Carmina (Catullo)/92: differenze tra le versioni

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==Analisi stilistica==
{{Avanzamento|100%|19 marzo 2021}}
ilIl metro della composizione poetica è il DISTICO ELEGIACO, metro caratterizzato dall'alternanza di due versi, esametro e pentametro, che costituisce il metro dell'elegia.<br>
 
Come nel carme 83, anche qui il nome della donna (Lesbia) è messo in posizione iniziale
 
-* Mi dicit..male: l'avverbio interposto evidenzia la tmesi, figura retorica, ed accentua la continuità di male; in pratica sarebbe la donna che "non fa parlare"<br>
-* nec tacet umquam: ripresa con litote, altra figura retorica, del concetto precedente
de me: è un enjambement e poliptoto del pronome personale; si ha un forte iperbato del soggetto, Lesbia che richiama la struttura sintattica del primo verso<br>
-* il congiuntivo presente ottativo "despeream" esprime non tanto un desiderio realizzabile nel presente, ma un valore deprecativo "possa io morire"<br> è presente una conclusione perentoria e un rigore logico che sono il risultato della passione piuttosto che della ragione.<br>
-* quo signo: è un espressione ellittica del verbo, per dare una maggiore intensità al concetto; la finzione dell'interlocutore immaginario serve a vivacizzare il discorso (è un'espressione tipica della lingua parlata)<br>
-* quia: è la risposta e l'utilizzo della congiunzione non è casuale e essa si allude ad una ragione reale<br>
-* totidem: ha il significato italiano "identici" in un usi colloquiale<br>
-* mea: neutro plurale sostantivato che può sottintendere signa<br>
-* deprecor: si crea un climax ascendente assieme a dicit... male dove si rende ancora più indubbia la conclusione<br>
-* assidue: enjambement che ribadisce l'ostinazione di un atteggiamento tanto realistico quando alla fine poco convinto e vuole contrapporsi a semper ed umquam (verso 1)<br>
 
==Sintesi della poesia==