Carmina (Catullo)/92: differenze tra le versioni

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* Mi dicit... male: l'avverbio interposto evidenzia la tmesi, figura retorica, ed accentua la continuità di male; in pratica sarebbe la donna che "non fa parlare"
* nec tacet umquam: ripresa con litote, altra figura retorica, del concetto precedente
* de me: è un enjambement e poliptoto del pronome personale; si ha un forte iperbato del soggetto, Lesbia che richiama la struttura sintattica del primo verso
* il congiuntivo presente ottativo "despeream" esprime non tanto un desiderio realizzabile nel presente, ma un valore deprecativo "possa io morire" è presente una conclusione perentoria e un rigore logico che sono il risultato della passione piuttosto che della ragione.
* quo signo: è un espressione ellittica del verbo, per dare una maggiore intensità al concetto; la finzione dell'interlocutore immaginario serve a vivacizzare il discorso (è un'espressione tipica della lingua parlata)