenze tra le versioni

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e fattori di rischio.
 
====FATTORI DI VULNERABILITA’====
=====eredità=====
sembra che non si erediti una malattia ma una condizione di maggiore suscettibilità
aspetti neuromorfologici: lesioni dell’emisfero cerebrale dx sono spesso associate a disturbi dell’umore di tipo depressivo, mentre lesioni dell’emisfero sx provocano frequentemente disinibizione e fatuità.
Aspetti neurochimici e farmacologici: *La serotonina, fondamentale nella regolazione del tono dell’umore, controlla molte altre funzioni come l’appetito, il desiderio sessuale, la socialità. Per questo il sistema serotoninergico è considerato centrale nella patologia dell’umore. *Altra ipotesi biochimica riguarda il neuropeptide Y (grossa proteina che si trova nel S.N.) dotato di azione neurotrasmissiva che interviene nella regolazione dei ritmi circadiani a livello ipotalamico e che sarebbe distribuito, in base alle caratteristiche genetiche, in maniera diversa tra soggetti depressi e normali.
 
====Aspetti neurofisiologici====
Studi sul flusso cerebrale con la SPECT e studi compiuti con la PET su pazienti con disturbo dell’umore evidenziano una disfunzione a livello della corteccia prefrontale di sx con una più generale disfunzione dell’emisfero di sx. *Studi neuropsicologici con EEG hanno evidenziato in pazienti depressi alterazioni funzionali dell’emisfero dx. *Studi sul sonno mediante l’EEG hanno mostrato come nel corso della depressione si modifichino le caratteristiche del sonno fino alla deprivazione della fase REM (quella durante la quale si sogna)… che riappare alla fine dell’episodio depressivo.