Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Etiopia: differenze tra le versioni

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Fu la compagnia Rosvoorouzhenie che subito si interessò dell'argomento, data anche la caduta nel contempo dello Yemen del Sud, nel 1994. Gli Eritrei si preoccuparono tanto, che il presidente Afewerki minacciò di far fucilare qualunque pilota mercenario avessero catturato.
 
Questo però non impedì ad almeno 80 russi di arrivare in Etiopia con gli Il-76, e gram quantità di armi, ricambi e radar, mentre 10 MiG-23BN erano stati ottenuti dalla Romania aumentando la forza a un numero stimato di 18, più 10 MiG-21 e 30 in riserva per le parti di ricambio; a questo si aggiungevano 2 DH-6, 24 Hind, 22 Mi-8 e 6 An-12, più 4 C-130B forniti dagli USA per un costo di appena 11 milioni. Era già qualcosa, ma non abbastanza. Così si approfittò dei prezzi 'da saldo' russi per comprare 8 Su-27 (di cui 2 biposto UB) ex-VVS, per appena 150 mln di dollari; 4 elicotteri Mi-8T ex-Irakeni vennero comprati dagli unghersei e il tutto fornito con gli An-124. Uno dei Su-27 venne provato in volo si schiantò al suolo e venne prontamente rimpiazzato. Nel frattempo vennero approntate difese aereaeree, che peraltro abbatterono per sbaglio un L-39 con piloti etiopi e russi a bordo. Tramite il Ministero della Difesa Russo, non meno di 300 istruttori e ufficiali russi erano nel '99 in Etiopia e la stessa EtAF era sotto comando del generale russo Ivanovich.
 
Gli Eritrei erano incapaci di sostenere questa corsa al riarmo, ma non potevano nemmeno restare totalmente indietro e così nell'estate del '98 comprarono 8 MiG-29A e due UB, sempre in Russia. Ma attenzione, il costo era di 25 milioni l'uno, maggiore di quello dei Su-27. Il primo venne consegnato il 14 dicembre ad Asmara. L'Ucraina appoggiò anche di più Asmara, tanto che durante un ponte aereo uno Il-76MD civile precipitò, il 17 luglio 1998.